L'inizio di una nuova avventura

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  1. _gin
     
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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui di altri colori

    Era una calda sera d'estate a Padokia, il sole stava tramontando e Blaze era intento a girovagare per i quartieri periferici della città in cerca di una taverna per rifocillarsi. Aveva passato la mattina fuori dal caos cittadino, allenandosi un pò nei pressi di una zona boschiva qualche chilometro ad est della città e verso mezzogiorno, ancor prima di pranzare, aveva deciso di rilassarsi su un prato ascoltando della buona musica con il suo piccolo lettore Mp3. Aveva messo su della rilassante musica classica e senza neanche accorgersene si era addormentato mentre il fresco venticello del posto gli accarezzavano il volto sudato. Le ore trascorrevano inesorabili mentre lui se ne stava bello sdraiato sul soffice manto erboso immerso nei suoi sogni e solo quando la fame si era fatta insopportabile si era risvegliato; verso la fine del pomeriggio.
    Uffa che fame... potrei mangiare anche un gatto vivo, con tanto di pelo e baffi...
    Pensò il giovane ragazzo, mentre percorrendo un piccolo viottolo notò un paio di gatti che si stavano arruffando per contendersi un avanzo di cibo accanto ad un cassonetto.
    Non ci volse molto prima che Blaze riuscì a trovare ciò che stava cercando: un piccola taverna a due piani con un grosso portone in stile western ed un'insegna luminosa, anche se alcune lettere non funzionavano, con su scritto "Blue Shark"; gli si stagliò davanti proprio dietro ad un angolo.
    Senza perdere altro tempo spinse il portone entrando dentro.
    Carino come posto... un pò mal messo ma vivace, eheh
    Pensò sghignazzando, guardandosi attorno: non molto ampia la taverna era costituita da una stanza adornata di tavoli e sedie in legno stile vecchio west, un bancone proprio dalla parte opposta dell'entrata principale con un vecchio pelato ed una bella biondona che servivano da bere e sulla destra vi era una scala che portava al secondo piano, decisamente più grande e chiassoso di quello in cui si trovava. I tavoli erano quasi tutti pieni, ovunque guardasse si poteva vedere un pò di tutto: uomini dalla losca presenza che si divertivano a bere e giocare d'azzardo, semplici lavoratori che, dopo un'estenuante giornata di lavoro, si svagavano bevendo e scherzando tra di loro ed anche quelli che sembravano stranieri che zitti zitti se ne stavano per conto proprio mangiandosi un pasto caldo o guardandosi attorno in completo silenzio.
    Adocchiando un posto vuoto proprio all'estrema destra del bancone ci si diresse velocemente, prima ancora che l'allegro lavoratore che aveva alzato un pò troppo il gomito potesse pensare di sedercisi per non cadere a terra.
    Appena in tempo...
    Pensò mollando un ghigno divertito, osservando l'uomo ubriaco che, notando la sua apparsa, fece solo una piccola smorfia infastidita per poi tornare dai suoi amici a fare baldoria. Appena il ragazzo portò l'attenzione al bancone il vecchio pelato vestito con una camicia bianca a maniche lunghe ed un corpetto nero molto elegante era già davanti a lui e, mentre puliva un boccale di vetro, con fare gentile gli chiese.
    Salve ragazzo, cosa posso servirti?
    Però, che efficienza...
    Pensò quasi stupito Blaze, prendendo quello che sembrava un piccolo menù adagiato sul bancone alla sua sinistra. Dopo una rapida occhiata lo posò sul banco aperto ed indicando con la mano destra la pietanza sorrise al vecchio, dicendogli.
    Questo qui, doppia porzione con un bel boccale di birra ghiacciata ed un bicchiere di latte grazie
    Abbassando lo sguardo per leggere la pietanza che aveva scelto il barista scoppiò a ridere dicendogli
    Sicuro ragazzo? questo piatto non è per deboli di stomaco...
    Tranquillo, ho mangiato di peggio: amo il piccante!
    Disse con aria di sfida e con tono più alto del normale, quasi come se volesse mettersi in mostra. Assecondando la sua richiesta il vecchio andò dalla biondona dicendogli di andare sul retro a dire al cuoco di preparare il piatto.
    Dopo poco gli venne servito sia da bere che il piatto che aveva scelto: spaghetti con polpette di cinghiale di montagna condita con una salsa extra piccante composta da ben 4 tipi di peperoncino che insieme andavano a dare vita ad una pietanza che poteva mandare all'ospedale anche il più grosso degli energumeni, ma Blaze era abituato a certi piatti e non si sarebbe fatto spaventare per così poco.
    Con una fame tale quasi da iniziare ad avere le visioni si avventò su quel piatto divorandolo come se non mangiasse da giorni. In poche forchettate mangiò completamente tutta la portata, come se volesse dare spettacolo ad i presenti intorno a lui che, avendo notato cosa stesse mangiando, erano rimasti increduli dalla nonchalance con cui Blaze stava affrontando quella montagna di piccante. Finito il tutto bevve il bicchiere di latte, si pulì la bocca, ringraziò del delizioso pasto con un piccolo rutto e concluse con aria soddisfatta.
    Non male questo piatto vecchio... la prossima volta però mettici un pò più di piccante, eheh
    Per poi iniziare a bersi il boccale di birra rinfrescante mentre si godeva gli applausi dei presenti. Quel piatto con tutto quel ben di dio lo aveva proprio rimesso al mondo, tutte le energie perse la mattina gli erano ritornate in corpo neanche avesse riposato per due giorni interi.
    Iniziando a bere la birra si girò guardandosi in torno per ammazzare un pò il tempo, quando uno strano tizio vestito con un completo blu ma completamente in disordine (camicia fuori dai pantaloni, cravatta appoggiata sulle spalle a mo' di sciarpa, maniche della giacca arricciate ed altro) gli si avvicinò dicendogli.
    Ehi tu, ti va di guadagnare qualche soldo? a giudicare da come mangi non sei uno normale... ho visto gente 2 volte più grossa e piena di muscoli di te essere ricoverata in ospedale per aver mangiato quel piatto...
    Il suo atteggiamento era piuttosto strano, infatti ogni poco si guardava in giro, timoroso che qualcun altro potesse sentire le parole che stava quasi sussurrando a Blaze, anche se dopo aver finito di mangiare tutti erano tornati a farsi gli affari propri lasciando perdere il giovane ragazzo dai capelli celesti.
    Guardandolo con aria perplessa sorseggiò un pò di birra, per poi dirgli con tono divertito.
    A cosa ti riferisci, sii più chiaro...
    Avvicinandosi ancora un pò per essere sicuro di non farsi sentire da terzi, lo strano individuo gli sussurrò.
    Sto parlando di combattimenti... se quei muscoli non sono solo per bellezza e sei forte a combattere almeno la metà di come mangi hai discrete possibilità di piazzarti bene
    Alle parole "combattimenti" e "discrete possibilità" il giovane ragazzo dai capelli celesti portò completamente l'attenzione verso lo strano individuo e, dopo aver finito di bere la birra che gli era rimasta con un unico sorso, lo fissò con aria di sfida dicendogli.
    Bè ti garantisco che è il contrario, sono molto più bravo nel combattimento che nel mangiare, ma comunque dimmi una cosa: tu che ci guadagni a dirmi questo, che intenzioni hai realmente...
    Il tizio, anche se inizialmente si intimorì dal suo modo di fare, contraccambiò lo sguardo facendosi un pò più serio.
    In un certo luogo non molto lontano da qui si organizzano incontri con scommesse, io sono uno di quelli che cerca new entry e tu sembreresti proprio il tipo giusto... solitamente per i primi incontri, in caso di vittoria, chiedo un 70-30% sul ricavato...
    Fifty Fifty
    Disse il ragazzo, fissandolo dritto negli occhi ed interrompendo il suo discorso quasi come se volesse fargli capire chi è che comandava. Inizialmente il suo interlocutore non accettò, ma dando palese dimostrazione della sua testardaggine e fermezza alla fine lo strano tizio cedette e siglando il tutto con una bella stretta di mano acconsentì alla sua richiesta.
    Su, dopo questo bella mangiata mi stanno proprio prudendo le mani, portami in questo posto...
    Non ti preoccupare, è molto più vicino di quanto credi... a proposito come ti chiami?
    Disse il tizio, avvicinandosi al bancone e sussurrando qualcosa al vecchio barista.
    Osservando la scena un pò incuriosito, Blaze rispose.
    Il mio nome è Blaze... ma che stai facendo?
    Ti ho detto che il posto è molto più vicino di quanto pensi, no?
    Rispose l'uomo, indicando in basso. Immediatamente Blaze realizzò che quel posto si trovava proprio sotto la taverna.
    Sghignazzando divertito si limitò a seguire lo strano individuo, dirigendosi verso il bagno degli uomini.
    Dopo essersi fermato davanti ad una porta con su scritto "Fuori Servizio" la aprì con una chiave mostrando quella che sembrava una buia scalinata senza fine.
    Ma che porta al centro della terrà?
    Disse con tono ironico il ragazzo, dando una piccola pacca sulla spalla dello strano individuo di cui ancora non sapeva il nome.
    No, ma alcune persone lo ritengono un inferno, eheh
    Rispose questi, fissando il ragazzo con sguardo molto più serio che scherzoso. Anzichè rimanere impaurito dalle sue parole Blaze quasi si eccitò sentendo quella frase.
    Seguendo il suo accompagnatore iniziò a scende la lunga scalinata illuminata da piccole lucine rosse alle pareti laterali che rendevano difficile vedere persino i gradini stessi. Ormai la cosa stava veramente gasando il giovane combattente, ma stranamente più scendeva verso il basso più uno strano senso di oppressione lo stava pervadendo.
    Non riusciva a capire che diavolo stava succedendo, ma più scendeva più dentro di lui percepiva emozioni negative quali timore, paura, ansia e molto altro, proprio come se al termine della scalinata ci fosse veramente un'entità maligna proveniente dagli inferi.
    Dopo circa 5 minuti finalmente iniziava ad intraversi una porta sul fondo, con una grossa insegna rossa sopra ed uno strano tizio tutto muscoli, pelato e pieno di tatuaggi che faceva la guardia a braccia incrociate.
    Non appena Blaze si avvicinò a tal punto da poter incrociare il suo sguardo, cadde a terra come se avesse cozzato contro un muro invisibile. Riusciva a percepire distintamente la sete di sangue di quel losco ceffo, anzi la riusciva a percepire così bene da non capire come potesse essere possibile.
    A causa del tonfo il suo accompagnatore si girò chiedendogli.
    Tutto bene ragazzo? mi sembri un pò pallido, non è che prima hai esagerato?
    No sto bene, non è mal di pancia...
    Disse, asciugandosi un rigolo di sudore dalla fronte e cercando di rialzarsi. Stranamente il suo corpo era molto più pensante del solito e stava facendo una tremenda fatica a mettersi in piedi.
    Assistendo a quella scena lo il tizio tatuato disse con aria seccata rivolgendosi all'accompagnatore di Blaze.
    Amish ma che cazzo combini? la smetti di portarci poppanti senza qualità? lo sai bene che solo uno su dieci resiste al Battesimo... chi pensi che si deve occupare dei cadaveri poi?
    Concluse sputando per terra. Improvvisamente lo strano individuo in completo, dal nome Amish, iniziò ad agitarsi.
    Blaze non riusciva a capire cosa stesse accadendo, ma quel tizio lo aveva appena chiamato "poppante senza qualità" e non poteva stare zitto davanti ad un insulto del genere. Facendo ricorso a tutta la sua forza di volontà si alzò in piedi e con aria di sfida e tono fermo disse a colui che lo aveva insultato, fissandolo dritto negli occhi.
    Hei pelatino a chi hai detto poppante?
    Riportando la sua attenzione sul ragazzo il tizio non si spostò di un centimetro, ma limitandosi a contraccambiare la sua occhiataccia gli disse.
    Vedo che hai fegato ragazzo... ma se non riesci nemmeno a stare in piedi in mia presenza vuol dire che non sei in grado di utilizzare il Nen e se varcassi questa soglia finiresti solo col farti ammazzare...
    Ad ogni parola che diceva la sua presenza si faceva sempre più opprimente, la sua sete di sangue era così pesante che, nonostante la sua testa stesse cercando di combatterla con tutte le sue forse, il corpo istintivamente gli diceva di scappare. Nuovamente cadde a terra dalla pressione, dicendo perplesso.
    N-nen? e cosa sarebbe...
    CITAZIONE
    Continua...
     
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