La troppa curiosità uccide

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. NiGhTwInG ™
     
    .

    User deleted


    //Benvenuto alla tua quest per l'apprendimento del nen; sarò io a seguire i tuoi passi durante tutto il percorso, e mi auguro che tu ti diverta e trovi coinvolgente il tutto come io mi divertirò a motivarti.
    Allora, da come ho capito il tuo pg è un tipo tutto moralità e giustizia, di conseguenza, seppur sia stato pestato per benino non demorde nel suo obiettivo di investigare e far si che la verità in fine trionfi e i vili paghino:

    Ti ritrovi il giorno seguente sentendo ancor più nitidamente le fitte di dolore su tutti i punti in cui il tuo corpo e stato malmenato, avendo quel sapore ferruginoso di sangue nella bocca: in pratica ti senti uno straccio, dopo aver subito un vero e proprio pestaggio per non sai neanche tu quanto tempo - poteva andare molto peggio.
    La tua mente rimembra ancora quegli attimi - momenti di totale impotenza -, sentendo una rabbia crescerti dentro al pari di una fiamma che divampa dopo essere stata alimentata dalla benzina: debole, fottutamente debole... questo è il tuo pensiero fisso. Impegnandoti più di quanto il semplice gesto di alzarsi dal letto richieda, decidi di affrontare un'altra giornata in cui il sole è sorto da un paio di ore, ancora confuso e barcollante per lo stato non proprio ottimale: quindi una volta ripresa abbastanza lucidità, compi quel semplice gesto di girare la maniglia della porta e abbandonare il tuo rifugio. Un silenzio tombale avvolge quel breve corridoio che ti porta in fine a discendere le scale, per poi osservare - una volta al piano terra - quel gentile uomo - che ti ha salvato e curato - essere intento a riordinare il caos che ti ha visto vittima e autore. Noti immediatamente l'espressione contrita e avvilita del locandiere, non facendo fatica ad immedesimarti nel profondo sconforto che può provare per le condizioni pessime in cui si ritrova quel luogo su cui ha investito tempo e denaro. Fondamentalmente ti stupisci di come non ti abbia fatto pesare minimamente lo stupido gesto che hai compiuto la sera precedente, seppur tu intuisca che quella sua attività rappresenti i sacrifici di una vita .

    Ok la traccia mi sembra abbastanza chiara no? Quello che ora voglio vedere - più che altro - è come interagisci col tuo pg da un punto introspettivo e di sensazioni, mostrandomi così la parte più nuda e intima del tuo pg. Come dice il mio caro collega Alex... a te la tastiera.
     
    Top
    .
  2. M.A.D.
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Altrui


    Si dice che il mattino ha l'oro in bocca, ma Kai questa mattina aveva solo un gran mal di denti e il tipico sapore ferroso che contraddistingue il sangue. Il ragazzo spalancò gli occhi e rimase qualche minuto a fissare il soffitto, non riusciva a ricordare quasi nulla dello scontro, una cosa però se la ricordava bene, i due uomini avevano qualcosa di strano, i loro colpi avevano qualcosa di bizzarro e misterioso, qualcosa che non aveva mai incontrato nei suoi viaggi. Alla fine si convinse che fosse unicamente colpa della stanchezza del viaggio e che si fosse immaginato tutto. Dopo qualche minuto passato a pensare si decise ad alzarsi, non fu una scelta saggia, anzi ogni singolo muscolo del suo corpo gli doleva e procurava fitte insopportabili. Dopo un paio di tentativi ci riuscì. Si mise ritto davanti allo specchio e si tolse la maglia macchiata di sangue, un'accozzaglia di ematomi violacei marchiavano il suo torace.

    Kai:Beh, certo mi è andata bene, però poteva andare decisamente meglio. Sicuramente quei due non erano certo dei tipi normali. Possibile che non ricordi un minimo istante dello scontro?!

    Un brivido salì lungo la schiena del ragazzo, il suo viso si avvolse in una maschera di rassegnazione e delusione, le mani scivolarono lungo il suo viso segnato dai lividi per coprirlo. Era successo di nuovo, ne era certo! Aveva perso il controllo e la bestia tanto odiata da lui era uscita perdendo completamente il controllo.


    Greed(Kai): Mio caro Kai, perchè quella faccia terrorizzata? Infondo io stava solo cercando di aiutarti, è colpa tua se è finita così, TU SEI DEBOLE e questo lo sai anche tu! Ragazzo mio devi diventare più forte se non vuoi rimetterci la pellaccia e questo io non lo voglio...

    Kai: Zitto, devi stare zitto! Io non sono debole, quei due non erano normali! Non ho potuto fare nulla, non devi intrometterti nei miei affari!

    Un lunghissimo e interminabile silenzio aleggiò per tutta la stanza: uno di quei silenzi che fa affiorare ogni goccia di pazzia nella psiche e tortura meschinamente anche le menti più sagaci. Kai stette immobile davanti alla sua immagine che veniva riflessa dallo spesso a fissarsi, c'era qualcosa di strano in lui, qualcosa che non riusciva a riconoscere, Greed non aveva mai provato ad interagire in alcun modo e questo sconvolse il ragazzo, significava forse che qualcosa stava cambiando e che pian piano iniziava a perdere il controllo su sé stesso? Si sedette nuovamente sul letto cercando di calmarsi e riflettere, sicuramente i fatti successi il giorno prima non lo aiutavano, anzi facevano affondare sempre più il ragazzo nell'impotenza, le parole di Greed riecheggiavano inesorabilmente nella sua mente come se fossero una canzone che non si riesce a scacciare. Deciso ma comunque confuso si alzò, iniziò a vestirsi e uscì dalla camera, percorse quel buio e scarno corridoio per poi arrivare a delle scale a chiocciola, ogni gradino che scendeva era una fitta alle costole. Sbucò nuovamente al piano terra, lì ad aspettarlo dietro il bancone si ergeva una figura intenta a ripulire il bancone a capo chino, si notava chiaramente la sofferenza del pover'uomo intento a lucidare i pochi mobili rimasti illesi dal tragico scontro del giorno prima. Kai non si era reso conto dei danni che aveva fatto sul momento, tavoli rotti a metà, finestre in frantumi e cocci di bottiglie sparsi un po' ovunque. Presto un senso e di colpa e di vergogna raggiunsero il ragazzo, con fare barcollante e indeciso si avvicinò al locandiere e disse:

    Kai: devo davvero ringraziarla, lei mi ha salvato e a dir la verità mi sento anche in imbarazzo per tutto quello che ho fatto. Il mio nome è Kai e se c'è un modo per sdebitarmi lo deve solo dire.


    Edited by M.A.D. - 31/7/2014, 10:01
     
    Top
    .
  3. NiGhTwInG ™
     
    .

    User deleted


    Narrato l °Pensato ° l Parlato


    Intento nel riordinare il possibile, l’uomo di mezza età se ne stava tranquillo –per modo dire-, fisso nel guardare quel luogo che per anni era stata la dimora in cui la sua quiete aveva trovato una stabilità ed un equilibrio: ogni tanto però, le sue memorie si intrufolavano al pari di un ladro silenzioso, lasciando che i suoi demoni tornassero ad aleggiare. Quello scenario caotico aveva fatto si che uno di quelle famose “riflessioni intime” si ricongiungessero a lui, lasciando così che la sua mente viaggiasse tra le cicatrici di una vita precedente che cercava con tutto se stesso di lasciarsi alle spalle. Per un istante rimase bloccato, mentre un tremito si era impossessato della sua mano destra in cui teneva stretto il panno che stava utilizzando per ripulire il bancone sporco di qualche macchia di sangue: lasciò cadere il panno mentre la sua mano veniva alzata fissandola intensamente, e provando a stringere con l’altra veementemente il polso così da cercare di bloccare quel riflesso incondizionato.

    char_7507


    Nei suoi occhi si poteva scrutare una certa inquietudine – se il ragazzo fosse stato attento ai dettagli -, notando come un rivolo di sudore stesse rigando la sua fronte: abbastanza incredibile che un uomo di quella stazza - decisamente imponente - potesse avere simili turbamenti. Fu però in quello stesso istante – mentre aveva dato vita a quell’azione di autocontrollo –, che ogni suo pensiero venne interrotto ridestandolo, per udire la voce del ragazzo e di conseguenza accorgersi della sua presenza.
    Il suo sguardo tornò come per magia ad essere lo stesso che aveva scrutato la sera precedente il giovane: calmo, disteso, e che trasmetteva conforto nel vedere tanta gentilezza essere espressa in un viso.

    Oh buongiorno… vedo che ti sei ripreso.


    Affermò, lasciando che un sorriso venisse palesato su quel volto scavato dal tempo e dalle rughe, mostrandosi così accogliente da non sembrare che quel putiferio lo potesse toccare minimamente “in teoria”.
    Sentendo il profondo imbarazzo che il giovane stava esternando per la situazione paradossale capitata la sera precedente, il locandiere si limitò semplicemente a dire ciò che ogni uomo saggio avrebbe detto a un giovane confuso e disorientato.

    Per quattro cocci rotti? Hahahaha… ragazzo non è la prima volta che capita, questa locanda ne ha viste di risse violente, e anche ben peggiori di quella che ti ha visto vittima ieri.


    Asserì, per poi esternare una nuova risata e spezzare il discorso, invitando il giovane a sedersi a uno dei tavoli ancora integri e apparecchiato.

    Avanti vatti a sedere che devi avere un buco immenso allo stomaco: una giornata non può iniziare nel migliore dei modi se prima non si fa un abbondante colazione.


    Una volta che il ragazzo avesse accettato il gentile invito del locandiere, quest’ultimo avrebbe portato un piatto adornato con uova fritte, pancetta e del pane caldo fumante: non c’era che dire, una colazione degna del migliore dei clienti. Sedendosi di fianco al ragazzo, in uno degli altri tre posti vacanti che componevano il tavolo – per versare poi ulteriormente del succo di arancia nel bicchiere -, Yanko avrebbe cercato di comprendere il motivo per cui quel giovane aveva compiuto un gesto tanto sconsiderato e suicida.

    Allora ragazzo… mi spieghi cosa ti è passato per la testa l’altra sera? Quelli con cui hai avuto il dispiacere di confrontarti non è gente che scherza, e soprattutto, non sono avversari che con le tue attuali capacità potresti anche minimamente mettere in difficoltà.


    char_7525_thumb
    Il suo guardo andò ad incrociarsi con quello tumefatto del giovane, lasciando che quella frase successiva si inculcasse per bene nella sua testa.

    Per loro quello di ieri era semplicemente un gioco, un passatempo, e tu non eri altro che la nuova distrazione: in poche parole, non eri altro che un topo nelle grinfie degli artigli di due grossi gatti famelici.




    -------------------------------------


    Zona Master: Decisamente meglio ragazzo, decisamente: noto come tu abbia seguito i consigli che ti ho dato e ne abbia fatto tesoro, molto bene.
    Comunque sia, ancora puoi fare meglio, dato che in alcune parti del post sarebbe servito spezzare l'azione con i due punti o un capoverso: ovviamente però, rispetto al primo post non c'è paragone.
    L'unica pecca sta nel fatto che a volte confondi i tempi inserendo presente e passato in un unica frase tipo questa:

    Si dice che il mattino ha (abbia) l'oro in bocca, ma Kai questa (quella) mattina aveva solo un gran mal di denti e il tipico sapore ferroso che contraddistingue il sangue. (mmm.... questa parte sottolineata non ha molto senso, rendendo solo confusa la lettura) (perchè invece non dici: sentiva solo l'amarezza del dolore mista al sapore ferruginoso del sangue che gli rammentava l'umiliante sconfitta)


    Comunque ti faccio un esempio per farti capire:

    Guarda con pochi accorgimenti come miglioro questa tua frase.

    Modificata da me
    Deciso ma comunque confuso si alzò, intento a dare inizio a quella nuova giornata. Cominciò a vestirsi e solo una volta pronto, uscì dalla camera, percorrendo quel buio e scarno corridoio fino a giungere in prossimità di una scalinata a chiocciola: ogni gradino che scendeva era una fitta alle costole. Una volta discese - seppur con sofferenza - le scalinate, sbucò nuovamente al piano terra; lì ad aspettarlo dietro il bancone si ergeva una figura a capo chino, dedita a ridare ordine al putiferio che avvolgeva la stanza: si notava chiaramente la sofferenza del pover'uomo intento a lucidare i pochi mobili rimasti illesi dal tragico scontro del giorno prima.

    Originale
    Deciso ma comunque confuso si alzò, iniziò a vestirsi e uscì dalla camera, percorse quel buio e scarno corridoio per poi arrivare a delle scale a chiocciola, ogni gradino che scendeva era una fitta alle costole. Sbucò nuovamente al piano terra, lì ad aspettarlo dietro il bancone si ergeva una figura intenta a ripulire il bancone a capo chino, si notava chiaramente la sofferenza del pover'uomo intento a lucidare i pochi mobili rimasti illesi dal tragico scontro del giorno prima.

    Ci sono situazioni in cui, seppur rimani intento a descrivere una situazione, conviene sempre spezzare utilizzando una punteggiatura che ti permetta di rendere fluido il discorso dove con le virgole cozzerebbe in quanto si entra in una descrizione più specifica, o in una frase che va a collegare un periodo diverso.




    Edited by NiGhTwInG ™ - 5/8/2014, 05:51
     
    Top
    .
  4. M.A.D.
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Altrui

    Allora ragazzo… mi spieghi cosa ti è passato per la testa l’altra sera? Quelli con cui hai avuto il dispiacere di confrontarti non è gente che scherza, e soprattutto, non sono avversari che con le tue attuali capacità potresti anche minimamente mettere in difficoltà.


    Lo sguardo del massiccio locandiere s'incrociò con quello di Kai come se volesse sottolineare quello che stava per dire ed enfatizzandolo con una pausa ben studiata.

    Per loro quello di ieri era semplicemente un gioco, un passatempo, e tu non eri altro che la nuova distrazione: in poche parole, non eri altro che un topo nelle grinfie degli artigli di due grossi gatti famelici.


    Questa volta lo sguardo dei due non trovò un punto d'incontro e la stanza piombò velocemente in un placido e calmo silenzio, non certo paragonabile a quello provato dal giovane nella camera buia al piano di sopra, anzi si poteva quasi definire piacevole. Kai dopo quelle parole - che sembravano come incastratesi nelle orecchie - rimase a fissare il piatto fumante davanti a lui, come se le risposte che tanto cercava e desiderava fossero distanti pochi centimetri dal suo naso, ma lui non le potesse vedere. Come un fulmine a ciel sereno Kai sentii attraversarsi la propria mente da un sibilo: come un spiffero che passa sinuoso ed inesorabile sotto una porta ormai troppo logora per compiere a dovere il proprio lavoro.

    Greed: Si! Avanti, cosa aspetti ragazzo mio? Sono così curioso! Diglielo, digli perchè l'hai fatto e se proprio non ci riesci lo posso fare io! Ahahahahahahahahahahahahaha.


    Lo sguardo del ragazzo presto si fece gelido e distaccato, la macella che fino a poco prima era serenamente chiusa si serrò velocemente in una presa che assomigliava più a quella del re della savana che a quella di un semplice uomo, le mani che pochi istanti prima posavano con il palmo rivolto sul tavolo con fare vagamente pigro si strinsero presto in pugni: saldi come diamanti grezzi, durò poco meno di un battito d'ali, ma comunque il colossale locandiere - senza troppa fatica - notò che nel ragazzo qualcosa era cambiato, sembrava quasi un'altra persona.
    Kai alzò lo sguardo e conscio della reazione involontaria sfuggitagli sfoderò prontamente il sorriso più largo e falso a cui tutto il genere umano avesse mai assistito; durante i nove lunghi anni passati a viaggiare attraverso ogni luogo che più gli aggradava aveva imparato una moltitudine inconcepibile di cose, ma mentire, no non ne era mai stato capace.

    NKAxR1C

    Kai: Vediamo da dove posso iniziare... mmh certo! Sono stato via per molto tempo e sono tornato da poco perchè avevo bisogno di informazioni: quel tipo di informazioni che non trovi bazzicando per bar e taverne, per essere sincero non avevo la minima idea di dove sbattere la testa! Fino a che non venni contraddetto da quei due tizi seduti al tuo bancone l'altro giorno, gli sentii parlare delle informazioni a cui tanto ambivo! Il resto della storia lo sai... diciamo che mi sono semplicemente fatto prendere dalla mano.


    Greed: Sei il peggior bugiardo della storia, lo sai che mi annoi vero?!


    Kai: Non è una bugia, si potrebbe dire che è una mezza verità, e poi cosa vuoi che me ne importi se ti annoi!?Anzi tanto meglio!


    Il giovane non sicuro di aver convinto il locandiere barbuto sfoderò un altro di quei suoi pietosi sorrisi, rafforzando così la mezza bugia e mezza verità che stava cercando di propinare alla montagna d'ossa e muscoli alla sua destra, non c'è neanche il bisogno di dire che il tentativo fu un fallimento totale su tutti i fronti; più passava il tempo e più il silenzio creato maldestramente dal cupo ragazzo sembrava l'opposto di quello sfoderato magistralmente poco prima dall'abile locandiere.

    Beh se c'è stato un miglioramento è soltanto grazie al tuo aiuto e ai consigli che mi hai dato ^^, spero comunque di continuare a migliorare :sasa:
     
    Top
    .
  5. NiGhTwInG ™
     
    .

    User deleted


    Narrato l °Pensato ° l Parlato


    20h107t
    Non furono tanto le parole, quanto lo sguardo che il ragazzo palesò durante la sua poco credibile spiegazione a non convincere Yanko: quello sguardo, quel modo insano di enfatizzare ogni cosa, e provare un intenso piacere – palesando estremo orgoglio - per quel gesto impulsivo che gli stava costando quasi la vita. Conosceva quell’espressione e le sensazioni che scaturivano da un simile confitto interiore: anche lui in passato aveva provato ciò, arrivando al punto che il suo demone interiore doveva essere sopito se non voleva autodistruggersi. Il suo sguardo – quello di Yanko - cambiò nello stesso istante in cui intravide un simile bagliore insano negli occhi del giovane, notando come ogni singola sillaba di quel monologo provocasse quasi un senso di orgasmo nell’ego di una persona che non sembrava più essere il timido ragazzino che quasi si scusava a fatica per l’imbarazzo.

    Tale reazione preoccupò non poco il locandiere, cominciando a fantasticare su quali diavolo di esperienze estreme aveva dovuto subire quel poveraccio, per palesare un simile comportamento dissociativo: dentro di lui doveva esservi un conflitto talmente angosciante da portarlo a forti stati emotivi e di stress.

    Mmh….


    Mugugnò per qualche istante, rimanendo ben fisso a scrutare l’inferno che poteva intravedere in quelle pupille, immergendosi nei meandri più profondi di un mondo interiore che stava cadendo a pezzi: non c’erano dubbi, quel ragazzo doveva essere salvato da se stesso.

    E va bene, se non vuoi permettermi tu di parlare con lui, devo far si che per un po’ tu ti levi dai piedi.


    Disse mentre una delle sue mani veniva portata in direzione della fronte di Kai, per poi poggiare un dito su di essa: in quello stesso istante, uno strano senso di benessere avrebbe avvolto il giovane, sentendosi come se un profondo stato di pace e quiete lo avvolgesse successivo a quel tocco – come una sorta di risonanza.

    Allora ragazzo, ora che non abbiamo rompiscatole tra i piedi, mi dici veramente il perché del gesto provocatorio dell’altra sera? E soprattutto, da quanto è presente un simile stronzo dentro di te?


    Chi era in realtà quell’uomo che vestiva i panni di un umile locandiere? E soprattutto, come era riuscito ad entrare in uno stato di connessione talmente profondo con il ragazzo?
    Sicuramente il giovane si sarebbe posto delle giuste domande, non capendo come un uomo con simili doti potesse limitarsi semplicemente a vivere alla giornata nell’anonimato.



    -------------------------------------


    Zona Master: Attento a quando posti, cerca di rileggere attentamente il post, che a volte ti mangi le parole. Per il resto migliori a vista d'occhio, anche se sulla punteggiatura devi ancora allenarti: comunque ci sta, sei solo all'inizio ;)

    Angolo narrazione:
    In poche parole avrai ben capito che Yanko non è un semplice e anonimo locandiere, ma che in realtà nasconde un passato decisamente interessante e non del tutto piacevole. Altra cosa che avrai intuito è che quella sorta di capacità altro non è che nen, ma ovviamente il tuo pg non lo sa, quindi non lo vede ne tanto meno sa a cosa sia dovuto un simile stato di benessere.
    Quello che voglio è un post dettagliato e molto introspettivo, dove descrivi questo cambiamento, i vari disaggi, e anche le reazioni del tuo alter ego. Mi raccomando, non essere autoconclusivo. e limitati semplicemente alle reazioni che il tuo pg avrà a livello emotivo e personale.




    Edited by NiGhTwInG ™ - 6/8/2014, 01:35
     
    Top
    .
  6. M.A.D.
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Altrui

    E va bene, se non vuoi permettermi tu di parlare con lui, devo far si che per un po’ tu ti levi dai piedi.


    Dopo quella frase Yanko allungo il braccio per raggiungere la fronte di Kai con un dito, il giovane venne immediatamente irradiato da un potere a lui sconosciuto, un senso di tranquillità e quietudine allagarono la mente del ragazzo malmenato.

    Allora ragazzo, ora che non abbiamo rompiscatole tra i piedi, mi dici veramente il perché del gesto provocatorio dell’altra sera? E soprattutto, da quanto è presente un simile stronzo dentro di te?


    Una cosa saltò istantaneamente all'occhio allenato di Yanko: lo sguardo ragazzo non cambiò – anzi – non vi era mai stato sguardo più gelido di quello, che il sortilegio appena fatto dal gentile locandiere non avesse sortito alcun effetto? O magari ne aveva avuto fin troppo?
    Presto un sorriso guizzò sulle labbra di Kai - uno vero questa volta - non certo paragonabile alla pietosa copia messa in scena pochi istanti prima, ma vi era qualcosa di strano in quel sorriso - quasi macabro, raccapricciante - ad essere schietti assomigliava più al ghigno di una iena intenta a sbeffeggiarsi della propria preda. Il giovane si tirò su il cappuccio della felpa e incalzò:

    3glmsZa

    Davvero un bel trucchetto signor locandiere, non ho la minima idea di cosa tu abbia fatto, ma è stato grandioso! A malincuore mi dispiace dirti che hai fatto un errore di calcolo... Kai – il ragazzo che tanto ti è simpatico - è solo una maschera creata da me tanti anni fa! Hai guarito le miei ferite e offerto un pasto caldo, dopotutto ti meriti anche tu una spiegazione coi fiocchi mio caro colosso d'uomo.


    Il ragazzo prese un secondo per se, fece un profondo respiro, e raccolse il bicchiere di aranciata dal tavolo per fare una lunga sorsata per poi posarlo di seguito e proseguire con la misteriosa e tanto attesa spiegazione.

    Il mio nome non è Kai, tanto meno Greed, se proprio devo essere sincero nemmeno lo ricordo.
    Sono l'ultimo erede di una rinomata famiglia di Padokia vittima 18 anni fa di un orribile spettacolo: la mia famiglia fu assassinata dagli Shon per un regolamento di conti, ed io fui l'unico testimone. L'unica cosa che ebbi il coraggio di fare fu nascondermi e affogare il mio io nel più profondo del mio inconscio, quel giorno nacque Kai.
    Fui trovato da un uomo di nome Yugo: quel tipo di persone che darebbero la vita per un estraneo - anzi l'ha fatto – ahahahahahahaha. Ok scusa, continuo *Hem Hem* fu lui a dare il nome Kai al ragazzo. La morte del padre adottivo del ragazzo mi risvegliò, ed a Kai venne la grandiosa idea di darmi questo nome - Greed - non che mi dispiaccia eh, anzi penso mi rispecchi a pennello.
    Pian piano sto riprendendo il controllo sul mio corpo, ed un giorno avrò la mia vendetta!
    Quei due di ieri - come già detto - sono stati solo un errore di calcolo.


    Dopo quelle parole il ghigno che regnava sulla faccia di Kai scomparve, gli occhi ormai sprofondati nell'odio parevano di un nero assoluto: sembrava come se risucchiassero ogni cenno di luce presente nella stanza. Il giovane quasi ringhiando alzò lo sguardo e fissò negli occhi Yanko per poi aggiungere:

    Puoi chiamarmi Kai o Greed – a me non importa – però devi dirmi una cosa, quel potere che ha fatto “addormentare” il mio compagno tanto gentile è simile a quello dei due tizi di ieri? Ho ragione? Ma più importante, me lo insegnerai?!


    L'ultima domanda sembrava quasi un ordine tanta l'enfasi e arroganza che aveva messo il giovane per pronunciarla. Seguì un pesantissimo e opprimente silenzio che allagò per qualche istante la stanza, i due non si mossero di un millimetro, gli occhi del ragazzo pieni d'odio - probabilmente per il ricordo della propria famiglia - non avevano la minima intenzione di schiodarsi da Yanko. Cosa avrebbe risposto l'enorme locandiere barbuto? Avrebbe concesso una spiegazione al ragazzo dalle troppe personalità o l'avrebbe miseramente cacciato da quello che rimaneva della sua locanda non ritenendolo degno del suo tempo?

    Edited by M.A.D. - 6/8/2014, 20:21
     
    Top
    .
  7. NiGhTwInG ™
     
    .

    User deleted


    Narrato l °Pensato ° l Parlato



    char_7507
    Per un istante sgranò gli occhi -riferito a Yanko -, osservando come il reciproco sguardo del ragazzo non sembrasse mutare – quell’innocenza che aveva precedentemente osservato-, ma al contrario, scrutare – con una lieve preoccupazione -ancor con più attenzione la freddezza di quelle due giovani iridi.
    Sapeva riconoscere un simile sguardo, leggere dentro di esso, e capirne le più subdole e aberranti intenzioni che una simile espressione potesse comunicare. Ovviamente era interessato ad ascoltare ciò che la personalità – quale dominante? – aveva da dire, e quale fosse la reale motivazione che aveva scatenato la rappresaglia della sera precedente. Il suo sguardo – sempre riferito a Yanko -, rimase fermo e fisso sugli occhi estremamente gelidi del giovane, che fissando a sua volta intensamente l’anziano uomo, stava per dar vita a nuovo fraseggio, seppur il vecchio locandiere cominciasse a provare una certa diffidenza e preoccupazione.
    Parole di arroganza uscirono da quell’inesperta bocca, mostrando un protagonismo quasi da far ribrezzo se Yanko non avesse già avuto modo di conoscere individui in passato con un ego e un cinismo molto simili a quelli che stava mostrando il ragazzo: ma infondo era sempre la solita storia per chi era spinto dal desiderio individualista. Lasciò che il giovane potesse parlare, raccontare la sua storia, e mostrare quanto l’arroganza avesse invaso e posseduto ogni fibra del suo essere al pari di un veleno che infetta.
    Odio, vendetta, riscatto: fondamentalmente erano queste le parole che il giovane aveva marcato con profondo orgoglio. Ma osservando quello sguardo, accompagnato poi dalla richiesta – che sembrava più un ordine tassativo – di voler apprendere quelle stesse capacità che Yanko aveva utilizzato su di lui, all’anziano uomo venne spontaneo modificare l’espressione precedentemente seriosa in un impercettibile sorriso: non che il sentire quelle parole cariche di boria fossero argomento piacevole, quanto poter osservare un simile atteggiamento di vana gloria.

    1z4whup

    Così saresti tu il vero Kai? O chi tu diavolo realmente sia….


    Affermò dopo essere rimasto rispettosamente in silenzio ascoltando quel monologo di protagonismo misto a una certa predisposizione per la teatralità

    Devo dire che la tua storia è certamente interessante e curiosa per certi aspetti e versi, rimanendo decisamente affascinato dal fatto che tu abbia sviluppato una seconda personalità che rappresenta tutto il contrario di ciò che tu realmente mostri di essere.


    Per un istante le sue palpebre si celarono, lasciando che gli occhi si chiudessero.

    Insegnarti simili capacità è qualcosa di impossibile dato che sono doti innate, e soprattutto ciò che tu hai visto ieri è solo la punta di un iceberg talmente grande che richiede sacrifici estremi a costo della stessa incolumità che può portare addirittura alla morte se non si viene preparati in maniera adeguata, mostrando una predisposizione innata.


    In parte il suo discorso era vero, seppur le procedure per apprendere doti latenti erano percorsi praticabili che ogni individuo poteva comprendere e utilizzare se predisposto per natura e inclinazione.

    Onestamente noto in te un desiderio quasi insano, forse spinto più per il fascino del potere, che per la comprensione di qualcosa che comporta anche delle responsabilità da non prendere con leggerezza e sottogamba

    .
    Apprendere il nen, perché in fine ciò significava poter accedere alla conoscenza e l’uso di simili doti, era come insegnare i rudimenti per la costruzione di una bomba: e quel ragazzo che mostrava un simile atteggiamento, si mostrava a sua volta un ordigno che poteva esplodere provocando caos se non istruito alla comprensione che un grande potere comporta delle responsabilità.

    Se vuoi realmente apprendere ciò che tu mi chiedi, devi prima capire il difficile percorso e cosa significa utilizzare simili doti con leggerezza senza calcolare le ripercussioni psicologiche dove il potere prevale sulla ragione e la coscienza.


    Nuovamente le palpebre si spalancarono, lasciando che i suoi occhi color castano e profondi potessero scrutare nuovamente quello sguardo spinto dall’inesperienza e l’impazienza di chi non sa come và realmente il mondo.

    Vorrei prima eseguire un piccolo test su di te se me lo concedi, giusto per capire le tue possibili reazioni.


    Asserì attendendo la risposta di quella personalità grottesca che ancora non aveva ben capito se fosse spinta da un indifferenza a tutto ciò che lo circondasse per indole, o semplicemente alla mancanza di una figura che lo avesse saputo educare verso la retta via.




    -------------------------------------


    Zona Master:Molto meglio, decisamente, cominci a ingranare anche a livello di scrittura, ma come al solito attento e rileggi sempre prima di postare, e soprattutto scrivi su Word se puoi!

    Angolo narrazione:
    Altro post di transizione, dove fondamentalmente devi far uscire fuori altri aspetti psicologici del pg, e soprattutto farmi vedere da un punto di vista di caratterizzazione come Kai reagisce alle parole non certo gradevoli di Yanko. Ti chiedo di fermarti una volta risposto alla domanda di Yanko, non andando oltre, potendo da un punto di vista interpretativo sbizzarrirti, ma mi raccomando non essere autoconclusivo.


     
    Top
    .
  8. M.A.D.
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Pensato
    Parlato

    Il mastodontico locandiere finì il suo discorso, le parole da lui dette riecheggiavano ancora nella stanza semivuota: Non erano che misere mosche per le orecchie dello stravagante psicopatico, finchè un paio di quelle fantomatiche mosche non si infilarono brutalmente per traverso nella mente del giovane, diventando così elefanti rosa per l'attenzione del folle ospite...

    Responsabilità?!
    ...
    Ripercussioni psicologiche?!
    ...
    IO?!



    Qualcosa di oscuro e terribilmente macabro riaffiorò nella mente malata del ragazzo.
    Sul viso di Kai comparve - come per incanto - un mezzo ghigno: Niente di speciale, un sorriso che non diceva niente e non lasciava intendere men che meno, ma era proprio quell'ambiguità e assenza di emozioni che lo rendevano mostruosamente spaventoso e inquietante, più che un sorriso di una persona sembrava quello di una di quelle vecchie bambole di porcellana tanto graziose quanto angoscianti.
    L'inquietante giovane fece scivolare la sedia su cui era seduto - con la sola spinta del braccio sinistro - lontana dal tavolo, per poi alzarsi maldestramente - ancora sofferente per colpa delle ferite - e dirigendosi verso una finestra completamente spoglia da qualsivoglia ornamento e decorazione: Appoggiò - con fare quasi poetico - delicatamente la testa sul vetro e tirando fuori lentamente la lingua, iniziò a leccarla...

    G9di0lxl


    Ooh.. A quanto pare mi è tornata la mia vecchia sete e bramosia di sangue, forse è colpa del buffetto datomi dall'orso...
    Dopotutto io sono Greed: Colui che desidera tutto: L'essere immondo che vive solo per saziare la sua avida ed egocentrica fame, ma per adesso potrei accontentarmi del sangue di quel dannato orso dalle sembianze da locandiere! Purtroppo mi serve vivo, tsè! Dovrò aspettare... Voglio vedere come muori...

    ...Voglio vedere come muori...

    Il giovane dagli occhi crociati sfociò in una fragorosa risata - il tono di essa sfiorava ogni soglia di follia conosciuta; stupendosi da solo dell'essersi fatto scappare - così innocentemente - quelle parole tanto cariche di odio e boria: Forse era colpa dell'eccitazione del aver ripreso - momentaneamente - il controllo del suo corpo, o forse voleva solo testare la reazione che avrebbe avuto Yanko in una simile situazione. Per tutta la durata di questo bizzarro e irritante evento sulla soglia tra finzione e realtà, lo sguardo di Kai non si scrollò neanche per un millesimo di secondo dalla figura del colossale locandiere: In quegli occhi carichi di ogni sentimento negativo e ostile che vi è presente in questo mondo, non vi era altro che morte: La morte dell'ultimo barlume di ragione presente nella mente di quel cupo ragazzo. Kai ormai era affogato in un mulinello di pazzia e odio, senza nessuna speranza di ritorno... Greed era nuovamente proprietario del suo corpo.
    Con un solo scatto muscolare - il giovane dalla dubbia sanità mentale - indossò il cappuccio della felpa e lanciò un'occhiata di sfida al buon locandiere.

    Si, farò il tuo test, ma solo ad una condizione mio caro Maestro...

    ...Maestro: mai questa parola risuonò così sporca e orribilmente macabra detta da qualcuno in tutta l'esistenza dell'essere umano.

    ...Farò il tuo test se tu accetterai di sottoporti al MIO di test, che ne dici, accetti?

    Kai non riuscì a trattenere quello - che a una prima occhiata - sembrava un semplice sorriso malizioso, ma bastava osservarlo attentamente per capire che dietro a quel sorrisetto arrogante si celava qualcosa di mostruoso e terribilmente sanguinario: Dietro a quel sorriso si celava il vero io di Kai, un mostro dalle mille facce e senza la minima ombra di pietà o rimorso.

     
    Top
    .
7 replies since 30/7/2014, 01:51   264 views
  Share  
.