La Scommessa e l'Affare

Apprendimento Basi Nen per _gin

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  1. _gin
     
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    Poco prima che il ragazzo raggiungesse il suo sensei, egli ripose i suoi attrezzi da artista, con un sorrisetto in volto prese uno sgabello di quelli adiacenti a lui per metterselo davanti ed infine ci appoggiò il bicchiere di acqua che fino a quel momento stava tenendo in mano. Al posto del pennello con cui giocherellava fino a poco fa fece la sua apparsa una strana fogliolina verde. Blaze non aveva la minima idea di quali fossero le sue intenzioni, così come deciso si limitò a chiedere informazioni sull'abilità Nen del truffatore.
    Prima di svelare il segreto di quel mistero però il sensei gli disse che innanzitutto doveva spiegargli cosa fosse l'Hatsu.
    Ascoltando attentamente le parole di Alexander sulla faccia del ragazzo si fece sempre più viva un'espressione di curiosità ed interesse.
    Molto interessante... questo Hatsu quindi dipende dall'affinità che ogni persona ha con una delle categorie Nen e da la possibilità di personalizzare le proprie abilità in maniera pazzesca...
    Pensò il ragazzo assimilando avidamente ogni informazione che gli veniva data. A quanto sembrava ciò che aveva appreso, l'utilizzo della mera energia vitale per potenziare il fisico o migliorare le proprietà rinvigorenti del proprio corpo, era solamente una piccolissima parte del potenziale di cosa una persona era in grado di fare utilizzando il Nen.
    Finita la spiegazione sulle varie categorie Nen e su cosa poteva fare un suo utilizzatore sfruttandole, il sensei fece una piccola pausa tirando fuori da una tasca dei pantaloni un foglietto con sopra disegnato un semplice schema con il quale si poteva chiaramente capire in che modo e fino a che punto qualcuno poteva padroneggiarle.
    Sostanzialmente quindi a parte la Specializzazione chiunque può impararle tutte, in maniera più o meno efficacie...
    Si disse, per poi prestare attenzione alla spiegazione del sensei sulle abilità di Amish. Quelle fastidiose contrazioni muscolari per essere generate avevano bisogno di 2 condizioni: la prima, quella essenziale, il contatto visivo con la vittima, mentre la seconda, anche se apparentemente solo per aumentarne l'efficacia, il contatto fisico. Riflettendo su come si era svolto l'incontro adesso gli era chiaro perchè la prima volta le contrazioni furono così deboli e perchè, nonostante Amish fosse un utilizzatore Nen, non sembrava usare Ten, Ren o altre applicazioni della sua aura. Inoltre ebbe conferma che la sua ipotesi su come funzionassero era quasi azzeccata.
    Lo sapevo, in qualche modo la vista c'entrava qualcosa...
    Le spiegazioni sembravano essere finite e poggiando la foglia sulla superficie dell'acqua dentro il bicchiere, il sensei lo invogliò a fare un semplice test per capire in quale categoria rientrasse: attivando il Ren avrebbe dovuto avvicinare le mani al bicchiere.
    Subito!
    Si limitò a dire Blaze, disattivando lo Zetsu e permettendo all'aura di scature fuori dal suo corpo; più viva che mai. La lunga spiegazione gli aveva permesso di rigenerare un pò di energie perciò non fu affatto un problema riutilizzare il Ren.
    Con le mani completamente ricoperte di Nen ed uno sguardo molto deciso, le avvicinò al bicchiere in modo da capire cosa sarebbe successo ed in quale categoria rientrasse. Dopo tutte quelle informazioni che aveva ricevuto era molto impaziente di scoprire qualche quale fosse la natura del suo potere e di apprendere altre applicazioni più avanzate.
     
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    Era giunto anche il fatidico momento di scoprire sotto il segno di quale delle sei categorie Nen Blaze era nato, dunque, una volta assimilati i concetti e le spiegazioni dell’Hatsu, ello portò le sue mani in prossimità del bicchiere, sprigionando dalle stesse un discreto quantitativo d’aura. Circondato il contenitore cristallino ecco che la magia ebbe inizio. Il Ren si intrufolò all’interno dell’acqua facendola aumentare un poco di volume, quel che bastò per farla traboccare e così bagnare lo sgabello. Sotto gli occhi del maestro quell’evento aveva un significato ben preciso. In un certo senso se lo aspettava anche, infondo il giovane aveva dimostrato un comportamento degno della categoria che natura gli aveva concesso. Si sistemò leggermente il basco con ambe le mani, mostrando ancora una volta un grande sorriso.

    -caro Blaze, la tua categoria è l’Irrobustimento. Se ti allenerai a sufficienza e con la giusta determinazione sarai capace di fare grandi cose. Con questo finisce l’addestramento Base, ma in realtà il Nen comprende un mondo ben più vasto di questo.-

    Lentamente si scostò dal bancone, facendosi così largo tra i corpi senza vita distesi al suolo. La sua mano scivolò lungo il fianco destro dei pantaloni, estraendo un piccolo apparecchio a forma di coccinella. Si trattava di un cellulare, della forma bizzarra, ma pur sempre un cellulare. Con parsimonia e calma compose un numero di telefono, ma si vedeva lontano un miglio che Joys e quel tipo di tecnologia ancora non andavano molto d’accordo seppur sul mercato da anni e anni. Portò il finto insetto all’orecchio, poggiando la mano libera sul fianco parallelo. Squillava, forse un po’ troppo, ma alla fine qualcuno rispose alla sua chiamata.

    -Pronto Jhon?! Ah, ok… si, si… digli di contattare Simon… come non lo trovi? Va bene, ok…ok.. si, ma…no… lasciami un attimo parlare! Se non sbaglio ti trovi presso la Torre Celeste, no? … Ecco, ho portato a termine il lavoro, bisogna ripulire un po’ la zona… Perfetto, a dopo… giusto, il locale di chiama “Blue Shark”. Chiedi al barista quando arrivi. A dopo-

    Premuto un pulsante poco vicino al display si assicurò d’aver staccato la connessione e rimise l’aggeggio in tasca, voltandosi nuovamente verso il suo allievo.

    -Ogni giorno ti dovrai allenare nel Ten, nello Zetsu, nel Ren e nell’Hatsu se vorrai veramente sfruttare al meglio questo potere. Una volta che avrai raggiunto un buon livello di padronanza potrai passare alla fase successiva, cioè apprendere le abilità avanzate del Nen: lo Shu, il Ryu, il Gyo, il Ko, il Ken, l’In e l’En. Non avrebbe senso spiegarti ora il loro funzionamento, ognuna di queste arti pareggia o supera la concentrazione e l’esperienza necessaria per apprendere tutti e quattro i principi base…. Oh, forse è meglio se ritiri ora i compensi della tua vittoria, quando arriverà Jhon non rimarrà più niente-

    Era evidente non fosse la prima volta che si ritrovava in una situazione del genere, la calma con la quale si stava destreggiando andava ben oltre quella di una persona disinteressata. Effettivamente ora non sapeva neanche Joys se era il caso di rimanere li sotto ed aspettare l’arrivo del suo coordinatore del centro “risoluzione problemi”, correndo così il rischio di ritrovarsi dinanzi qualche altra ignara vittima, oppure uscire ed avvertire il barista della momentanea chiusura dei sotterranei. Si passò la mano sul pento, accarezzandosi il pizzo con fare dubbioso. Aveva tempo per riflettere, quello necessario a Blaze di recuperare quel che voleva recuperare, quindi si mise seduto sul bordo del ring, gravando la schiena sulle corde.
     
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  3. _gin
     
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    Dopo pochi istanti l'acqua all'interno del bicchiere iniziò a sgorgare fuori da questo bagnando lo sgabello ed il pavimento. Blaze rimase alquanto stupito da cosa era successo e con sguardo interrogativo stava osservando in volto il compiaciuto sensei in attesa di una risposta. Irrobustimento? Emissione? Trasformazione? Concretizzazione? Manipolazione? o ancora Specializzazione?
    Di quale categoria faceva parte?
    Questi erano gli interrogativi che in quel momento riempivano la testa del ragazzo e finalmente, sistemandosi il basco che portava in testa, il sensei svelò il mistero: Irrobustimento.
    Improvvisamente l'aura intorno al ragazzo svanì dal nulla e con fare alquanto entusiasta alzò le mani verso l'alto sghignazzando allegramente. Aveva solamente avuto un'infarinatura generale delle sei categorie Nen, tuttavia considerato il suo stile di combattimento quella non poteva che essere categoria migliore per lui.
    Mentre il ragazzo era preso dalla bella notizia ricevuta, Alexander si allontanò dal bancone e facendosi largo tra i corpi accasciati a terra tirò fuori quello che sembrava una grossa coccinella finta. Notando cosa stesse facendo il suo mentore, iniziò a farsi un pò più calmo; osservandolo.
    E quello cos'è?
    Si chiese con aria curiosa, anche se dopo poco realizzò che si trattava di un cellulare. Non che si volesse fare gli affari del suo sensei, ma considerata la situazione era inevitabile che ascoltasse la strana discussione telefonica. Come in precedenza si porse ancora una volta l'interrogativo su chi fosse realmente il sensei ed ormai la sua curiosità su questo particolare lo stava divorando. Aprendo bocca stava per porgli tale domanda, ma battendolo sul tempo fu proprio questi a rivolgergli la parola, dicendogli che da oggi in poi si sarebbe dovuto allenare con costanza e dedizione su quanto aveva appreso in modo tale da poter apprendere in futuro versioni più avanzate del Nen.
    Shu, Ryu, Gyo, Ko, Ken, In ed En... caspita ma quante sono?!
    Pensò osservandolo basito. Oltre a questo il sensei gli disse che se voleva riscuotere i soldi che aveva scommesso in precedenza con il suo avversario era meglio se lo faceva prima che arrivasse quel suo amico di nome Jhon.
    Già è vero, avevo scommesso dei soldi... quasi me ne scordavo, eheh...
    Disse con fare leggermente imbarazzato, grattandosi il capo con la mano destra. Adesso che non era più in preda all'euforia decise di riattivare lo Zetus e portando la sua attenzione verso i corpi sul pavimento iniziò a cercare quello del banditore. Infatti prima che iniziasse l'incontro aveva notato Amish dare la sua puntata proprio a questi.
    Mentre stava cercando quel tizio, senza guardare direttamente Alexander che nel frattempo si era messo comodo a bordo ring, disse a voce alta in modo che potesse sentirlo tranquillamente nonostante fosse a qualche metro da lui intento a cercare la sua vincita. A differenza di prima il suo tono era un pò più serio e calmo.
    Mi scusi sensei, ma è da ieri sera che c'è una domanda alla quale non so dare risposta... lei chi è? Nel senso: da come mi hanno parlato di lei mi ero fatto l'idea che fosse un semplice poco di buono a cui piacciono questo genere di giri, ma appena l'ho vista non mi ha dato per niente l'impressione di essere una persona del genere, anzi... da come parlava di questo posto pensavo facesse parte delle forze dell'ordine, ma a giudicare da cosa a fatto poco fa e da quella telefonata non credo che faccia parte neanche di questi... eccoli qua, trovati!
    Concluse prendendo in mano la mazzetta con i 6 milioni di Jenny che gli spettavano.
    Adesso che aveva preso i soldi, mettendoseli in una tasca dei pantaloni, si alzò scuotendoli in modo da ripulirli un pò e con fare tranquillo, ma ancora curioso, iniziò ad avvicinarsi al suo interlocutore stando attento a non calpestare i corpi a terra.
    Non era la prima volta che si trovava in una stanza piena di persone accasciate a terra, nelle sue esperienze passate vi erano stati uno o due episodi del genere. Bè non erano persone ma bestie magiche, però comunque era in una situazione molto simile. Inoltre un'altro fattore che gli permise di mantenere una certa calma e disinteresse in una situazione del genere era il fatto che si trattassero di delinquenti o poco di buono. Se si fosse trovato in un altro luogo con altro tipo di clientela sicuramente non avrebbe mantenuto tutta questa compostezza.
     
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    A pensarci bene sarebbe stato un po’ un controsenso lasciare il posto e avvertire il barista della momentanea chiusura della bisca e aspettarsi l’approvazione per far scendere Jhon li sotto, dunque non gli rimaneva che la prima opzione, rimanere li ed aspettare pazientemente. Non ora poi un’idea così malvagia, almeno si sarebbe potuto fare quattro chiacchiere con l’amico e magari scoprire l’esistenza di qualche altro buon utilizzatore di Nen. Intanto il giovane aveva trovato il banditore ed aveva recuperato il compenso meritato. Da li non poteva esser certo della cifra, ma a giudicare dalle mazzette che aveva preso si trattava in qualunque caso di milioni. Con un balzo scese dal ring. Se doveva restare in quell’angolo oscuro almeno avrebbe sfruttato al meglio il bar e gli alcolici li presenti, sarebbe stato un vero e proprio peccato vederli svanire nel nulla. Proprio mentre faceva ritorno al bancone, Blaze attirò la sua attenzione con una buona deduzione e un’interessante domanda: chi era Joys? L’uomo si bloccò sul posto, era la prima volta che un suo allievo gli poneva un simile quesito, solitamente infatti si limitavano ad assimilare le sue lezioni e basta, per poi contattarlo per parlare un po’ o chiedergli qualcosa sul Nen. Proprio per onorare la sua curiosità decise di rispondergli con la pura e mera verità, o almeno una parte di essa.

    -Hai visto bene, non sono un poliziotto né un bandito, bensì sono un Hunter. Non so se hai mai sentito parlare di noi, l’associazione è data poco tempo fa e al momento non sono stati ancora svolti esami pubblici per entrarvi a far parte. Contiamo una cinquantina di membri in tutto il mondo, ma ci espanderemo sicuramente. –

    Fare pubblicità al lavoro degli Hunter… si, poteva essere una buona trovata, un ottimo spot anche da mettere in onda sulle principali emittenti, almeno sarebbero state un po’ più note anche le gesta compiute dai componenti, senza contare la diffusione di informazioni riguardanti i privilegi e le agevolazioni che esser Hunter portavano. Giusto, perché non ci aveva pensato prima? Dopo la conferenza stampa nella quale aveva annunciato l’apertura dell’associazione non s’era più mosso sotto il profilo della promozione. Blaze sarebbe stato forse il primo civile a venire a conoscenza di quel gruppo direttamente da un suo membro nonché capo, un dettaglio da trascurare al momento, però una volta tornato in ufficio avrebbe fatto diramare velocemente un avviso con delle nuove ordinanze.

    -Per la precisione io sono un Head Hunter, cioè un cacciatore che va alla scoperta di nuovi talenti da poter allenare. Effettivamente ogni Hunter è sempre alla ricerca di qualcosa, si potrebbe dire che siano alla caccia dei loro stessi sogni e così io che desidero trovare ed allenare un utilizzatore Nen capace di fare meglio di me sotto ogni punto di vista. Non c’è limite alcuno a ciò che si può fare come Hunter, salvo qualche piccola regola, che non guasta mai.-

    Si ricordò solamente in quel momento di non avergli dato ancora il suo numero di telefono e la sua e-mail, cosa che era comune fare con ogni allievo, quindi si apprestò a tirar fuori dalla sacca marrone un piccolo biglietto da visita, lanciandolo in direzione di Blaze. In compenso aveva anche l’autoritratto, lo poteva percepire nella sua tasca destra.

    -Non riguarda il mio esser Hunter, è mia pratica lasciare dei recapiti nel caso in cui i miei allievi vogliano contattarmi in qualche modo, ehehe. Comunque sei libero di andare dove vuoi, io rimarrò qui fino all’arrivo di Jhon. Dichiaro conclusa ufficialmente la tua sessione d’allenamento sul Nen Base-
     
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  5. _gin
     
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    Hunter? e cosa sono?
    Si chiese il giovane ragazzo molto pensieroso dopo aver ascoltato la prima breve spiegazione da parte del suo sensei. Non aveva mai sentito nominare questa associazione ne da suo zio ne dai suoi conoscenti, quindi avvicinandosi ad Alexander che era diretto alla zona bar intento ad usufruire degli alcolici lì presenti, continuò ad ascoltare attentamente quello che aveva da dire. Al momento non c'era nulla da fare e questa storia dell'Hunter sembrava incuriosirlo abbastanza. Del resto quel ragazzino di Blaze si mostrava sempre abbastanza curioso verso cose ed argomenti a lui estranei e solitamente solo dopo aver ricevuto una certa quantità di informazioni avrebbe deciso se continuare ad interessarsene o cancellarle dalla sua testa.
    Continuando la spiegazione il sensei gli rivelò di essere un "Head Hunter", ovvero uno con il compito di andare alla ricerca di nuovi talenti ed istruirli al meglio delle sue possibilità. Questa rivelazione finalmente fece luce sul perchè era stato così disponibile nell'insegnargli il Nen senza chiedere nulla in cambio ed avendolo conosciuto appena. Ascoltando la spiegazione con occhi sgranati la curiosità nel ragazzo si faceva sempre più intensa, soprattutto verso la parte finale.
    Non c'è limite a ciò che può fare un Hunter? voglio saperne di più!
    Pensò il ragazzino sghignazzando non appena il suo sensei smise di parlare e sembrava cercare qualcosa dalla borsa che continuava a portarsi dietro. Preso quello che sembrava un biglietto da visita lo lanciò al ragazzo dicendogli che essendo concluso l'addestramento sul Nen Base adesso era libero di andarsene e di rintracciarlo tramite quei contatti.
    Effettivamente per lui adesso lì non c'era più nulla da fare, tuttavia voleva saperne di più sull'ultimo argomento tirato in ballo e sedendosi su uno sgabello accanto al suo sensei disse con fare un pò dispiaciuto.
    La ringrazio sensei ma vede... io non ho ne cellulare ne computer e quindi una mail... eheh...
    Sfoggiando un sorrisino ingenuo e grattandosi la nuca con la mano destra mente metteva il biglietto da visita nella tasca dove aveva risposto il foglietto di carta con il suo ritratto. Nuovamente sulla faccia del ragazzo si potè chiaramente vedere un'espressione di curiosità ed interesse.
    Tornando a questa associazione Hunter... mi piacerebbe saperne di più... da come ha steso questi tizzi immagino che lei sia una persona di spicco vero?
    Disse con un sorrisetto spensierato in volto.

    scusa se ho scritto poco ma non sono riuscito ad allungarlo di più >.<
     
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    Forse il giovane aveva un rapporto più turbolento che lo stesso artista per quel che concedeva la tecnologia, infatti aveva appena affermato di non avere neanche un cellulare a sua disposizione. Da ciò poteva semplicemente affermare che non si trattasse di un giramondo, magari aveva vissuto a Padokia per tutti gli anni che costituivano la sua vita, dedicandosi agli allenamenti sulle arti marziali. In un certo senso gli fece quasi dispiacere quella notizia, dunque, senza pensarci su due volte, tirò fuori dalla tasca la coccinella metallica, poggiandola sul bancone del bar. Ormai quello spazio di ristorazione era divenuto suo a tutti gli effetti; gli erano bastati un paio di minuti per capire ove si trovassero tutti gli attrezzi necessari e ora si ritrovava con un paio di whisky di vecchia annata, una sorta di crema alcolica dal nome improbabile e uno shaker. Era la prima volta che si destreggiava con simili gingilli, il successo si sarebbe basato solamente sull’esperienza visiva acquisita durante le sue scorrazzate per i vari locali del globo e su una discreta, nonché decisiva, dose di fortuna.

    -prendi pure quel cellulare, è un mio regalo per l’ottimo lavoro. Oh, ne vuoi uno anche te? Non garantisco e non so se ti potrà piacere, effettivamente non so neanche se mi farà male o meno-

    In qualunque caso valeva la pena provare. Preso l’alcolico principale, la crema e un po’ di ghiaccio, facendo tutto rigorosamente ad occhio, versò gli ingredienti nello shaker. Lo sguardo spensierato dell’artista e il suo sorriso lo rendevano più giovane di qualche anno, ma senza esagerare, la pelle non poteva nascondere i suoi quarant’anni d’età, così come il suo comportamento leggermente paterno verso i discepoli. Il discorso sull’esser Hunter aveva incuriosito evidentemente Blaze che, seduto dall’altra parte del bancone, cercò d’estrapolare altre informazioni al riguardo, seppur questa volta più attenti al suo ruolo all’interno dell’associazione stessa. Non era sicuramente il caso di rivelare al giovane la facoltà che aveva di sedersi sulla poltrona più importante, infondo non aveva mai visto quel suo ruolo come garanzia di predominio sugli altri Hunter, almeno non era quello il concetto d’associazione che aveva in mente. Prese a scuotere lo sbattighiaccio con entrambe le mani, avvicinando il recipiente all’orecchio come a volerne sentire tutti i rumori. Con esattezza non capiva perché i barman lo facessero, ma li per li sembrava una cosa bella da emulare.

    -La sede si trova nel continente Americano, semmai un giorno ti capiterà di fare un viaggio da quelle parti ti consiglio di visitarla, è una struttura veramente ben realizzata. Come ti dicevo, per diventare Hunter bisogna superare un esame piuttosto severo, infatti prevediamo di farne solamente uno ogni anno e di ammetterne non più di cinque ogni volta, escluse le eventualità in cui giunga un gruppo promettente oppure non vi sia nessuno da promuovere-

    Spostò due bicchierini di vetro da sotto a sopra il bancone con la mano libera dallo shaker, versando al loro interno la sostanza cremosa dal colore non proprio esaltante. Allungò un po’ il collo, osservando dall’alto il suo lavoro. Se doveva esser sincero, probabilmente neanche lui si sarebbe mai azzardato a bere una cosa del genere che, seppur semplice negli ingredienti, non poteva certamente esser messa a paragone con ciò che era abituato a servirsi. Ormai però non poteva tornare indietro, dunque tirò dentro la lingua ed ingurgitò il short senza nemmeno gustarne il pessimo sapore.

    -Bleah! Non mi offendo se non lo tiri giù. Comunque, tornando alla tua domanda, chiunque all’interno dell’associazione sarebbe stato capace di eliminarli senza fatica; avversari che si distraggono completamente per assister ad uno scontro non sono degni di esser prede d’un Hunter. Se vuoi puoi tenere il disegno che ti ho fatto, con quello saprò sempre più o meno dove sarai…. Chissà quanto ci metterà Jhon… se non ricordo male aveva soggiornato a Padokia per una settimana una volta, però non mi ricordo se ha messo o meno una sua foto nell’abitazione..mha-

    //oook, la quest è finita, dunque a te le ricompense :sasa:
    Exp: 3200 punti
    Punti Livello: 7
    Jenny: 6 milioni;
    Abilità Apprese: Ten, Zetsu, Ren, Hatsu;

    Hai fatto veramente una buona quest :sasa: l’unica cosa che ti posso consigliare e di controllare un po’ meglio il post prima di inviare per eventuali errori di battitura xD Spero ti sia divertito almeno un po’ e che le ricompense sia di tuo gradimento. Alla prossima!
    Se vuoi possiamo continuare a ruolare qui per un altro po’, un paio di giri, prima di continuare con la vicenda//
     
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  7. _gin
     
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    mi è proprio piaciuta la quest :asd: ora mi aggiorno subito la scheda ^^

    cmq si magari 1 o 2 turnazioni facciamole, tipo free role, tanto per far capire perchè Blaze segue Alexander alla torre celeste

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    Udita l'affermazione del ragazzo sul fatto che non aveva ne cellulare ne computer, il "paterno" sensei mise sul bancone quello strano cellulare a forma di coccinella offrendoglielo senza troppi complimenti. A quella mossa inaspettata, quasi per un secondo, sul volto del ragazzo comparve un certo imbarazzo, ma venne completamente messo da parte una volta che udì il sensei offrirgli da bere.
    Non doveva... comunque no la ringrazio, a quest'ora preferisco non ingerire alcool, non lo reggerei...
    Disse schiarendosi un pò la voce e prendendo in mano quello strano cellulare cercando di armeggiare un pochino in modo da familiarizzare con esso.
    Che tipo questo Alexander, eheh, non avevo mai incontrato una persona così gentile...
    Pensò contento osservandolo mentre si destreggiava nel preparare un cocktail. A giudicare da come si muoveva non sembrava la prima volta che lo faceva. Nonostante lo avesse incontrato da meno di 24 ore e che di lui conosceva unicamente nome, cognome e professione, quell'insolita persona suscitava un certo interesse nel ragazzo e trovava molto piacevole stare in sua compagnia.
    Una volta che finì di shakerare prese dei bicchierini da sotto il bancone in modo da versare la sua creazione; continuando la sua spiegazione sull'associazione Hunter. La sede si trovava nel continente Americano e per entrarne a far parte era necessario svolgere un complicato esame tenuto una volta all'anno. Considerando che in precedenza aveva detto che si trattava di un esame pubblico non appena disse che solitamente usavano promuovere 5 persone ogni volta realizzò che il diventare Hunter era una cosa molto seria.
    Così poche? se l'esame è pubblico può anche essere che si iscrivano migliaia di persone ogni anno...
    Pensò con un'espressione stupita dipinta in volto. Questa storia dell'Hunter era una cosa seria ed udendo la sua ultima affermazione relativa al fatto che chiunque all'interno dell'associazione avrebbe potuto compiere questo macello se ne convinse sempre di più.
    Appena il sensei finì di parlare, con sguardo deciso ed un ghigno divertito, Blaze disse al cacciatore.
    Lo sa? mi ha davvero incuriosito su questi Hunter ed oltre a fare un giretto all'associazione mi piacerebbe molto anche provare a sostenere questo esame anche se, da come ha detto, sarà meglio se prima mi alleni un pò diventando più forte...
    Dette quelle parole nella mente del ragazzo scoccò una scintilla come se si fosse appena ricordato di una cosa importante. Aggrottando le sopracciglia puntò entrambi gli indici sulle sue tempie cercando di scavare nei suoi ricordi.
    Prima ha pronunciato Torre Celese... se non sbaglio mio zio mi aveva parlato qualche anno fa di questo posto, una mecca per i combattenti di tutto il mondo... tuttavia non mi disse altro perchè mi riteneva troppo piccolo e con il tempo mi scordai completamente di chiedergli altre informazioni, forse lui...
    Forse il sensei poteva dargli qualche spiegazione in merito.
    Prima ha parlato di una certa Torre Celeste... tempo fa mio zio mi disse che è una mecca per i combattenti di tutto il mondo ma non so altro, lei saprebbe dirmi di preciso di che struttura si tratta?
    Gli chiese continuando a fissarlo con il solito sguardo assetato di curiosità che aveva da qualche minuto a questa parte.
     
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    Provare l’esame? Si, forse avrebbe potuto tentare ed avere qualche chance di passare la selezione, sicuramente di più del novantanove per cento dei partecipanti che, al contrario suo, neanche sapevano cosa fosse il Nen. Purtroppo però l’esame richiedeva anche molta astuzia ed elasticità mentale e, sotto quel punto di vista, Blaze doveva fare ancora un po’ d’esperienza se voleva veramente divenire un Hunter senza rischiare troppo la pellaccia. In qualunque caso gli faceva piacere che il giovane si fosse così interessato alla sua stessa professione. Continuando con le curiosità e le domande, il passo successivo fu chiedergli qualche informazione in più sulla torre celeste e la sua organizzazione, proprio in virtù del suo averla precedentemente citata. Non conoscere quel luogo di culto per i lottatori di tutto il mondo con quell’animo battagliero era sospetto, e gli fece subito capire che lo zio non l’aveva ritenuto pronto per affrontare simile sfida. Teoricamente non si sarebbe neanche dovuto azzardare a contraddire un famigliare del giovane, però il suo esser divenuto utilizzatore Nen lo rendeva degno di poter tentare la scalata.

    -Duecentocinquant’uno piani di puri combattimenti uno contro uno. Esordì l’artista. Chiunque voglia diventare una persona importante sfruttando la propria forza si reca alla Torre Celeste, li ove sono raccolti, almeno secondo le indiscrezioni, i migliori guerrieri al mondo. Io ci sono andato quand’ero ancora giovane, ma dopo un paio di sfide al 200° piano ho deciso di andarmene: li non ci sono molti talenti naturali da scovare. Per arrivare in cima bisogna “scalare” la torre a suon di vittorie. Ci sono diversi traguardi e ogni incontro vinto ti garantisce un ben guadagno. Effettivamente è un ottimo posto per racimolare parecchi soldi. –

    I primi guadagni, ancora prima di valorare per il governo, erano giunti proprio da quel posto così bello e così noioso. Da una parte i combattimenti affrontati erano sempre stati molto divertenti, ma Joys non era il tipo da rimanere piantato nello stesso punto per mesi e mesi, dunque, dopo la quarta sfida al duecentesimo piano, decise di abbandonare il tutto e riprendere le scorribande quotidiane, libero di viaggiare in ogni dove proprio grazie ai diversi miliardi messi in tasca.

    -Giunto al piano in cui io mi sono fermato prende veramente vita la torre. Il 200° piano e poco popolato rispetto gli altri, ma ogni singolo combattente li sopra è un abile utilizzatore di Nen, senza se e senza ma. Ovviamente tutte le altre regole le potrai trovare li, è passato così tanto tempo che non mi ricordo tutto-

    Mostrò un sorriso smagliate e leggermente imbarazzato, proprio a voler sottolineare il suo attuale vuoto mentale. Proprio in quel momento però tornò sugli attenti, spostando la sua attenzione verso l’entrata. Anticipò l’aprirsi della porta di qualche secondo senza neanche il bisogno d’utilizzare l’En, talmente era evidente l’entrata in scena di un nuovo personaggio che non aveva fatto proprio nulla per nascondere la propria presenza. La maniglia si abbassò di colpo. Un uomo dai capelli biondi vestito d’un elegante completo a righe, molto in stile mafioso, mise piede nella bisca. Portava un cappello anch’esso a righe nere e grigie. Dal volto giovane, non gli si poteva attribuire più che una trentina d’anni, e sfregiato all’altezza dell’occhio destro. Alto più o meno il metro e ottantacinque, emanava una gelida e imperturbabile aura tetra, ma non appena incrociò con lo sguardo i due al bancone, il suo viso s’accese d’un rilassato sorriso.

    Jhon: -Chi ha bisogno d’un trasloco?-

    -Ah! Speravo in un tuo arrivo rapido. Come va, Jhon? Oh… questo è Blaze, un mio nuovo allievo-

    Jhon: -tutto ok, tutto ok. Ciao Boy… comunque… dovrei sgomberare questa stanza?-

    Un cenno del capo da parte dell’artista fu più che sufficiente per far intendere all’Hunter la risposta. Con molta calma si addentrò ancor di più nel locale, facendosi anch’esso vicino al bancone. Aveva stretta nella mano destra una cornice con dentro piazzata una foto, foto che fu poggiata proprio sull’asse di legno a pochi centimetri di Blaze. Essa raffigurava lo stesso Jhon seduto su di una poltrona con in mano un bicchiere di Gin. Anche in quel frammento di ricordi indossava un abito elegante a righe, evidente segno fosse il suo abbigliamento preferito. Una volta posato l’oggetto si fece in mezzo ai corpi, estraendo dalla tasca sinistra un guanto nero che indossò all’istante. Una rapida occhiata ed ecco, come un vero e proprio direttore d’orchestra, dare il via ad un’immaginaria sonata. Inizialmente non sembrò cambiare nulla, ma un paio di attimi dopo i corpi senza vita dei malavitosi svanirono nel nulla e al loro posto fece la sua comparsa un distinto tappeto rosso; lo stesso ring fece la stessa fine, ma a rimpiazzarlo fu un lungo e raffinato tavolino. Neanche a dirlo, il vecchio bar seguì a ruota e i due si ritrovarono seduti non più su dei sgabelli di legno ma su due poltroncine da salotto. Nel giro di un minuto netto, l’intero locale aveva cambiato del tutto aspetto.

    -Ottimo lavoro Jhon, questi nuovi arredi mi piacciono-
     
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    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui di altri colori

    Questa Torre Celeste sembrava molto più interessante di quanto potesse immaginare: un immenso edificio da oltre duecento piani dove poter combattere uno contro uno con avversari provenienti da tutto il mondo. Più si vince più si guadagnano soldi, tanti soldi, e si scala la torre andando incontro ad avversari sempre più forti.
    Inoltre dal duecentesimo piano vi sono anche utilizzatori Nen!
    Pensò eccitato il ragazzo dopo aver ascoltato tutta la spiegazione del sensei. Questa combaciava proprio con quel poco che il suo vecchio zio gli aveva raccontato ed adesso che finalmente era libero di fare ciò che voleva e che aveva appreso le basi Nen l'intenzione di andare a fare una capatina a quella struttura era alta.
    Notando che l'attenzione del sensei fu catturata dall'entrata alle sue spalle si girò immediatamente verso questa, notando uno strano biondino fare la sua apparsa. Nonostante lo smagliante sorriso che aveva in volto emanava una strana aura molto gelida. Con aria interrogatoria il giovane continuò a fissarlo notando che sicuramente era più giovane di Alexander, ma molto più vecchio di lui. Indossava uno strano abito a righe, un pò insolito, ma piuttosto elegante che lo faceva sembrare uno della malavita.
    Il ragazzo non capiva cosa stessero farfugliando quei due, ma a giudicare dalla conversazione telefonica di prima quell'insolito individuo era venuto a fare "pulizia". Una volta che questo Jhon appoggiò sul bancone, a pochi centimetri dal ragazzo, una foto che lo raffigurava seduto su una poltrona a bere qualcosa, si allontanò dal sensei ed il suo allievo improvvisandosi un direttore d'orchestra.
    Ma che diamine fa questo?!
    Si chiese Blaze con aria decisamente perplessa. Non aveva la minima idea di che intenzioni avesse quel tipo, ma dopo pochi secondi, come per magia, tutti i corpi per terra sparirono ed al loro posto comparve un magnifico tappeto rosso.
    Anche il ring sparì con al suo posto un raffinato tavolino; come la zona bar.
    Che mi vanga un colpo!
    Disse colpito il ragazzo ritrovandosi all'improvviso seduto su un'elegante poltroncina da salotto. Nel giro di un minuto l'intera stanza subì un cambiamento radicale e se non lo avesse visto con i suoi occhi non ci avrebbe mai creduto che fino a qualche minuto fa questo luogo si trattava di una bisca clandestina.
    Portando la sua attenzione sul sensei cercando una risposta, improvvisamente in parte realizzò cosa era successo.
    Sensei, ma che ha usato il Nen per fare tutto questo?
    Chiese al suo mentore con un'espressione decisamente sconvolta. Aveva capito che con questo potere era possibile fare veramente di tutto, ma questo proprio non se lo aspettava.
    Ricomponendosi un pò, ricevuta o meno una risposta da parte di Alexander, continuò la discussione di prima, chiedendogli.
    Riguardo al discorso di prima... saprebbe dirmi come raggiungere la Torre Celeste? mi piacerebbe molto andarci e penso che potrebbe essere anche un ottimo posto dove affinare le mie abilità e fare esperienza con l'uso del Nen...
     
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    L’Hunter dai capelli biondi si girò verso i due improvvisando un breve inchino. Dava l’impressione d’esser della stessa pasta di Joys, forse un po’ più serio in determinate occasioni rispetto al boss. Comunque aveva svolto in maniera impeccabile il suo compito e ora la bisca poteva esser benissimo considerata sala di extra-lusso. L’artista batté le mani ripetutamente proprio come se avesse assistito ad un vero spettacolo, mentre Jhon si faceva verso il nuovo e lungo tavolo di legno, ove ora posava la sua fotografia. La afferrò dopo essersi sfilato il guanto nero, riponendo ambi gli oggetti nelle tasche della sua giacca. Ello stesso era soddisfatto del suo operato, lo si poteva intuire dal sorriso sul suo gelido volto.

    Jhon: -non so però quanto saranno felici quelli dell’Hotel in cui alloggiavo quando scopriranno che al posto dei loro arredi ora vi sono decine di cadaveri e… un ring da pugilato. Vabbè, non si può avere tutto dalla vita-

    Non si era ben capito se l’uomo stesse parlando tra sé e sé oppure quella fosse la risposta all’affermazione precedente di Joys, comunque quest’ultimo non gli diede molto peso quindi il tutto finì proprio com’era iniziato. Ora che aveva addestrato Blaze, finito il lavoro e chiamato Jhon, vedeva all’orizzonte la prospettiva di una lunga e bella settimana di riposo all’insegna del divertimento. Si distese con la schiena sulla comoda poltrona, lasciando andare un sospiro compiaciuto. Il giovane invece, meravigliato da ciò a cui aveva assistito, non poté fare a meno che interpellare il suo maestro, prima per chiedergli se quello fosse stato frutto del nen, poi per documentarsi sulla strada da prendere per arrivare alla Torre Celeste. In particolare fu il secondo quesito a risvegliare Joys dal suo momentaneo stato di coma. Con precisione e cura si risistemò il basco sul capo, scivolato di lato di qualche centimetro dopo il contatto con lo schienale della poltrona.

    -Questo è il potenziale del Nen. Jhon un tempo era un arredatore e gestiva una ditta di traslochi… con il suo Hatsu è riuscito a coniugare l’utile al dilettevole. Comunque, sia io che Jhon siamo diretti alla Torre, dunque se vuoi puoi venire con noi due… avevamo intenzione di partire verso la tarda serata. Se ti va bene ci possiamo vedere per le nove davanti il museo d’arte. –

    Sorrise. L’Hunter non aveva più detto una parola, neanche quando l’artista aveva rivelato utili indizi sulle sue abilità, limitandosi a gironzolare per la stanza con l’intento di controllare che tutto fosse in perfetto ordine. Era facile intuire avesse grande fiducia nelle sue capacità, abbastanza da non preoccuparsi che terzi potessero venire a sapere del suo Hatsu, un tassello e un’incognita importante in combattimento e Blaze se ne sarebbe sicuramente reso conto con l’avanzare della sua carriera.

    //ooook, puoi andare xD //
     
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