Cenere del passato

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  1. gabbo_95
     
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    Scritto /Parlato altrui /Pensieri

    sk___hao__for_killingprodigy__by_chizuri

    Nel terpore della nebbia,la notte scende veloce,il tiepidio del sole scema sormontato dalla gelida brezza serale...Si spegne lo stesso sole della mattina precedente e fa capolino la stessa luna della sera prima...Ma nella Foresta notturna l'atmosfera è statica,Buio pesto,non è sera ne mattino,sempre in quel limbo d'oscurità,qualche sprazzo di scarlatto brilla nel buio,occhi vispi e attenti di creature della notte,di quella infinita notte che ombreggia sulla foresta...Una figura cammina a passo lento,lo scricchiolio del terreno ne anticipa la venuta,lo sguardo attento della foresta posa gli occhi su di lui,una flebile luce,una facciola incandescente arrangiata con qualche arbusto ne illumina il cammino...parte del volto è visibile,uno sguardo stanco,labbra sottili,occhi resi gialli e arancio dal riflesso del focolare...Achack Nootau,lo spirito del fuoco...Un vagabondo originario della tribù Teetonka...come tale viaggia senza una meta,non ha stimoli,ne obbiettivi...segue il fuoco...lo guida,l'ha dato alla luce,l'ha cresciuto e accompagnato...estrae qualcosa da un sacchetto,ammucchia qualche ramo secco,una scintilla nel buio nero pece...Poi fuoco,un falò abbastanza ampio...la torcia sbattuta al suolo e spenta sul terreno...Achak stringe un foglio di papiro,ne strappa un estremità,poi avvolge qualcosa con la carta,ora la sua figura è nitida,la fiamma più potente ne delinea ogni tratto...un sigaro o qualcosa di simile stretto fra i denti,una miscela da inalare abilmente preparata con foglio di papiro ed erbe di foresta...si avvicina al fuoco per bruciare un estremità del sigaro...poi un sospiro lungo e rilassato,la carta inizia a bruciare,le erbe diffondo un odore piacevole all'olfatto...Achak utilizzava quell'intruglio di erbe per slegare i nodi della sua psiche,per rilassare corpo e mente,per riuscire a non pensare al passato per qualche minuto...lasciando i suoi trascorsi come cenere al suolo....sapeva che era una situazione passeggera...ma voleva sentirsi libero da tutto anche per poco....gli bastava quel breve periodo di libertà mentale...magari sarebbe riuscito a dormire per qualche ora...poi venne il tempo di riprendere il cammino...il fuoco non aspetta...traccia la via da seguire,ma va raggiunta prima che la fiamma si esaurisca...prima che il tuo momento si sia esaurito...Perso nei meandri della sua mente passò ancora qualche minuto dinanzi al fuoco,ormai v'era solo brace ardente...la notte iniziava a ridestare il vagabondo,le sue pungenti fitte erano più dolorose senza l'ausilio delle fiamme...riprese la torcia,accendendola coi rimasugli incandescenti del falò,si rimise in piedi e riprese...senza meta come prima,senza speranze nè desideri come prima...ma con la stessa via tracciata dinanzi a lui,la via del fuoco...
    Intorno a lui percepiva pressante uno sguardo vigile,non era mai stato solo,lo sapeva ma non se ne preoccupava...Il fuoco tiene lontane la maggior parte delle bestie,quelle più inteligenti,quelle che lo temono,riconoscendo la sua natura,accettando la sua prepotente superiorità...L'uomo non ha mai temuto il fuoco...nella sua tribù era venerato come un Dio,ma lui sapeva...Il suo silenzio non era solo venerazione,era istinto di sopravvivenza,era convinto che se avesse tradito il suo Dio lui l'avrebbe ripagato con altrettanta benevolenza...L'uomo ha pagato la sua insolenza...eruzioni di vulcani dormienti da secoli,terremoti,maremoti,siccità...ma il più grande torto subito dal dall'uomo è al tempo stesso il più grande dono ricevuto dalla divinità...l'essersi mostrato ai mortali,essersi lasciato ingabbiare,domare,per poi valutarne le gesta,quest'atto di fiducia della divinità però non diede i frutti sperati...il suo potere fu' canalizzato alla distruzione,racchiuso in armi di distruzione di massa,Bombe in grado di radere al suolo città,fucili,carri armati,ed altre armi sfruttate per difendersi ed uccidere...Il fuoco era stato tradito,la sua furia avrebbe continuato ad abbattersi su di loro,per punirli,per lasciarli uccidere col suo potere...Achak sentiva questa storia spesso al suo villaggio...gli anziani la narravano attorno al focolare...l'aveva sentita così spesso che la ricordava a memoria in ogni sua sillaba...ma Achak non era un folle,temeva il fuoco,l'avrebbe temuto anche senza ascoltare le storie d'ammonizione sulla sua potenza,percepiva alla vista la sua superiorità,il fuoco era l'unica cosa che lo intimorisse davvero,ma allo stesso tempo non riusciva a farne a meno,riteneva il suo Dio giusto ma potente,troppo per poter essere amato senza un minimo di timore...Questo suo bidualismo lo avrebbe portato ad una scelta,ma per ora non era possibile lasciar spazio ad alcuna malsana idea sul suo futuro,per ora erano le fiamme a disegnargli la via,non era in grado di avanzare da solo,il suo destino era buio,come l'ambiente che lo circondava...aveva più volte formulato ipotesi su come sarebbe giunto a compimento il suo viaggio di devozione e timoroso rispetto verso il fuoco...Ma per ora anche solo pensare ad un futuro che vedeva così cupo e lontano era impossibile...Non gli rimaneva che affidarsi cecamente alle fiamme...Poi la scelta spettava a lui,di questo ne era certo,ma su cosa vertesse questa scelta aleggiava il dubbio più totale...

     
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3 replies since 1/9/2014, 19:38   103 views
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