Lavoro Difficoltà F - Un Affare non da poco

Per Guaro

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    La si poteva definire una splendida giornata quella che a York Shin si apprestava a prender piede. Il sole ormai alto nel cielo illuminava con i suoi caldi raggi le grigia mura della città, riflettendosi sui poveri cittadini graziati solo in parte da un leggero e fresco vento, sintomo primo di un estate ormai giunta agli sgoccioli. Le strade affollate traboccavano di parole ed insegne. I locali eran tutti aperti e le loro vetrine rigonfie d’articoli “dal prezzo stracciato”. Una giornata comune, una come tante altre, per la maggior parte di quegli individui scalpitanti ai bordi delle strade, ma per qualcuno le cose sarebbero andate, sicuramente, diversamente.

    //Apro questo Ot per spiegarti. Il primo post è libero, puoi dunque descrivere e scrivere quel che fa il tuo personaggio che, da quel che ho capito dal post di presentazione, sta cercando un lavoro, ma non scrivere che lo trovi subito, per questo ci penserò io. Enjoy ;) //
     
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  2. guaro_14
     
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    Il ragazzo si trovava in strada. Non si era alzato presto, quindi adesso era bello riposato e dopo aver pranzato si era messo a girovagare per strada in cerca di un lavoro occasionale, un compito, una consegna, qualsiasi cosa fosse utili per tirar su un po' di soldi. La giornata fortunatamente è abbastanza calda, questo gli permette di andare in giro a corpo nudo sotto il gilè. Oltre a questo indossa la sua affezionata ed immancabile sciarpa, e i soliti pantaloncini che si chiudono sotto il ginocchio. Va in giro fischiettando e godendosi i piacevoli raggi solari che gli riscaldano la faccia. Rimane comunque attento a quello che gli succede intorno, non può distrarsi proprio ora, è molto importante trovare un lavoretto, altrimenti a fine mese non ci si arriva. Continua a camminare per strada con i sensi aguzzati per cogliere al volo ogni opportunità che potrebbe incontrare.

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    La vita cittadina era sempre molto movimentata, soprattutto per quel che poteva riguardare il lavoro. Non si faceva in tempo a voltar il capo da una parte che ecco subito vi si poteva incrociare un gruppo di dipendenti diretti in azienda, voltarlo poi dall’altra e non poter notare inservienti ai bordi nelle strade e commessi, tutti intenti ad ordinare magliette ed articoli. Cosa andava cercando però Jack? Un lavoro semplice, part-time, oppure qualcosa di fisso e sicuro? Sarebbe stato molto difficile dirlo, anche se il suo abbigliamento non lasciava presagire una certa voglia d’affrontare un colloquio di lavoro, infatti, così adornato, dava tutta l’aria d’esser un tipo da strada, uno di quelli che i cunicoli li conosce bene, anche fin troppo bene. Forse il fato o proprio quella forte impressione volle che, contrariamente a quel che mai si sarebbe potuto immaginare, dall’angolo della strada che divideva il quartiere centrale dalla prima periferia, un uomo attirò la sua attenzione con un gesto, un segno, invitandolo ad avvicinarsi. Egli, visto così da lontano, era alto almeno un metro e ottanta centimetri, carnagione bianca leggermente abbronzata e senza un capello a proteggergli il capo. Indossava una specie di camicia nera, abbinata ad un paio di pantaloni lungi grigi e ad una sacca in pelle. La sua età era ancora un’incognita. Sarebbe stata cosa saggia accettare quell’invito tanto misterioso?
     
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  4. guaro_14
     
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    Mentre camminava lungo la strada l'attenzione del ragazzo venne richiamata dal gesto di un signore che li faceva segno di avvicinarsi, proprio lì all'angolo della strada, dove incomincia la periferia. L'uomo dava l'impressione di essere una persona seria, era ben vestito, e ciò lasciava intendere al ragazzo una certa cura di sè ed un certo status sociale che a lui invece erano preclusi. Aveva anche una sacca di pelle, cosa contenesse era un mistero, non lasciava trasparire nulla. Proprio come il suo possessore. Vediamo cosa ci regala la giornata, mormorò Jack fra sè e sè, avvicinandosi all'uomo che ora poteva riconoscere come più alto e vecchio di lui, la cui testa luccicava sotto i raggi del solo per la totale mancanza di capelli.Chissà cosa vorrà il pelato pensava mentre si avvicinava. Ora che gli stava a circa tre passi di distanza si fece avanti e chiese: Buongiorno! Ha bisogno di qualcosa?


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    Il giovane si avvicinò, senza troppi timori, all’uomo che poco prima lo aveva richiamato a sé. Egli, scrutando con occhi socchiusi, fece una breve panoramica di Jack, sfoderando un sorrisetto compiaciuto. Ora che si trovava a pochi passi avrebbe potuto notare benissimo che l’elegantone, dai tratti, dimostrava almeno una trentina d’anni, ma il particolare più evidente poteva identificarsi in una cicatrice che, per la sua posizione, cioè proprio sopra il ciglio destro, faceva fatica a vedersi da lontano. Il ragazzo gli pose parola, tranquillo e sereno, proprio come fosse la cosa più naturale di quel mondo. Bene, il pelato andava proprio cercando persone con un carattere simile. Spostò la sacca dal fianco a dietro la schiena, celandola per qualche istante alla vista del suo interlocutore.

    -Buongiorno a te ragazzo… come vedo passi subito al sodo… ehehe, ci avevo visto bene allora, sei proprio un tizio del settore-

    Effettivamente non sarebbe stato facile capire a cosa alludeva l’uomo, anche se in fondo sarebbe bastata un po’ di fantasia per intuirlo. Il sorriso si marcò ancor di più mentre dalla spalla scendeva nuovamente sul fianco quella sacca di pelle che, ormai, si era capito benissimo esser l’oggetto chiave di quell’incontro.

    -Nessuno dei due però vuole perder tempo, dunque ecco il punto. Devi consegnare questa al ferramenta più avanti. Nessuna domanda. Niente di più semplice, no?-

    Così, sospinto da un’inesistente fiducia, il tizio di strada pose la sacca marrone al giovane, aspettando una sua mossa. Il contenuto della sacca rimaneva un mistero, ma ai fini della richiesta poco importava il suo interno e Jack, da quanto aveva dimostrato, pur di guadagnare qualcosa sicuramente non si sarebbe spinto più in la del necessario con le domande.


    -Mi raccomando, nessuno strano scherzo… intesi?-

    // Se accetti incamminati pure verso la sopracitata ferramenta… in caso avverso fai quel che ritieni più giusto //
     
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  6. guaro_14
     
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    L'uomo gli rispose, mettendo subito in chiaro le cose. Il ragazzo aveva notato un nuovo particolare, una cicatrice sopra l'occhio sinistro che conferiva ancor maggiore autorità all'uomo. Questo gli propose di portare la sacca al ferramenta più avanti sulla strada. Dopo aver studiato per un po' con lo sguardo l'oggetto in questione, il ragazzo si fece avanti e disse: E immagino che io non debba assolutamente guardare il contenuto, vero? Comunque sia accetto. Non fece domande sul perchè l'uomo non potesse o non volesse andare di persona dal ferramenta. Aveva bisogno di soldi, e questa era l'unica cosa che sapeva. Una volta finita la "missione", disse facendo finta di virgolettare con le mani questa parola, ci ritroviamo qui? O ti devo aggiornare sull'esito positivo della questione in qualche altro modo?
    Detto questo prese il sacco aspettando una risposta prima di avviarsi verso il ferramenta.


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    Edited by guaro_14 - 16/9/2012, 16:07
     
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    Furbo fu il giovane nel tirare in ballo la questione. Il tizio, dai suoi anni di esperienza, si era ben ravveduto dal parlare di un eventuale contatto dopo la consegna, proprio come a voler omettere un eventuale compenso. Ormai però il discorso era in tavola e l’uomo non poteva certamente sottrarsi dal rispondere, così, lasciando la sacca al giovane, prese a parlare.

    -bravo ragazzo, vedo che mi capisci al volo….-

    Cercò di sorvolare sul “dopo finita la missione”, ma capì al volo che il giovane non si sarebbe schiodato da quel vicolo senza prima una risposta convincente, dunque, senza colpo ferire, si vide costretto a fissare il luogo del loro prossimo incontro, con decisamente meno entusiasmo di quel che aveva dimostrato di possedere pochi minuti prima.

    -Finito il tutto ci incontriamo sulla nova di York Street, si trova dopo più avanti della ferramenta in questione… se non hai altre domande da fare vai..-
     
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  8. guaro_14
     
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    L'uomo finì di dare le proprie consegne. Si sarebbero ri-incontrati in seguito, o almeno così aveva detto l'uomo, e questo a lui per il momento bastava.
    Quando l'uomo ebbe finito di parlare annuì, si girò, ma prima di andarsene, guardando in direzione dell'uomo disse: D'accordo! Vado, consegno, ti ritrovo più avanti!. Detto questo partì a passo spedito portandosi dietro la sacca, che non era eccessivamente ingombrante ma comunque un pochino lo rallentava. Si incamminò lungo la strada fino ad arrivare al ferramenta indicatogli dall'uomo pelato. Si fermò, diede un colpetto di tosse, si guardò in giro e si rassestò. Mise una mano sulla maniglia, ed entrò nel negozio.

    //È aperto vero? Mi sa che fra poco devo staccare...//
     
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    Ricevuta la dovuta risposta il ragazzo si dileguò, lasciando l’uomo nel suo oscuro vicolo. Un sorriso, l’ennesimo, si stampò sul volto del tizio, il quale, dopo pochi secondi, si allontanò dall’incrocio diretto con molte probabilità nel nuovo punto d’incontro. Il giovane intanto stava proseguendo il suo cammino e, come promesso, non si impicciò del contenuto della sacca. Una persona semplice e piuttosto scaltra, ecco come il pelato lo avrebbe potuto descrivere. Giunse nel giro di pochi minuti dinanzi l’entrata del negozio. Questo, visibilmente mal ridotto, presentava una vetrina poco allestita e dai vetri scheggiati, quasi sul principio di infrangersi. L’insegna era l’unica cosa nuova e recitava “Friend & co.”, nome abbastanza strano per esser una ferramenta, eppure una volta messo piede nel negozio, Jack, poté notare come scaffali e armadi fossero ricolmi di tutti quegli utensili ed attrezzi tipici di quel ramo del mercato. Comunque, lasciando da parte i mobili, il posto trasudava desolazione. Il pavimento mancante in più e più punti di mattonelle e un soffitto nella fredda morsa dell’umidità non potevano lasciar adito a dubbi. Dietro il bancone non v’era nessuno, non un anima viva, ma, non appena la porto scattò azionando dei piccoli campanelli, una voce profonda lo ammonì

    -Vattene via da qui, il negozio è chiuso!-
     
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  10. guaro_14
     
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    Il ragazzo entrò nel negozio. Odore di umido, muffa, scaffali ripieni di ogni tipo di attrezzatura. La prima impressione ce ebbe era di un posto lugubre e malandato, forse luogo di scambi loschi e furtivi. Non ebbe però tempo di perfezionarla, perchè fu accolto da una voce fredda che lo intimava ad uscire. Il ragazzo scrutava la semiorscurità tentando di capire chi avesse parlato, restando in silenzio. Stupido! Stupido, stupido, stupido! Perchè non ho chiesto il nome al tizio pelato?! Poi, tirato un lungo respiro si fece avanti e disse: Ho una consegna speciale da fare. Penso sia qualcosa che stiate aspettando. È una sacca, non so dirle altro, tranne che mi è stata data da un uomo pelato con una cicatrice sull'occhio.
    Mentre continuava a scrutare cercando chi avesse parlato in precedenza, rimase in attesa di una risposta, lì, al centro del locale. Non osava avvicinarsi di più al bancone, temendo di ricevere brutte sorprese e risultare presuntuoso.
     
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    Il silenzio seguì alle parole del ragazzo. La voce, nel sentir nominare la misteriosa sacca e la descrizione dell’uomo, capì che la sua “merce” era finalmente arrivata a destinazione. Un rumore, un tonfo, poi dei passi sempre più pesanti man mano che si avvicinavano. Sarebbe stato difficile dedurre l’esatta posizione dalla quale essi provenivano. Ad un tratto, da dietro uno scaffale, vi si affacciò un vero e proprio omone. Alto, tozzo, capelli neri corti e una barba incolta di chissà quante settimane. Egli, dall’alto della sua statura che rasentava i due metri, posò i castani occhi sul ragazzo, fissandolo da dietro il bancone. Jack, tra l’altro, aveva deciso di non muover passo in più dal centro del negozio, un atteggiamento che il “negoziante” non capì molto bene. Comunque, dopo aver intravisto il sacco ancora tra le mani del fattorino, l’uomo prese a parlare, facendo riecheggiare per quelle quattro e diroccate mura il suo profondo vocione.

    -Non conosco nessun tizio del genere. Ora molla il sacco e va via se non hai nulla da comprare-

     
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  12. guaro_14
     
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    Un uomo grandissimo, enorme, gigante si fece avanti, rivelando di chi fosse stata la voce in precedenza ascoltata. Anche lui rivelava una certa autorità, ma senza dubbio era un uomo più trasandato del pelato conosciuto quella mattinata. Chissà che affari avranno in ballo. Lo squadrò un attimo con gli occhi per capirne qualche informazione in più, e anche per capirne l'eventuale pericolosità. Dopo aver esitato un attimo, disse Senti, non so che affari abbiate in ballo tu e il signore con la camicia, però io ho accettato il lavoro perchè ho bisogno di soldi. Non è che puoi darmi qualcosa per provare che ti ho portato la sacca? Io te la lascio comunque qua, però non vorrei tornarmene a casa con un pugno di mosche. Detto questo si avvicinò al bancone, sopra il quale pose la sacca, rimanendo in attesa di una risposta prima di recarsi al unto che gli era stato indicato dall'uomo pelato.
     
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    Jack aveva compreso bene come si sarebbero svolti gli eventi nel caso in cui non avesse avuto tra le mani un qualche foglio o “assicurazione” da poter mostrare al pelato per la riscossione della sua quota, così, senza troppi ma, espresse il suo dubbio e la sua richiesta all’omone, mentre si avvicinava lentamente al bancone per posarvi in fine sopra il famoso sacco. Il negoziante squadrò piuttosto malamente il giovane, quasi a volergli dire “non sono affari miei” ma, per non rischiare che il sacco uscisse fuori da quella porta così com’era entrato, decise di dare ascolto al suo interlocutore. Si chinò sotto il bancone, svanendo dalla vista di Jack per qualche secondo, per poi ergersi nuovamente in tutta la sua grandezza con in mano una specie di bigliettino dalle scritte illeggibili. Lo posò sul bancone e contemporaneamente afferrò il sacco, controllando con cura che la cinghia che lo chiudeva non fosse stata in qualche modo toccata o manomessa. Solamente dopo quel controllo alzò nuovamente il capo, incrociando ancora una volta lo sguardo di Jack.

    -Ora dovresti esser contento… fila via!-
     
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  14. guaro_14
     
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    Il ragazzo ottenne quanto sperato. Un bigliettino, che per quanto indecifrabile fosse, era comunque il suo "lasciapassare", la sua ancora di salvataggio. Con tono secco l'omone gli intimò di andarsene. Sissignore! esclamò prima d voltarsi e dirigersi verso la porta. Prima di uscire diede un ultimo sguardo agli scaffali e al negozio, ma quando incontro lo sguardo dell'uomo barbuto capì che non doveva più stare lì e si premurò ad uscire. Mentre chiudeva la porta lascio partire un "Grazie!" che non seppe se arrivò a destinazione o meno. Si incamminò dunque per la via, verso il nuovo punto di ritrovo. Stringeva il fogliettino in mano come il testimone di una staffetta, come se fosse l'unica cosa che contasse al mondo. Per lui era veramente l'unica cosa che contava in quel momento. Tendeva un andatura veloce, in modo da arrivare all'incontro il prima possibile. Si trovava ormai a 20-25 metri dal posto che il pelato aveva indicato come ritrovo. Cosa succederà?
     
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    Giunto ormai alla conclusione che in quel locale la sua presenza non fosse più gradita, Jack abbandonò il posto, lasciandosi dietro le spalle l’omone e i suoi sporchi affari. Il contenuto di quella sacca sarebbe rimasto un segreto ma quel che contava era il foglietto stretto nel pugno della sua mano, il segno della buona riuscita del piccolo lavoro affidatogli. Uscito dalla baracca subito imboccò la via e proseguì per la sua strada fin dove il pelato poco prima gli aveva detto si sarebbero rivisti. Da lontano non si poteva intravvedere nessuno, ma non appena giunse a portata di incrocio poté notare la presenza dell’uomo posata su di un vecchio muretto pieno zeppo di crepe e pezzi mancanti, alcuni riversati direttamente al suolo. Attendeva silente e quasi non si accorse dell’attivo del ragazzo per quando era intento a buttar giù un altro tiro di sigaretta, probabilmente accesa da poco considerando la cenere pendente. Sembrava perso nei suoi pensieri e intanto la brace consumava il tabacco rinchiuso in quella prigione di carta.
     
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20 replies since 16/9/2012, 13:16   201 views
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