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Allenamento eremitico del giaguaro

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  1. guaro_14
     
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    Giorno 8

    L'evento maggiormente degno di nota dell'ottavo giorno fu, finalmente, il completamento dell'allenamento sul bicchiere d'acqua. Il ragazzo ottenne l'effetto desiderato, la bevanda aveva un gusto molto simile al miele e lui ne era fiero. Per il resto continuò ad esporsi sempre con un solo litro d'acqua a disposizione. Tuttavia, rispetto ai due giorni precedenti, fece meno fatica e riuscì a stare esposto più a lungo. Siccome stava facendo l'abitudine al solo litro d'acqua disponibile giornalmente, riuscì a stare esposto per un'ora e mezza al mattino, ed un'ora e venti il pomeriggio. L'allenamento stava quindi proseguendo bene, perchè era riuscito a ritornare più o meno sui tempi di esposizione che era riuscito a fare quando aveva a disposizione un litro e mezzo d'acqua. Anche i suoi viaggi all'oasi avevano ripreso ad assestarsi sulla quarantina di minuti tra andata e ritorno, ma la cosa più importante era che si sentiva meno stanco dopo tali viaggi di come si sentiva il primo giorno. Il giorno successivo avrebbe provato a togliere le bende dai piedi, che comunque, nel corso dell'allenamento, si erano fatte più sottili e meno stratificate. Un po' perchè era lui che ricopriva i piedi con meno strati, un po' perchè si erano usurate negli estenuanti cammini tra tenda e oasi. La sera ripeté ancora una volta l'esperimento con la fiaccola. Questa volta, dopo essersi passato la fiamma viva su tutto il corpo accuratamente, fece il doppio dei tentativi nell'allenamento per "sputare il fuoco". Ogni volta avvicinava un poco di più la torcia alla bocca, e sputava il liquido infiammabile. Comportava certi rischi, ma il fatto che al secondo giorno era già riuscito a farlo quattro volte consecutivamente senza ustionarsi il volto, era positivo. La cosa che lo lasciava più stupefatto era come gli piacesse la sensazione dello sfrigolio delle ultime fiamme, che gli arrivavano quasi in bocca prima che il liquido fosse completamente bruciato. Uno dei quei giorni voleva provare a spegnere la fiaccola con la bocca, a mangiare veramente il fuco, ma quello non era il momento adatto. Come la sera precedente spense la torcia con la mano, questa volta con la sinistra, anche qui senza ustionarsi. Ne era ben felice, perchè significava che la forza bruciante della fiamma aveva ormai poco potere su di lui. Per portare poi tale tolleranza ad un livello più alto ci sarebbero voluti altri allenamenti che non rientravano per il momento nel suo programma di iniziazione.

    Il nono giorno (Giorno 9) fu una giornata molto importante, perchè di fatto il ragazzo aveva deciso di andare all'oasi senza le bende ai piedi. Questo comportò un innalzamento del tempo di percorrenza, e il ragazzo sembrava una scimmia lì in mezzo al deserto, saltellante mezzo nudo in stato di Ten, con la sabbia che scottava leggermente i piedi grazie alle precauzioni prese. Senza queste i suoi piedi si sarebbero arrostiti nel deserto. Era migliorato molto nel Ten e nello Zetsu che allenava con costanza ogni giorno. E, se per lo Zetsu c'erano ancora alcuni dettagli da limare, perchè non riusciva ancora a trattenere completamente la sua aurea in modo da risultare invisibile agli altri, il Ten anche grazie all'esposizione continua al sole e al suo costante utilizzo, si poteva ormai definire come una barriera solida a difesa del ragazzo. Certo anche lì c'erano margini di miglioramento, e lui si sarebbe continuato ad allenare, però il livello raggiunto era già discreto. Di fatto, riuscì a non ustionarsi i piedi, e ne fu molto felice.
    La sera, le prove da "sputa-fiamme" (così aveva soprannominato quell'allenamento), divennero 6, aumentando quindi ulteriormente di due, e diminuendo anche la distanza tra torcia e bocca. Tempo un paio di giorni e forse avrebbe potuto avvicinare la torcia quasi al labbro inferiore. Questa volta la spense con il piede destro, ovviamente senza farla cadere nella sabbia, ma appoggiandola su una delle piatte pietre che circondavano il fuoco che accendeva ogni sera (Che più che un fuoco si poteva dire un fuocherello, o un letto di braci). Si coricò rendendosi conto che si stava piano piano avvicinando al momento più terribile dell'allenamento, ma felice dei progressi raggiunti.
     
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8 replies since 2/10/2012, 22:18   181 views
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