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Allenamento eremitico del giaguaro

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  1. guaro_14
     
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    Giorno 10 e Giorno 11

    Questi due giorni trascorsero quasi completamente uguali. Il tempo di esposizione aumentò in entrambi i due giorni arrivando fino ad un'ora e quarantacinque minuti il mattino dell'undicesimo giorno, e solo dieci minuti di meno nel pomeriggio. Anche gli allenamenti con la torcia andavano bene, e complessivamente nei due giorni era passato da 6 "sputi di fuoco" ad 8. La sua tolleranza verso le fiamme aumentava sempre di più, e questo era un bene. Il decimo giorno l'aveva spenta con il piede sinistro, e poi quello seguente con ogni arto in successione (mano destra, mano sinistra, piede destro, piede sinistro). Inoltre aveva preso anche la notte a sognare il fuco e il calore del sole, altro segno che si avvicinava sempre di più ad essere un tutt'uno con l'elemento. Anche l'allenamento di traversata nel deserto a piedi nudi andava bene. Il decimo giorno aveva mantenuto quanto fatto il giorno prima, e l'undicesimo era addirittura riuscito ad abbassare il tempo di percorrenza di 5 minuti. La sera, come sempre, oltre ad esercitarsi con la torcia si esercitava nel Ren. Era arrivato a mantenere il Ren per mezz'ora, anche se aveva finito quasi esausto. Doveva assolutamente migliorare in quella disciplina, e lo sapeva, perchè quella era la base per poter dare caratteristiche offensive al proprio Nen. E e ormai era abbastanza ferrato nel Ten e nello Zetsu, avendoli praticati entrambi per ore nei giorni precedenti, la stessa cosa non si poteva dire del Ren, il quale richiedeva un allenamento molto più faticoso. Probabilmente arrivare a stare in stato di Ren per un'ora entro la fine dell'allenamento sarebbe stato più che un successo.

    Il dodicesimo giorno (Giorno 12) aveva praticamente finito il cibo. Fu arduo mangiare abbastanza a mezzogiorno, ma per fortuna, nel pomeriggio, era arrivato alla tenda il tizio che lo aveva accompagnato fino a lì per controllare che non fosse morto, e nel caso rimuovere il cadavere. Era venuto anche a portare dell'altro cibo, e questo risollevò il ragazzo, e a portare via le bottiglie da un litro e un litro e mezzo. Infatti il giorno dopo sarebbe stato il giorno in cui avrebbe dovuto passare alla bottiglia da mezzo litro, e il tipo aveva commentato il fatto dicendo che se aveva barato (e quindi nel caso che fino a quel giorno avesse usato sempre la bottiglia da un litro e mezzo) il suo fisico non avrebbe resistito allo shock e sarebbe morto il giorno dopo. IL fatto di non aver barato tuttavia non confortò abbastanza il ragazzo, perchè la prospettiva era alquanto miserl. Il monaco tuttavia era rimasto abbastanza stupito del fatto che fosse ancora vivo, non era cosa da poco, e gli aveva fatto i complimenti, perchè il 75% di quelli che provavano a cimentarsi in tale impresa o se ne andava al più presto, una volta capito il pericolo che correva, o moriva prima di poter fare ciò.
    Il ragazzo salutò il monaco, che se ne andò in serata e ripetè i soliti allenamenti con la torcia, salendo al numero 9 di fiammate. Durante il giorno era stato esposto come sempre due volte e aveva si stava avvicinando sempre di più alle 2 ore. Inoltre sia il suo viaggio all'oasi che il suo allenamento con il Ren avevano riportato un miglioramento nel tempo di 5 minuti a testa. Si addormentò nella tenda, accanto alle braci, conscio della grossa difficoltà che stava per affrontare, ma fiero di come erano andate le cose fin lì.
     
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8 replies since 2/10/2012, 22:18   181 views
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