Ci vediamo tra un mese...

Allenamento eremitico del giaguaro

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  1. guaro_14
     
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    Giorno 13

    Il fatidico giorno era arrivato. Solo mezzo litro d'acqua, e nient'altro. FU particolarmente cauto, e lo era stato anche il giorno prima. AL mattino, come oramai faceva sempre, bevve un sorso del liquido alcolico e fece una colazione leggera. Svegliarsi con l'alcol non era la miglior cosa che potesse augurare a qualcuno, però serviva per alzare subito la temperatura. Inoltre con gli esercizi fisici che faceva per tenersi in allenamento, veniva smaltito presto, avendo come unico effetto, per fortuna, di innalzare la temperatura corporea del ragazzo senza inebriarlo. Poi si espose. 2 ore. Record per lui assoluto. Ci era finalmente arrivato, dopo 12 giorni, a tagliare quel traguardo. Bevve quasi tutta l'acqua che aveva di scorta, serbandone un poco per il viaggio all'oasi. Questo, fatto dopo aver consumato un pranzo leggere ma abbastanza rinfrescante grazie alle noci di cocco, gli impiegò ancora una volta 40 minuti, era riuscito di nuovo a stabilizzarsi su questo tempo, e il calore della sabbia del deserto sui piedi coperti dal Ten cominciava a divenire famigliare. Aveva finito l'acqua di scorta, ed ora gli restava solo mezzo litro, che doveva bastare fino al pranzo del giorno dopo. E qui iniziarono a sorgere i problemi.
    Nel pomeriggio il ragazzo si espose cautamente, senza spingersi troppo oltre al limite, per cui attestò il tempo di esposizione sull'ora e quaranta, proprio come il giorno prima per evitare un eccessivo stress sul suo fisico, smagrito ancora di più dall'ultima volta che si era guardato, per le dure condizioni sotto cui era costretto a vivere ogni giorno. Finita l'esposizione consumò un piccolissimo goccio d'acqua, doveva dosarla al meglio. Accese il fuoco con la legna che aveva raccolto. Faceva piuttosto caldo nella tenda, e l'unica cosa che poteva bere era il liquido alcolico. Ne bevve un sorso. Bruciava all'interno del suo corpo e si faceva sentire nello stomaco. Il liquido al cherosene nella fiaschetta da whisky era ormai finito, ne restava abbastanza per altri quattro sputi di fuoco, ma lo avrebbe usato solo dopo essersi adattato a quelle nuove condizioni.
    Fece comunque gli altri esercizi con la torcia, passandosela attorno a tutto il corpo, oramai non dava più fastidio, e spegnendola sia con i piedi che con le mani a giro, proprio come le 2 sere precedenti. Bevve l'ultimo sorso d'acqua che si poteva permettere e si coricò.
    La notte fu piuttosto dura. Sognò il sole rovente, e a lungo il fuoco che ardeva. Viveva a metà tra sogno e realtà, e si trovò praticamente ad essere in un miraggio misto ad un incubo. Di fatto, se uno lo avesse osservato dall'esterno, l'avrebbe visto delirare. Per tutta a notte combatté con la sete e con il fuoco che gli ardeva dentro. Resistette e sopravvisse. Al mattinò strisciò verso la bottiglia d'acqua e ne bevve un sorso.
    Quel giorno, il quattordicesimo (Giorno 14) Lo passò quasi tutto in tenda, esponendosi solo una volta in tarda mattinata e per solo un'ora e venti. Poi si avventurò verso l'oasi, che gli costò molte energie e ci impiegò circa 50 minuti, aumentando il proprio tempo di percorrenza. Ritornato era esausto, e come il giorno prima non sarebbe riuscito ad allenarsi nel Ren, se no si sarebbe distrutto. Fece gli esercizi con la torcia quasi come se fosse un obbligo. Li ripeteva meccanicamente, perchè il caldo gli offuscava ancora il cervello. Passò un'altra notte, tuttavia molto meno dura rispetto alla precedente. Il fisico si stava abituando, e di fatti il mattino dopo era più riposato. Eravamo giunti a metà percorso, il quindicesimo giorno.
     
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8 replies since 2/10/2012, 22:18   181 views
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