L'inizio di una nuova avventura

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  1. § Neuro §
     
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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui di altri colori

    Era un pomeriggio nuvoloso ed umido ad Humelle e per le strade della città non vi era quasi nessuno, cosa che di certo aggradava il ragazzo dai capelli corvini che passeggiava tra di esse.
    Anche se non mi aggradano molto le giornate nuvolose, queste sono le uniche in cui posso passeggiare per strada senza essere circondato da tutto quel baccano...
    Assorto nei suoi pensieri, il giovane si fermò e rivolse il suo sguardo al cielo grigio, proprio come i suoi freddi occhi...
    Spero che mio padre riesca a tornare a casa da solo...
    Questo pensiero assillava Kyousuke sin dalla mattina e la causa era ciò che era accaduto la sera prima: suo padre non era riuscito a tornare a casa senza far spingere la sua sedia da qualcuno, nonostante la falegnameria distasse solo pochi edifici da casa loro. Nonostante suo padre cercasse di non darlo a vedere, il ragazzo si era accorto che da un anno a sta parte, ovvero a partire dall'incidente nella falegnameria, le condizioni di suo padre erano andate pian piano peggiorando; ormai gli prendevano periodicamente dolori alle gambe ormai paralizzate e anche il suo appetito era diminuito, per non parlare che sembrava ogni giorno più sconsolato.
    La morte della mamma lo aveva già segnato, ma il ritrovarsi con le gambe paralizzate gli ha dato il colpo di grazia... Ormai tira avanti solo per il mio benne... ed è ora che anche io inizi a darmi da fare...?!
    Ad attirare l'attenzione di Kyousuke, furono delle voci provenienti da un vicolo: un gruppo composto da cinque ragazzi che stavano stava allegramente chiaccherando tra di loro uscii dal vicolo, diretto proprio verso il giovane.
    E allora tu cosa hai fatto?
    Cosa ho fatto? Sono scappato a gambe levate non appena si sono distratti! Saranno anche stati solo due mocciosi ma sinceramente non mi piace avere un coltello puntato contro, neanche uno per pelare le patate! Sinceramente stavo per farm..?! Ma quello non è Kyousuke? Hei, Kyousuke! Vieni a berti un boccale con noi?
    Come Kyousuke, Anche quei ragazzi erano natie cresciuti ad Humelle e orami si conoscevano da anni, ma questo non impedì al ragazzo di rispondere con tono freddo ed indifferente.
    Sinceramente al momento non mi va, sarà per un'altra volta.
    E così dicendo riprese il suo cammino lungo le vie della città.
    Non ho alcun interesse nel stare in compagnia di un gruppo di "erbivori" schiamazzanti...
    Non appena credettero che il ragazzo fosse fuori portata d'orecchio, i cinque ragazzi del gruppetto ricominciarono a parlare, questa su Kyousuke.
    Possibile che debba sempre essere così associale? Sinceramente mi inquieta con quel suo perenne sguardo gelido...
    Non dirlo a me, a volte ho come l'impressione che quello sguardo nasconda intenti pericolosi, non mi piace avercelo intorno.
    Non mi sorprende che suo padre sia messo così male, deve proprio essere terribile avere un figlio tanto tetro.
    Hai pienamente ragione! Hahaha!
    Come se l'opinione di una manciata di "erbivori" mi potesse importare, ho cose più importanti a cui pensare...
    L'unica reazione che scaturì dal ragazzo all'udire quelle parole, fu la comparsa sul suo viso di un sorrisetto sadico.
    Intenti pericolosi! Non ho alcun interesse nell'azzannare una feccia di "erbivoro" come loro... Forse è meglio se velocizzo un po' il passo, sono quasi in ritardo.
    Il motivo di tanta fretta, era l'appuntamento con un vecchio amico di suo padre, che avevano ospitato a casa loro due anni fa; il motivo per cui aveva deciso di incontrarlo durante il suo breve soggiorno in città, era una frase che aveva rivolto al Kyousuke quattordicenne: "Se un giorno sarai interessato ai soldi ma non ti andrà a genio alcun lavoro, vieni da me. Sono sicuro che no te ne pentirai...". All'epoca non aveva prestato particolar attenzione alle sue parole, nonostante la morte di sua madre stesse già iniziando ad influire negativamente sulla sua percezione del valore del denaro, ma in seguito all'incidente che coinvolse suo padre gli era tornata in mente più volte quella frase.
    E oggi constaterò se diceva il vero...
    Nell'ultimo anno, il ragazzo aveva provato più lavori, ma sempre con lo stesso risultato: troppo monotoni e troppo poco redditizi. E per come stava peggiorando suo padre, non poteva permettersi di metterci probabilmente neanche due anni per racimolare i soldi per l'intervento.
    Già una volta ho dovuto assistere impotente alla lenta dipartita di una delle poche persone che mi stanno a cuore, non permetterò che succeda un'altra volta...
    Con questi tetri pensieri in mente, Kyousuke continuò a percorrere le vie della città, passando davanti alle abitazioni dei cittadini, alle botteghe e anche ai quartieri più poveri... per poi giungere in fine alla sua meta: la locanda del Gatto Ubriaco. Anche con le porte chiuse, dalla locanda si propagava nella strada un miscuglio tra l'odore dell'alcool e l'acre puzza del fumo.
    Mio padre ha detto che quando è in città Roy passa tutto il pomeriggio qua dentro... non ho ancora capito come quei due si sono conosciuti, ne tanto meno come hanno fatto a fare amicizia, nonostante i loro stili di vita siano così agli antipodi.
    Controvoglia, il ragazzo aprì la porta ed entrò... e una volta dentro dovette usare tutte le sue forze per far si che non gli cedessero le gambe: all'interno del locale la puzza d'alcool e fumo era tanto forte che probabilmente avrebbe fatto svenire qualsiasi bambino avesse mai osato metterci piede.
    Sarà anche vero che questa roba è dannosa per la salute, ma gli abituali frequentatori di questo posto devono essere tanto assuefatti ad avere tossine nel proprio corpo che saranno immuni a chissà quanti intrugli...
    Ancora disorientato dal lezzo presente nella locanda, Kyousuke iniziò a scrutare l'interno del locale alla ricerca del suo obbiettivo; a quanto pareva il cielo nuvolo doveva aver fatto desistere anche gli ubriaconi, perché il locale era pressoché vuoto: gli unici presenti erano due uomini che chiaccheravano ad un tavolo mentre fumavano, una cameriera intenta a spolverare, un vecchio che stava dormendo su un tavolo, il locandiere dietro al tavolone e seduto al tavolone... c'era proprio Roy, l'amico di suo padre.
    Eccolo.
    Una volta individuato il suo obbiettivo, Kyousuke si diresse verso il bancone e si sedette proprio accanto a Roy.
    Come va? Ormai è da un po' che non ci vediamo "carnivoro" scroccone...
    Sorpreso di sentirsi interpellato e di essere chiamato in quel modo, modo in cui si rivolgeva a lui solo una persona che conosceva, l'uomo di mezza età si girò verso il giovane e dopo essersi accertato della sua identità, mise su un gran sorriso.
    A me va tutto benissimo piccolo Kyou, ancora a classificare le persone tra "erbivori" e "carnivori"? E poi te l'ho già detto due anni fa, io non sono di certo un carnivoro, hahha!
    Anche se non lo da a vedere, l'ho intuito quando mi insegnò quella tecnica... Quest'uomo non è da prendere alla leggera.
    Ignorando il nomignolo con cui lo aveva chiamato, Kyousuke decise di andare subito al punto della sua presenza in quella locanda, più che altro perché non sarebbe riuscito a sopportare ancora per molto l'aria che respirava in quel luogo.
    Sarò chiaro e breve, sono venuto a parlarti dell'offerta che mi facesti due anni fa...
    All'udire quelle parole, il volto di Roy sembrò illuminarsi e il suo sorriso si allargò ancor più.
    Oh? Capisco, capisco. Sapevo che prima o poi avresti deciso di prendere in considerazione la mia proposta...
    Detto ciò l'uomo fece una pausa e scrutò il ragazzo, costatando che il suo fisico si era ben irrobustito negli ultimi due anni, anche se era rimasto chiaramente snello e agile.
    Lo capii a quel tempo e me ne convinsi ancor di più mentre ti insegnavo quella tecnica, il tuo carattere e le tue capacità andrebbero sprecate in un lavoro come quello di muratore, d'ufficio o anche in quello di tuo padre... senza togliere niente a esso ovviamente!
    Sinceramente non mi interessa se le miei capacità vanno sprecate o no, a me interessa solo che il lavoro non sia monotono e che mi faccia guadagnare abbastanza per pagare l'operazione di mio padre...
    Per niente interessato al discorso dell'uomo, Kyousuke gli chiese subito ciò che più gli interessava.
    Senza offesa Roy, ma non mi interessano questi discorsi, quello che voglio sapere è in cosa consiste questo lavoro e quanto viene pagato. Tutto qua.
    Udendo ciò, il sorriso sul volto dell'uomo si affievolì un poco, anche se non scomparve; dopo un breve attimo di silenzio, Kyousuke si sentì di nuovo mancare, ma questa volta fu diverso da quando era entrato nel locale.
    Ma cosa?! Mi sembra di essere schiacciato da una qualche forza. Argh!
    Sconcertato e sempre più debole, il ragazzo poggiò le mani sul bancone e incominciò a farci forza per evitare di cadere dalla sedia.
    Mi si sta off... uscand... o la vis... ta! Acci... den... ti!
    E di colpo, proprio come era arrivata, quella sensazione di mancamento se ne andò.
    Ti illustrerò in cosa consiste questo lavoro quando sarai almeno in grado di reggere questa quantità di Nen. Non ho intenzione di mandare l'unico figlio del mio miglior amico in bocca al lupo senza almeno un minimo di preparazione...
    All'udire queste parole, Kyousuke rimase a dir poco spaesato e con il respiro ancora pesante, si rivolse a Roy.
    Ne...n? Ma di cosa... stai parlando?
    Con un rinnovato sorriso, l'uomo si alzò in piedi e si diresse all'uscita del locale e una volta giuntovi dinanzi, si girò verso il ragazzo.
    Andiamo a parlarne fuori, qua dentro l'aria è troppo pesante anche per me a quest'ora... e come Mercenario ne ho sentite di arie pesanti!
     
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