Una X Piacevole X Spedizione

Quest G per Gin

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    //Come al solito il primo post te lo lascio xD all'orario prestabilito troverai Jhon e Joys davanti il museo. Fermati li :sasa: //
     
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  2. _gin
     
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    Sia il sensei che il suo amico dovevano dirigersi verso la Torre Celeste e sentendo la richiesta da parte del ragazzo dai capelli azzurri, Alexander sembrò molto disponibile nel poterlo accompagnare in quel posto. Nuovamente colpito dalla disponibilità di quell'uomo per poco Blaze non rimase commosso. Con un grande sorriso in volto ed un tono carico di gratitudine gli disse.
    La ringrazio molto!
    Accennando un piccolo inchino con il capo, per poi salutare sia lui che Jhon ed andarsene. Quella sera alle nove in punto sarebbe dovuto andare nello stesso luogo doveva aveva incontrato per la prima volta Alexander e considerando che tra la chiaccherata con il barista appena arrivato alla locanda, l'entrata nella bisca clandestina, lo scontro, le ultime spiegazioni del suo sensei sullo Hatsu e l'arrivo di Jhon, si erano già fatte le 11 passate. Mancava ancora un pò all'ora di pranzo, ma aveva una fame da lupi.
    Prima di tornare a casa a fare un bel bagno caldo quasi quasi passo per quel fantastico chiosco che fa dei panini da favola...
    Pensò con un rigagnolo di bava su un lato della bocca mentre stava risalendo a razzo le scale che collegavano la ormai ex bisca clandestina con i bagni della locanda. Aveva riattivato lo Zetsu per cercare di recuperare completamente le energie spese, tuttavia si era reso conto che comunque alcuni sintomi come fame, sete e roba del genere non venivano annullati con quell'abilità Nen.
    Giunto nella locanda non fece poi tanto caso ad i presenti e con un fugace gesto della mano salutò quella che gli sembrava Akane sola soletta a spolverare il bancone. Era troppo eccitato dall'idea di andare alla Torre Celeste che non aveva più interesse a provarci con la bella morona, inoltre non aveva poi tutta questa voglia di andare a cercare il barista per dargli i soldi che aveva contrattato con lui la sera prima. Primo perchè tanto considerando che la bisca ormai era stata chiusa sarebbe stato l'ultimo dei suoi pensieri e secondo non aveva battuto uno qualunque ma quel farabutto di Amish perciò avrebbe sfruttato il bel gruzzoletto tutto per se.
    Quasi quasi mi ci compro un bel Set da MMA... prima avevo notato qualche lottatore con uno di quelli e devo dire che non sarebbe male provare ad utilizzarne uno, soprattutto considerando dove devo andare...
    Pensò ridacchiando sotto i baffi.

    Ormai si erano fatte le prime ore del pomeriggio. Dopo una bella abbuffata al suo chiosco preferito, un lungo bagno ristoratrice ed essersi cambiato d'abito con un completo un pò più comodo ed adatto ad andare in giro, doveva sfruttare le ultime ore a sua disposizione per preparare tutto l'occorrente per il viaggio. Probabilmente lasciata Padokia per andare alla Torre Celeste non sarebbe tornato molto presto così decise per prima cosa di fare una piccola capatina al dojo di suo zio che non distava molto dal posto dove abitava.
    Giunto a destinazione come sempre non entrò dalla porta principale ma con un grande balzo scavalcò la recinzione del giardino trovando il vecchio che come consueto se ne stava spaparanzato su una sdraio accanto al piccolo laghetto ascoltando della musica classica mentre leggeva un buon libro. Negli ultimi anni vista l'età che aveva raggiunto, suo zio aveva deciso di chiudere il dojo al pubblico riservandolo ad una piccola cerchia di amici e conoscenti, inoltre dati gli acciacchi sempre più frequenti, una volta che suo nipote aveva deciso di andarsene, decise di godersi gli ultimi anni in completo relax.
    Vedendoti così non sembri affatto un maestro marziale, ma un vecchietto in pensione ahah...
    Disse il ragazzo scoppiando in un'allegra risata attirando l'attenzione del vecchio. Nonostante l'età questi odiava essere chiamato "vecchietto" e sentendo quella voce familiare scattò in piedi sulla sdraio.
    E che diamine, possibile che tu la porta non sappia neanche cosa sia?
    Disse tutto arrabbiato dato che l'improvvisa apparizione del ragazzo lo aveva un pò spaventato. Dopo essersi accomodato accanto a lui ascoltando quella rilassante musica Blaze iniziò a raccontare per filo e per segno gli incredibili eventi che lo avevano coinvolto negli ultimi giorni e della sua imminente partenza per la Torre Celeste. Ascoltato tutto il vecchio zio scoppiò in una grassa risata, dando una poderosa pacca sulla schiena del ragazzo che sbalzato in avanti per poco non fece un tuffo nel laghetto pieno di pesci davanti a lui.
    Alzatosi nuovamente in piedi lo squadrò con aria decisamente perplessa.
    Ma che diamine, da dove gli spunta tutta questa forza?
    Si chiese il ragazzo, anche se una volta riportata l'attenzione sullo zio notò il Nen che rivestiva il suo corpo.
    Cooooooosa?!
    Disse stupito da quell'inaspettata visione. A quanto sembrava anche suo zio era un utilizzatore di Nen e fino a quel momento lo aveva tenuto nascosto a suo nipote per due motivi: primo perchè nonostante l'età non era mai riuscito a padroneggiarlo così tanto bene da controllare le abilità avanzate del Nen di cui gli aveva accennato Alexaneder e di conseguenza non si riteneva all'altezza di fare da insegnante a suo nipote e secondo non considerava questi abbastanza pronto per apprendere un potere simile. Tuttavia saputo cosa aveva passato il ragazzo si dovette ricredere su quest'ultimo punto ed anche se non era entusiasta della sua partenza per la torre gli disse con fare apparentemente contento.
    Bè, non pensavo che avessi tutte queste potenzialità... che dire: sono proprio pessimo come maestro marziale se non ho notato tutto questo potenziale in te e non posso che augurarti buona fortuna...
    Concludendo con un lungo sospiro. Preoccupato che suo zio potesse deprimersi Blaze cambiò subito discorso chiedendogli di raccontargli come aveva appreso le basi del Nen. Chiaccherando spensieratamente con suo zio non si accorse che il tempo era volato facendosi le 18 passate. Tra sole tre ore sarebbe dovuto partire per la torre e doveva ancora preparare tutto l'occorrente per il viaggio. Così, salutato lo zio, si diresse velocemente verso un negozio di articoli sportivi ed armi orientali che aveva notato la mattina durante il tragitto dall'hotel del sensei alla bisca clandestina.
    Direi un pò di denaro mi servirà per oggetti di pronto soccorso ed accessori per trasportare tutta la mia roba, mentre il rimanente potrei usarlo per un buon Set da MMA...
    Pensò entrando dentro il negozio che nonostante l'apparenza sembrava decisamente ben fornito. Preso tutto l'occorrente chiese al vecchio e piccolo commesso, forse anche proprietario dalla baracca a giudicare dalle dimensioni del posto e da come stava lucidando un magnifico pugnale tribale, dalla folta barba grigia, la carnagione mulatta e la pelata splendete, se aveva a disposizione un particolare Set da MMA, precisando la cifra che era disposto a pagare. Purtroppo l'arma che cercava non sarebbe riuscita a trovarla ne lì ne in altri negozi, ma il vecchio conosceva un ottimo maniscalco alla Torre Celeste di nome Otomika. Se gli avrebbe portato alcuni materiali, di cui il ragazzo prese nota per non dimenticarsene, sicuramente sarebbe riuscito ad ottenere ciò che voleva.
    Che fortuna, il tizio si trova alla Torre Celeste!!
    Pensò il ragazzo piuttosto contento della fortuita coincidenza. Pagando la cifra che aveva richiesto il vecchio per le informazioni che gli aveva dato, tornò immediatamente a casa per preparare tutto, fare un veloce spuntino e dirigersi verso il museo d'arto per arrivare puntuale all'appuntamento.

    Meglio di un orologio svizzero...
    Pensò il ragazzo notando che era giunto a destinazione, alla base delle scale del museo, con circa una decina di minuti di anticipo. Mettendosi a sedere sul grosso zaino, con le gambe incrociate, doveva aveva riposto tutto l'occorrente per il viaggio, (accessori, vestiti, un pò di provviste ecc ecc) aspettò tranquillamente l'arrivo del sensei e Jhon; ammazzando il tempo chiudendo gli occhi e cercando di meditare un pò per fare pratica con lo Zetsu.
     
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    L’orologio della piazza aveva appena rintoccato le nove, accompagnando l’enorme lancetta con un breve suonar di campane. All’orizzonte due figure distinte e piuttosto eleganti si fecero vedere. Non ci voleva molta fantasia per capire si trattasse di Joys, che tra le altre aveva fatto un nuovo cambio d’abiti, e Jhon, nel suo consueto completo da malavitoso. L’artista ora indossava una camicia arancione sotto una giacchetta nera, il tutto nello stesso stile delle precedenti. Mostravano ambi i due un sogghigno sulle labbra, proprio come se fino a quel momento fossero stati teatranti d’una divertente discussione. Avevano puntato Blaze da diversi secondi, seppur quest’ultimo stesse praticando esercizi nello Zetsu, e lo osservavano interessati. Tra i due era proprio il presidente quello più orgoglioso, anche se il traslocatore, nel vedere l’abilità con la quale il giovane era riuscito a padroneggiare la forma base del Nen, non poté fare a meno che annuire. Quando i due furono abbastanza vicini lo salutarono con un cenno della mano che, da parte di Joys, si prolungò in un risistemarsi il basco e la tracolla della borsa marrone.

    Jhon: -buono il tuo Zetsu. Il giovane qui cresce velocemente, almeno quanto Simon hai tempi che furono-

    -lascia perder va-

    Un brivido risalì lungo la schiena del vecchio nell’udire il nome del migliore tra i suoi allievi e, purtroppo, il peggiore nel medesimo momento. Ormai era da un bel po’ che non lo vedeva e neanche Jhon era ancora riuscito a contattarlo, il che ritardava più del dovuto la sua entrata tra gli Hunter e quindi la sua messa a guinzaglio. Comunque non era certamente il tempo di rimanere li ad aspettare ancora: avevano affittato un dirigibile privato che li avrebbe portati dritti alla torre celeste senza troppi intoppi e, da accordi, sarebbero dovuti presentarsi all’aeroporto non più tardi delle dieci.

    Jhon: -ok, andiamo, il dirigibile per la torre ci sta aspettando. Verrò con voi, purtroppo non posso più metter piede nell’albergo nel quale alloggiavo: poco fa hanno scoperto i cadaveri-

    L’artista sorrise divertito al sol immaginare la scena: una donna delle pulizie che ignara di tutto usava la sua chiave universale e, invece di mobili di lusso e pregiati, si ritrovava una cinquantina di corpi ammassati, un ring e un angolo bar malconcio. Si, una scena esilarante che avrebbe fatto venire un colpo a chiunque. Diede una pacca sulla spalla a Blaze, vestito d’abiti più agevoli che il completo da battaglia usato nel sotterraneo.

    -ti piacerà sicuramente il giro panoramico-
     
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  4. _gin
     
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    Le campane dell'orologio nella piazza rintoccarono le nove in punto quando Blaze iniziò a percepire una familiare aura gelida avvicinarsi molto lentamente. Continuando a mantenere la concentrazione con gli occhi chiusi non poteva notare i suoi "compagni di viaggio" avvicinarsi, ma quell'aura molto familiare lo aveva avvertito delle presenza di Jhon nonostante non potesse fare affidamento sulla sua vista in quella circostanza.
    Appena il "traslocatore" fu a pochi metri da lui aprì gli occhi e notando il loro saluto contraccambiò anche lui con un gesto della mano ed un grande sorriso. Alexander aveva nuovamente cambiato i suoi vestiti con qualcosa di meno particolare ma più "classico", mentre il suo amico continuava a vestire con quello strano completo da malavitoso.
    Non appena quest'ultimo commentò il suo Zetsu facendo un paragone con un certo tizio di nome Simon, il sensei gli disse di lasciar perdere assumendo un atteggiamento non molto sereno. Probabilmente il nome di quella persona gli portava alla mente spiacevoli ricordi. Senza perdere altro tempo il giovane ragazzo si alzò in piedi mettendosi lo zaino in spalla pronto a seguire i due uomini che a quanto pareva avevano intenzione di prendere un dirigibile per raggiungere la Torre Celeste. Prima di partire Jhon fece nuovamente un piccolo commento sulla storia del "trasloco" di questa mattina, tuttavia il sensei intervenne attirando l'attenzione del giovane dandogli una pacca sulla spalla e dicendogli che sicuramente gli sarebbe piaciuto il giro con il dirigibile. Di tutta risposta Blaze si limitò a sorridere rispondendo con fare molto spensierato.
    Bè, questa è la prima volta che salgo su un dirigibile, eheheh
    Scoppiando in un'allegra risatina. Comunque sia anche se non aveva mai preso un mezzo volante conosceva perfettamente la locazione dell'areoporto di Padokia e senza perdere altro tempo si mise a capo del piccolo gruppetto dirigendosi a passo tranquillo verso la loro destinazione. Grosso modo non ci sarebbero voluti più di una trentina di minuti con un andamento tranquillo e visto che c'era avrebbe continuato ad esercitarsi con lo Zetsu per tutto il tempo.
    Meglio che non usi Ren o Ten in luoghi pubblici come questi, al massimo potrei sfruttare il viaggio in dirigibile per fare un pò di pratica con essi... sempre che sia possibile...
    Pensò il ragazzo mentre con grande spensieratezza stava camminando osservando la città. Quel sempliciotto di Blaze non era mai stato un grande amante delle uscite serali: di amici ne aveva veramente pochi e quelli "umani" erano solamente compagni di arti marziali con cui ogni tanto si ritrovava per sessioni di allenamento o combattimenti amichevoli; raramente si vedeva con questi per uscire la sera a svagarsi. Preferiva molto di più stare per conto suo in posti fuori dalla città, per ciò nonostante vivesse a Padokia da ormai un sacco di tempo non era molto abituato alla "vita notturna".
    Adesso poteva dire di avere molta familiarità con lo Zetsu. In momenti di tranquillità come quello in cui era poteva muoversi come voleva e permettersi anche di perdersi nei suoi pensieri.
    Chissà che abilità possiede quel Jhon...
    Pensò con le mani dietro la testa e con un'espressione spensierata in volto, girandosi qualche secondo per dare una fugace occhiata a quell'insolito individuo che nonostante emanasse un'aura un pò inquietante non dava nessuna impressione di essere un tipo losco o pericoloso, per tornare a guardare i passanti ed i negozi piedi di luci appariscenti.
    ... da quanto hanno detto sembra che possa usare il Nen per spostare cose ed esseri viventi da un posto ad un altro... forse è della Manipolazione come Amish... già parlando del suo potere il sensei ha detto che per avere un'abilità così potente ha imposto una particolare condizione durante l'uso... più tardi voglio chiedergli qualcosa su questa cosa... tornando a quel Jhon prima di iniziare a far scomparire le cose ha tirato fuori una sua foto ed un guanto nero che poi, a fine show, ha risposto nella sua giacca...
     
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    //Mi hai spiazzato… come recuperi i materiali se vai col dirigibile? xD //

    I passi della gente e i persistenti avvisi della direzione ai viaggiatori, ecco cosa poterono udire i tre una volta giunti all’aeroporto di Padokia. Non si trattava della strutta più grande nella sua tipologia, però presentava caratteristiche degne da poter rientrare tra le cinque meglio organizzate della nazione. Il trio si faceva largo tra i pellegrini con una meta ben precisa: uno spiazzale attaccato alla normale pista d’atterraggio e di partenza. Non avrebbero preso un volo qualsiasi, bensì uno privato, cosicché da poter discutere di faccende non prettamente pubbliche in qualunque momento, senza badare troppo al non farsi sentire. Blaze, essendo allievo di Alexander e già a conoscenza degli Hunter, era ritenuto idoneo ad ascoltare, soprattutto in virtù del suo voler tentate l’esame. Comunque, un metro dietro l’altro, giunsero proprio a destinazione. Scesero dal secondo piano della location una rampa di scale che li affacciò direttamente alla pista. Li il vento soffiava forte proprio per via dei motori accessi dei vari dirigibili, costringendo l’artista ad impiegare una mano per mantenere saldo sul proprio capo il preziosissimo basco. Da quando avevano superato il check in, ad accompagnarli, v’era una giovane ragazza vestita con la tipica divisa blu della società di cui era dipendente. Aveva lunghi capelli castani e un visino niente male. Comunque, con fare gentile e cordiale, l’aveva condotti fin dinanzi il dirigibile affittato. Questi non aveva proprio nulla da invidiare con quelli delle varie compagnie aeree, anzi, di alcuni era sicuramente migliore.

    -Bello. Devo ricordarmi di chiedere a Marcus quanto viene-

    Jhon: -non ti farà fare altre spese inutili-

    Lo scambio secco tra i due fu seguito da un breve momento di silenzio, in cui l’atmosfera cambiò misteriosamente, a una profonda e reciproca risata. Era strano il loro comportamento, ma da li si capiva si conoscessero ormai da molto tempo. Preso atto del non poter acquistare il veicolo, l’artista salutò l’accompagnatrice con un live inchino, salendo così sulle scalette mobili appena giunte per farli salire. Il traslocatore, invece dell’inchino, lasciò alla fanciulla un biglietto, congedandosi con un saluto piuttosto scenico.

    -Beeeeene… finalmente potrò riposarmi un po’-

    // non ho descritto alla perfezione nulla proprio per lasciarti qualcosa da fare xD Se vuoi puoi allestire i vari scenari come preferisci. Alla fine del tuo post il dirigibile prende il volo :sasa: //
     
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  6. _gin
     
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    bè pensavo che ti eri impostato tutto, altrimenti perchè tirare fuori un dirigibile? mi sembrava strano dire "no ragazzi non posso venire con voi con i il dirigibile dato che devo passare per il monte kukuroo a prendere della roba", dato che non so la strada e devo per forza andare con loro per raggiungere la Torre O_o cmq se Jhon può davver spostare esseri umani da un posto all'altro si potrebbe sfruttare il suo potere per far andare Blaze sul monte Kukuroo a prendere cosa gli serve e poi riportarlo sul dirigibile prima che arrivi alla Torre Celeste

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    Giunti a destinazione si fecero largo tra la gente carica di bagagli che andava e veniva dalla struttura. Era la prima volta che Blaze metteva piede in quell'aeroporto e rimase abbastanza impressionato dalle caratteristiche moderne ed all'avanguardia. Arrivati a questo punto avrebbe dovuto lasciare il comando ad i due uomini dato che non aveva la minima idea di dove dirigersi. Dando un'occhiata a quello che sembrava il tabellone per gli orari di arrivo e partenza dei voli cercava di orientarsi un pò, ma stranamente i due "compagni di viaggio" non si stavano dirigendo a nessuno dei gate indicati.
    Saliti al secondo piano passarono per un piccolo punto di controllo per fare il check in e da lì in poi un'affascinante ragazza con la divisa della società che gestiva la struttura scortò tutti nella pista di atterraggio, verso il dirigibile che a quanto pare Alexander aveva completamente affittato, tramite una grande rampa di scale.
    Certo che non bada proprio a spese, eheh... mamma mia che vento...
    Pensò il ragazzo avvolgendo un altro paio di volte la sciarpa intorno al collo per evitare che gli volasse via. Anche se era estate la sera si era alzato un pò di vento, ma quelle forti raffiche erano senza ombra di dubbio causate dalle eliche dei dirigibili. Come per gli altri due salutò cordialmente la gentile ragazza in divisa per poi salire sul mezzo che l'avrebbe portato alla Torre Celeste.
    Una volta dentro si ritrovò davanti un grosso corridoio con il pavimento in moquette, entrambe le pareti laterali in vetro e sul soffitto dei grossi neon. Percorrendo il corridoio giunse ad un incrocio a quattro vie e leggendo le targhette metalliche poste sulle pareti, a questo giro non erano più di vetro, capì che continuando dritto sarebbe andato nell'area ristoro, a destra verso le camere dei passeggeri ed a sinistra verso l'area "relax"; anche se non aveva la minima in cosa consisteva quest'ultima.
    Caspita, sembra di stare in un albergo... ma che sono tutti così i dirigibili?
    Si chiese con una palese espressione molto colpita. Considerando che per cena aveva mangiato solamente un panino al volo avrebbe approfittato senza ombra di dubbio della zona ristoro, ma per prima cosa era meglio se andava in una camera a posare il grosso zaino che aveva sulle spalle.
    Essendo tutto a disposizione dei tre, il ragazzo non perse molto tempo a scegliere la sua camera; si limitò ad entrare in una a caso e posare lo zaino sul letto. Come per la suite di lusso doveva aveva dormito il giorno prima anche quella camera era decisamente lussuosa e ben arredata, un pò più piccola, ma comunque vi era un letto matrimoniale, un grosso armadio, un tavolino con 2 sedie ed una lampada, un pouf quadrato, un piccolo frigorifero ed una TV ultrapiatta attaccata alla parete opposta a quella dalla quale si entrava. La stanza era illuminata da due grossi neon sul soffitto ed anche se non aveva una porta a vetri con balcone c'era un grosso oblò dal quale si poteva vedere fuori.
    Senza perdere altro tempo si levò la sciarpa che aveva sul collo lanciandola sul puof ed uscito dalla camera, la numero 09, si diresse velocemente verso l'area ristoro con un rigagnolo di bava sulla bocca: da quando era entrato nel dirigibile uno squisitissimo odore di carne alla griglia aveva mandato in estasi le sue papille gustative.
    Messo piede nell'immensa sala ovale si guardò intorno notando una grossa cucina sulla destra dove degli chef vestiti di nero si destreggiavano ad i fornelli, una serie di tavoli e sedie sparse un pò per tutta la sala ed un maxi schermo dalla parte opposta alla cucina dove attualmente era in onda il notiziario serale. Nei pressi del maxi schermo vi erano delle lussuose poltrone di colore rosso, dei tavolini di vetro nero molto bassi ed una piccola zona bar con un barman che attualmente stava pulendo il banco. La parete che divideva la zona cucina dalla zona TV, posta proprio dall'altro lato dell'entrata, era completamente di vetro in modo da potersi gustare un ottimo panorama. Come per il corridoio ed il resto del dirigibile il pavimento continuava ad essere rivestito di moquette.
    Con l'acquolina in bocca Blaze si catapultò verso uno dei tavoli in prossimità della parete trasparente ed un attimo dopo che si mise a sedere un elegante e raffinato cameriere gli porse il menù del giorno in modo che potesse ordinare da mangiare mentre il dirigibile iniziava a decollare.
    bah, spero di non aver esagerato XD anche se non l'ho descritto perchè appunto Blaze non ci è andato con la zona Relax intendo un qualcosa in stile saletta privata con zona bar self service, musica di sottofondo opzionabile come si desidera tramite un display e magari anche qualche slot machine e cose del genere. Immagino che per Alexander sia perfetto :dsa: ed inoltre come hai intuito li non c'è il personale del dirigibile.
     
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    L’impeccabile qualità del servizio affittato, preso oltretutto su fiducia d’un amico, fece rimanere di stucco lo stesso Joys. A conti fatti l’impressione era d’esser appena tornati nel lussuoso hotel in cui aveva albergato per i giorni precedenti, solamente che in più questi volava. Le scalette abbandonarono l’ingresso del congegno volante, facendo ritorno nella loro speciale officina. Ad accoglierli due giovinotti del personale di bordo che, con fare gentile e calmo, spiegarono al trio più o meno la composizione del dirigibile, indicandogli le location e i punti strategici per assister ad un ottimo panorama. Ovviamente l’artista non si stampò in mente ogni singolo posto elencatogli, la sua attenzione e la sua “lista” immaginaria aveva subito un abile azzeramento non appena udita la presenza di una sala Relax. Il ristorante e le camere personali avevano perso la loro legittima importanza a cospetto di una camera adibita alla mera bambagia. Finita la spiegazione e compiuti i doverosi saluti, Blaze si staccò dal gruppetto, andando all’esplorazione del veliero, mentre i due presero il corridoio opposto, diretti proprio nel tanto pregustato angolo di paradiso. Non vedeva proprio l’ora Joys di potersi mettere comodamente seduto su di una poltrona, magari con un bel bicchiere di vino, ma anche una birra ghiacciata sarebbe potuta andar bene, mentre Jhon non lasciava trasparire nulla se non un senso di freddo sospetto. Alla fine giunsero nei pressi nella loro meta. Proprio come gli era stato raccontato, a presenziare dinanzi i loro occhi v’era una stanza equipaggiata d’un baretto self-service, d’una musichetta rilassante in sottofondo e di poltroncine con lo schienale reclinabile… non poteva proprio chiedere di meglio. Fu proprio l’artista il primo a metter passo li dentro, seguito a ruota dal traslocatore. Senza troppi problemi si tolse le scarpe, mettendosi disteso sulla prima e comoda poltrona capitatagli. Lasciatosi andare ad un sospiro, passò il basco sopra gli occhi, oscurandoli. Farsi coccolare della musica classica e dai soffici cuscini sui quali si poggiava rientrava tra le sue aspirazioni massime. Si sarebbe addormentato quasi sicuramente se non fosse stato per Jhon che, preparati due bicchieri di whiskey, gli si avvicinò, appioppandone uno all’uomo. Senza neanche vedere cosa effettivamente fosse l’intruglio presente nel recipiente cristallino, gli occhi erano ancora coperti, prese e mandò tutto giù d’un fiato, correndo il serio rischio di mandare in fiamme la sua povera trachea.

    -aaaaaaaaah… buono, buono. Come vanno gli affari, Jhon?-

    Jhon: -abbastanza bene, non posso proprio lamentarmi della mia ditta. E tu? Mi sembri indaffarato e non poco-

    -In questi ultimi giorni hanno deciso di rendermi un vecchio rincoglionito appioppandomi compiti a destra e manca… manco fossi un Hunter novello. Per fortuna di tanto in tanto incontro qualche buona leva-

    Jhon: -vedo vedo. Con Blaze sono… quindici? Ah, no, quattordici… se non sbaglio Otomaki ha dovuto uccidere Hisumi nel suo ultimo lavoro. Dovresti fare più attenzione ai talenti che scegli di allenare-

    Forse quello era l’unico difetto sul suo esser un cacciatore di talenti: non fare alcuna distinzione nel carattere della persona allenata. Puro e generoso di cuore o subdolo e incallito criminale, non aveva alcuna importanza tale distinzione agli occhi dell’artista. Comunque questi non rispose all’affermazione del suo compare, preferendo il silenzio al dover rispiegare ancora una volta le sue ragioni al qualcuno che, tra le altre, già le sapeva. Posò il bicchiere a terra, troppo distante si trovava da lui il tavolino in quel momento. Il viaggio non sarebbe stato poi troppo lungo, al più cinque o sei ore di cammino prima di sopraggiunger alla torre celeste. Tirò un altro sospiro.

    -Comunque non so cosa fare. Spero ci sia qualcuno di interessante al duecentesimo piano contro cui valga la pena fare un po’ di movimento-

    Jhon: -è passato troppo tempo, dovrai partire nuovamente dall’inizio-

    -Eh?-

    //Qui puoi decidere se far passare tutto il viaggio e arrivare alla torre celeste oppure andare in sala relax, o quel che vuol te. Il potere di Jhon, in qualunque caso, non gli permette di spostare persone come se nulla fosse xD //
     
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  8. _gin
     
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    da quanto ho capito io, quindi ci sta che mi sbagli, basta che tale persona porti con se una foto di Jhon no? potrei lasciare il dirigibile con una di quelle, tipo buttandomi con un paracadute o che altro XD, prendere il materiale e poi usando il cell avvertire di aver completato la raccolta e farmi "trasportare" sul dirigibile prima che atterri :asd:

    CITAZIONE
    Narrato
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    Con fare decisamente tranquillo Blaze ordinò una portata di ogni pietanza elencata sul menù, daltronde da quanto gli era stato detto la cena era inclusa nel volo e considerando che questo sarebbe durato un bel pò aveva tutto il tempo per spassarsela abbuffandosi in quel favoloso ristorante. Una dopo l'altra spolverò ogni portata che i camerieri, un pò basiti da quel pozzo senza fondo dai capelli celesti, gli portavano a ripetizione neanche fosse un fast food. Servizio impeccabile, rapido e piatti deliziosi gustati su un "ristorante volante" con una magnifica vista panoramica.
    Che cosa si potrebbe desiderare di più?
    Pensò tra se e se ridacchiando con un ebete mentre addentava un cosciotto di pollo decisamente delizioso e notava il dirigibile sorvolare un grossa montagna ricoperta da una folta boscaglia. Era notte ed il sole ormai tramontato da un bel pezzo, tuttavia grazie alla grande e luminosa luna sola nel cielo si poteva ammirare un bel paesaggio. Quella visione sembrava fargli tornare in mente qualcosa di molto importante, ma non riusciva a ricordarsi cosa finchè non sentì per puro caso una notizia, apparsa sul maxi schermo alla sua destra, su pericolosi animali selvatici che nei giorni precedenti avevano attaccato degli escursionisti alle basi del monte Kukuroo.
    Il Monte Kukuroo certo... per farmi fabbricare quel set da combattimento dell'artigiano della Torre Celeste devo raccogliere dei materiali là... maledizione con questo dirigibile arriverò a destinazione senza poter prendere nulla e mi toccherà tornare indietro!
    Pensò scocciato considerando il doppio viaggio che sarebbe dovuto andare a fare. Ingurgitando come un matto le ultime pietanze che ancora aveva sul tavolo si scusò con alcuni camerieri dicendogli di interrompere il servizio perchè doveva andarsene al più presto per un motivo molto importante.
    Pulitosi e lasciata la sala andò nella sezione del dirigibile dove sicuramente avrebbe trovato sia Alexander che Jhon: l'area Relax.
    Bingo!
    Disse cercando di attirare la loro attenzione; una volta raggiunti. Proprio come si immaginava tutti e due i suoi compagni di viaggio si stavano rilassando seduti su lussuose poltroncine gustandosi un buon cocktail ascoltando della musica di sottofondo. Conosceva Alexander solo da poco tempo tuttavia aveva un pò intuito che tipo fosse di conseguenza si aspettava una situazione del genere.
    Avvicinandosi frettolosamente a questi, con l'aria un pò imbarazzata, gli disse con tono sia spazientito che dispiaciuto.
    Mi scusi sensei ma prima di partire dovevo avvertirla di una cosa: prima di raggiungere la Torre Celeste sarei dovuto passare per il Monte Kukuroo a raccogliere dei materiali per potermi far fabbricare un set da combattimento da un artigiano della Torre... i materiali di cui avrei bisogno sono rocce draconiche ed erba sferica...
    Si fermò facendo una piccola pausa dato che stava parlando molto veloce visto che ogni secondo che passava il dirigibile si allontanava sempre di più dal monte. Ripreso fiato continuò.
    ... avrei bisogno di lasciare immediatamente il dirigibile per andare sul monte che stiamo sorvolando per raccoglierli, ma così poi non saprei più che strada prendere per raggiungere la Torre. Non è che lei Jhon può sfruttare quella sua abilità per farmi andare sul monte e poi recuperarmi una volta che ho finito di raccogliere ciò di cui ho bisogno?
    Concluse rivolgendo la sua ultima frase all'amico del sensei. Manco lo conosceva e subito era lì a chiedergli un favore, tipico atteggiamento impulsivo da parte di Blaze. Accompagnò la sua richiesta con un piccolo inchino del capo ed aggiungendo che avrebbe ripagato il suo favore, sempre se era possibile, quanto prima.
    Speriamo mi possa aiutare...
    Pensò il ragazzo con gli occhi un pò lucidi, facendo trasparire quanto fosse importante per lui tale situazione. Magari poteva sembrare una semplice sciocchezza: poteva benissimo raggiungere la Torre, riporre i suoi bagagli, far passare la notte, comprare una cartina del luogo e partire alla raccolta l'indomani mattina, tuttavia una delle cose che non sopportava era perdere tempo e gli sarebbe seccato di brutto non trovare un modo per andare a raccogliere ciò di cui aveva bisogno e poi continuare il suo viaggio per la Torre Celeste.
     
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    Tutti me lo chiedono, ma neanche io lo so di preciso...

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    Passarono diverse ore nelle quali la stanza fu pervasa solamente dalla dolce e rilassante melodia della musica classica, priva di futili chiacchiere e ingenue parole. I due uomini se ne stavano tranquilli sulle loro rispettive poltrone, rilassati proprio come lo scopo di quella stanza si prefiggeva. Quanto quella calma sarebbe durata? Joys sperava di non vederla frantumare almeno fino alla fine del viaggio, Jhon invece non avrebbe disdegnato un po’ di movimento. Tra i due fu accontentato proprio quest’ultimo. Velocemente fece la sua entrata nella stanza Blaze, il quale attirò l’attenzione del duo ancor prima di poterne scorgere visivamente la presenza. Il giovane dava l’aria d’esser un po’ agitato, o comunque di dover andare di fretta. Con un lieve imbarazzo illustrò ad un artista ancora mezzo dormiente il suo problema, concludendo però il discorso in direzione di Jhon, colui al quale fu rivolta la vera e propria richiesta. Questi osservò Blaze per qualche secondo senza dire una parola, poi accennò un sorriso divertito, ma non plateale o offensivo, bensì di comprensione. Alexander già sapeva la risposta del suo collega e si rassegnò a dover prendere in mano la faccenda, dunque si alzò dalla poltroncina proprio mentre l’altro intratteneva il giovane con le sue parole.

    Jhon: -mi piacerebbe molto aiutarti, ma hai frainteso la portata e l’utilizzo del mio Nen. Vedi, non posso trasportare nient’altro che “arredamento” e sicuramente non in ambienti aperti. Non mi sembra tu faccia parte dell’arredo di qualche stanza e non esiste posto chiuso su quel monte che abbia una mia foto… quindi…-

    Lasciò a Blaze il compito di fare due più due, poi una brezza fredda e persistenze colpì la stanza, facendo svolazzare tutto quel che non era ben ancorato al suolo. L’artista aveva aperto una finestra della stanza e ora tutto il freddo e le raffiche dovute all’altitudine potevano liberamente insinuarsi nel dirigibile. Tale gesto, di primo impatto senza alcun senso, aveva una valida motivazione. Tra le mani di Joys infatti v’erano un pennello tinteggiato in punta e una tavolozza in legno pregiato ricoperta di vari colori.

    -ok, noi scendiamo qui… ci vediamo alla torre Jhon. Blaze, seguimi e non aver paura-

    Con un leggero balzo si fece sul cornicione della finestra e, senza pensarsi di più, si lasciò andare di sotto. Affacciandosi si poté vedere Joys come scorrere lungo un percorso invisibile ed apparentemente ben predefinito, proprio come se si fosse lanciato da un comune scivolo che ora lo stava portando a gran velocità e in sicurezza, vista l’inclinazione non elevata, verso il suolo. Opera evidente del Nen, un nuovo esempio di quanto quel potere potesse esser variopinto e utile.

    //Spero sia stato chiaro, in caso chiedi pure :sasa: puoi benissimo giunger fino alla base del monte che è rigogliosa di vegetazione//
     
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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui di altri colori

    Durante l'affannosa spiegazione Jhon sembrava piuttosto interessato dalle parole di Blaze, a differenza di Alexander che invece aveva tutta l'aria di essersi appena svegliato da un rilassante sonnellino. Mentre il ragazzo portava la sua attenzione sul traslocatore aspettando una sua risposta il sensei si alzò dalla poltroncina allontanandosi. Purtroppo Blaze si era fatto un'idea sbagliata dell'abilità Nen di Jhon ed infatti dopo una piccola spiegazione su alcune "condizioni" che doveva rispettare per usarla, non gli ci volle molto a capire che non poteva aiutarlo.
    Anche se la risposta che aveva ricevuto era stata abbastanza deprimente un gelido venticello si alzò in tutta la stanza, portando un bel pò di disordine ed attirando la sua attenzione.
    Cosa diavolo...
    Pensò allarmato il ragazzo girando la testa in direzione della fonte di quel venticello: sulla parete alla sua destra era apparsa una finestra che in precedenza non aveva visto ed al suo fianco vi era il sensei con i suoi attrezzi da pittore in mano. Quella visione lo aveva alquanto straniato, ma udendo l'affermazione del suo mentore sul fatto che sarebbe sceso immediatamente e che lui avrebbe dovuto seguirlo senza timore, comprese ciò che stava accadendo.
    Che sia tutta opera del suo Hatsu?
    Pensò il ragazzo avvicinandosi frettolosamente alla finestra ed affacciandosi in modo da vedere il sensei che salito sul cornicione si era buttato di sotto e sembrava scivolare velocemente verso il suolo tramite uno scivolo invisibile. Tutta la sua preoccupazione era completamente svanita alla visione dei poteri Nen che Alexander, per la prima volta. aveva mostrato. La cosa lo incuriosiva ed entusiasmava allo stesso tempo e senza pensarci due volte, senza neanche salutare Jhon a causa della foga del momento, lo seguì buttandosi di sotto.
    Non appena i suoi piedi si staccarono dal dirigibile cadde con il fondo schiena su qualcosa di tangibile, anche se non riusciva a vederlo, e rapidamente scivolò verso il monte Kukuroo.
    Non lo si poteva certamente definire un amante di montagne russe, scivoli o attrazioni del genere, tuttavia non potè trattenere un urlo di felicità. Nonostante fossero a centinaia di metri di altezza i due impiegarono appena una manciata di minuti per riuscire ad arrivare alla base del monte e più si avvicinavano alla fitta vegetazione più la traettoria dello scivolo Nen mutava così da impedire loro di schiantarsi contro qualche albero.
    Arrivati a destinazione la temperatura percepita era più calda a causa del cambio di altitudine e nonostante la fitta vegetazione del posto non sarebbe stato difficile orientarsi a causa dei luminosi raggi lunari provenienti dalla grossa luna sopra le loro teste.
    Meno male che oggi c'è la luna piena...
    Pensò il ragazzo iniziando a guardarsi intorno in modo da farsi un'idea del posto e soprattutto per adattare bene i suoi occhi al cambio di luminosità.
    Sensei la ringrazio mille per il suo aiuto...
    Per poi rivolgere la sua attenzione al pittore Nen che lo aveva accompagnato in questa breve avventura per il monte Kukuroo.
     
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