Una Giornata Tranquilla

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  1. Vice™
     
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    Parlato Altrui

    Si preannunciava una giornata qualsiasi per Hamano, si era svegliato presto e aveva fatto un abbondante colazione ed era uscito di casa per trovare qualcosa di interessante da fare per passare il tempo. Mentre camminava per le strade riusciva a sentire le occhiate che tutte le persone gli davano e i bisbigli di tutte quelle persone che l'osservavano attentamente con un'aria preoccupata e pensierosa.

    Che seccatura!

    Pensò il ragazzo mentre si portava la mano davanti alla bocca per sbadigliare, per poi continuare il suo viaggio in quella cittadina che ormai non gli dava più stimoli.

    Forse dovrei iniziare a fare una visita anche agli altri quartieri.

    Pensò Hamano con sorriso sul volto. Forse nelle strade che non conosceva avrebbe trovato qualcuno pronto a sfidarlo in una sfida emozionante e vedere quanto fossero forti le persone oltre quelle che aveva già incontrato finora.
    Dopo qualche minuto di camminata si ritrovò in una via a lui sconosciuta, lo capì per il fatto che nessuna di quelle persone lo fissava con delle strane occhiate e si sentiva anche oppresso da quella folla che gli camminava a pochi centimetri dal corpo. Nel suo quartiere tutti vedevano di tenersi a debita distanza da lui e quando camminava si poteva dire che avesse tutta la via per lui, ma non qui.

    Vediamo cos'ha da offrire questa città.

    Pensò mentre un sorrisetto si faceva spazio sul suo volto e si sentiva pieno di energie, lo sentiva l'odore di un combattimento entusiasmante che lo stava aspettando da qualche parte in questo quartiere e infatti non passò molto tempo che un tipo finì contro di lui tirandogli una spallata. Quest'uomo si girò subito verso Hamano.

    Moccioso, guarda dove metti i piedi la prossima volta!

    Disse l'uomo e allora Hamano si girò verso di lui, esaminandolo per bene, aveva sicuramente più di trent'anni capelli biondi lunghi legati con una coda, due occhi stanchi di un verde chiaro e due guance rossissime. Un brivido percorse la schiena del ragazzo che era pronto a malmenare qualcuno pur di passare il tempo, almeno finchè non notò la bottiglia di birra in che aveva in mano ed osservandolo più attentamente vide che l'uomo barcollava un pochino, così l'entusiasmo di Hamano scomparve e decise di andarsene senza neanche calcolarlo.

    E' ubriaco, sarebbe soltanto una perdita di tempo.

    Pensò il ragazzo deluso mentre quella persona iniziò a sbraitarli contro dicendogli di tornare indietro e chiedergli scusa, cosa che naturalmente non pensò minimamente di fare.
    Passarono delle intere ore da quando si era scontrato con l'ubriaco e ancora non aveva trovato nessuno da sfidare, la depressione si faceva sentire sempre di più e ormai stava iniziando anche a sentire un certo languorino e allora decise di fermarsi a gustarsi un buon pranzo da qualche parte, anche se in realtà non sapeva cosa avrebbe mangiato e voleva trovare qualcosa di veloce per riprendere la sua ricerca e vedere se poteva trovare qualcuno con cui scontrarsi. Hamano si fermò in una paninoteca e decise di prendere una semplice bibita più un panino con dell'affettato all'interno, quando la commessa gli aveva chiesto cosa desiderasse, la sua mente era partita orientata verso il cercare un avversario forte da sconfiggere e quindi aveva indicato le prime cose che si trovavano sott'occhio. Dopo aver pranzato velocemente il ragazzo riprese la sua ricerca e mentre camminava sentì qualcosa toccargli la coscia, d'istinto mosse la mano afferrandola.
    Hamano vide che non era altro che un ladro di bassa categoria, aveva pensato di prendergli il portafoglio dalla tasca solamente perché era un bambino.

    Lasciami andare o ti faccio fuori.

    Sentendo quelle parole il ragazzo scattò velocissimamente tirando un pugno sul viso del ladro, il quale cadde a terra urlando e con una mano sopra il volto.

    Maledetto! Come hai osato?! Non la passerai liscia!

    Mentre diceva queste parole, Hamano lo guardò e vide che dal volto gli stava iniziando a scendere del sangue e il delinquente aveva delle lacrime che gli scendevano dagli occhi. Vedendo la scena il ragazzo lasciò andare il polso dell'uomo che aveva afferrato precedentemente e tornò indietro diretto verso casa.

    Oggi é stato un fiasco, vorrà dire che ci riproverò domani.

    Ormai il sole stava tramontando, quando Hamano era vicino alla sua dimora e allora un tizio enorme accompagnato da uno mingherlino gli sbarrarono la strada.

    Altri scocciatori.

    Pensò, guardandoli e notando che il tizio più debole era quel ladro che aveva incontrato qualche ora prima.

    Cosa?! Ti sei fatto mettere fuori gioco da questo nanerottolo?! Più che dare una lezione a lui dovrei darla a te per la tua incompetenza!

    Disse l'omone rivolgendosi al suo compagno che improvvisamente si ritrasse e abbassò lo sguardo, mentre veniva fissato dal suo compagno con occhi pieni d'ira.

    Adesso gli do una lezione, poi te le suono anche a te.

    Subito dopo aver detto quelle parole l'omaccione riprese a guardare Hamano con aria di sfida.

    Coraggio, ti lascio il primo colpo.

    L'uomo era molto sicuro di se e questo fece provare per la seconda volta nella giornata un brivido che gli percorreva dietro sulla spina dorsale. Naturalmente sentendo quelle parole Hamano scattò in avanti e tirò una gomitata contro la pancia del suo avversario, il ragazzo rimase sorpreso il suo nemico aveva indurito gli addominali e lui si era fatto male colpendoli con il gomito.

    Tutto qui?

    Chiese con aria ironica l'omone mentre caricava un pugno che centrò sulla guancia il giovane Hamano facendolo cadere per terra e facendoli provare le vertigini per un momento. Il ragazzo rimase sdraiato per terra per qualche secondo per poi alzarsi e guardare l'omone che aveva un sorrisetto soddisfatto sul volto.

    Si preannuncia una sfida divertente questa.

    Pensò Hamano mentre un sorriso gli comparve sulla bocca e una striscia di sangue scendeva dal lato sinistro della sua bocca.

    Tutto qui?!

    Disse Hamano in segno di sfida all'omone per quella frase si inalberò parecchio caricando un'altro pugno verso il ragazzo.

    Sei forte ma sei troppo lento!

    Pensò il ragazzo mentre si abbassava fulmineamente schivando all'ultimo il colpo del suo avversario che rimase sorpreso nel vederlo, a quel punto Hamano tirò un calcio contro il ginocchio del suo avversario, il colpo fu accompagnato dal rumore della rotula che entrava all'interno, il quale cadde in ginocchio con un'incredibile urlo intriso di dolore, paura, rabbia e odio insieme.

    Ti restituisco il pugno di prima.

    Disse Hamano assestando poi un montante al suo nemico, il quale precipitò all'indietro privo di sensi. Per un momento Hamano rimase in piedi con la speranza che il suo avversario si alzò ma non successe, a quel punto porse lo sguardo verso l'altro uomo, il quale scappò lasciando il suo compagno li per terra.

    Alla fine é stata una delusione.

    Pensò mentre si portava la mano sinistra sopra la guancia colpita e toccandola sentì un incredibile dolore.

    Meglio metterci del ghiaccio adesso che torno a casa se no si gonfia.

    Così Hamano tornò a casa in tempo per l'ora di cena.
     
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