Achak Nootau

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  1. gabbo_95
     
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    Achak Nootau

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    Nome: Achak
    Cognome: Nootau
    Soprannome: //
    Età: 17 anni compiuti il 01/01
    Città di Residenza: NGL
    Continente: Continente oceanico
    Ruolo: Lottatore
    Professione: Ex cacciatore della tribù Teetonka("parla troppo" in Indo-amricano),attualmente vagabondo
    Segni Particolari: Ossessionato dal fuoco,al limite fra la follia piromane e l'autolesionismo
    Vestiario: Orecchini piatti e concentrici ai due lobi con il logo di una stella a 5 punte bianca su sfondo nero,pantaloni a zampa d'elefante marrone chiaro con Chaps(protezioni per le gambe tipiche dei cowboy) rosse,solitamente indossa una kefia marrone chiaro dalle notevoli dimensioni che funge da copertura per la parte superiore del corpo,calza ai piedi una coppia di sandali dalla realizzazione e dalla forma non convenzionale,con spuntoni a forma di cubo sulla punta della scarpa e dei guantoni da karateka con gli stessi caratteristici spuntoni sulle nocche.
    Risparmi: Conto Achak Nootau
    Appartamento: //
    Statistiche: Statistiche Achak Nootau
    -
    BACKGROUND

    "Capitolo 1: Benedizione del fuoco"

    Vissuto nel nulla,così definirebbero il suo paese i subdoli uomini che abitano le metropoli del 21 secolo,ma per la gente di NGL quel niente ti riempie le giornate come nulla al mondo...tuttavia alcuni individui vivono in una simbiosi con la natura superiore a quella degli altri abitanti della terra,questa è la sotria di Achak Nootau(dall'indio-americano "spirito del fuoco")...
    Una notte come tante,la brezza soffiava fra i monti e le radure di NGL,nella zona della tribù muta,un gruppo di indigeni che vivevano per scelta nel silenzio e nel rispetto della natura,la tribù Teetonka,le loro rigide regole veneravano il mutismo,solo il capo tribù e gli anziani,detentori della parola,avevano il privilegio di pronunciare non di rado qualche sillaba,avevano il compito di dare un nome,per quela tribù il proprio nome era tutto,non lo udivano spesso,poichè fra di loro non potevano pronunciarlo,ma quando veniva sillabato dai detentori della parola loro ne venivano enebriati,avvolti...i cacciatori,addetti alla raccolta di cibo,quella notte vagavano per la foresta,una giornata magra di raccolta fino a qel momento,tuttavia una visione si aprì davanti ai loro occhi,naturalmente non esclamarono niente alla vista delle fiamme incandescenti,la parola non risiedeva in loro come già detto,tuttavia nessun linguaggio avrebbe potuto esprimere appieno quello che gli si parò di fronte...Un focolare,caldo come il sole,al centro qualcosa,incandescente,una sorta di fagotto...I cacciatori indietreggiarono,i più coraggiosi rimasero sul posto,un eroe fra i tanti intimoriti si fece avanti,fra le fiamme udirono un urlo d'infante...tutti capirono,ma nessuno osò seguire l'eroe...sabbia terra,sul bruciante fuoco...la fiamma affievolì,consentendo al coraggioso indigeno di raccogliere il fagotto ancora in fiamme,rapidamente sfilò la coperta spessa e aggomitolata...era un bambino,ma quello che sconvolse tutti i presenti era il suo corpo,incolume da ustioni,forse il fuoco lo aveva benedetto?...poteva esser un presagio di morte o sfortuna?...nessuno si fece avanti per osservarlo da vicino,si limitarono ad indietreggiare sempre più fino a ripendere la marcia verso il villaggio,tuttavia l'eroe capì,non poteva lasciarlo solo a se stesso,lo tenne stretto fra le sue braccia,la notte era fredda come sempre,non voleva morisse per il freddo dopo esser rimasto in vita dinanzi alla potenza del fuoco...lo portò al villaggio,erano tutti fuori dalle tende,i cacciatori comunicavano a gesti con gli altri,un singolare agglomerato di segni di loro invenzione,poi una voce ruppe il silenzio tipico della tribù,era il capo...tutti si chinarono sulle ginocchia col capo e le mani tese in avanti...Achak Nootau,lo spirito del fuoco...le nostre leggende narrano di lui come il salvatore o il distruttore...ma di cosa?...il capo trbù non esitò mai nella sua roca voce,aveva deciso,una volta pronunciato il nome d'un uomo lui era parte della tribù,la tensione fra i membri del clan era tangibile,le parole del capo avevano instaurato un senso di paura crescente...e se fosse stato il distruttore?...ma nessuno si oppose,il capo aveva la parola,quello che diceva era inattaccabile...così lo spirito del fuoco divenne membro effettivo del clan...

    Capitolo 2: Cultura ardente

    Tutti sapevano come parlare nella tribù,conoscevano la grammatica della loro lingua d'origine,ma anche di molte altre lingue,chi deteneva la parola nel clan conosceva qualsiasi lingua,loro erano indigeni si,ma la loro cultura era superiore a molte civiltà del tempo,attingevano il loro sapere dalla grande biblioteca,un enciclopedia di tutte le lingue,le scienze,usi e costumi,di tutto ciò che c'era da sapere sul mondo,esisteva da molti secoli,era tramandata da antenati di cui oramai era nota solo la legenda,era un luogo mistico,solo gli anziani e il capo tribù potevano accedervi...ma quando Achak compì 12 anni,fu' portato in quel luogo...Il capo gli conferì quest'onore dopo che aveva sconfitto una grande tigre di montagna,difendendo la tribù...Da quel momento ebbe libero accesso,lì imparò la grammatica di qualsiasi lingua,approfondì innumerevoli scenze...archeologia,medicina,astronomia,nulla gli era più oscuro...sembrava che il fuoco l'avesse nuovamente illuminato e riscaldato,mostrandogli n mondo nuovo...il fuoco,lui ne era ossessionato...spesso bruciava le bestie come sacrificio al Dio del fuoco,divinità della tribù,amava il calore,il bruciore la potenza il fragore del fuoco...ne era così ossessionato che a volte aveva lo stimolo di abbracciarlo,portarlo a sè...sapeva della sua storia,di come l'avevano trovato,considerava il fuoco il suo vero progenitore...le numerose ustioni rimediate l'avevano portato a sviluppare una resistenza al bruciore anomala...gli altri indigeni erano intimoriti dalla sua maniacale adorazione per le fiamme...poi arrivò quel giorno...

    Capitolo 3: Focolaio del sapere

    La notte era simile a quella della sua nascita,fredda ma densa di sensazioni...Achak era in bilioteca,sentì un odore dolce,un profumo a lui simile,fuligine...inebriato non fece caso a quello che poteva significare...ben presto le fiamme si propagarono fino all'interno...era chiuso in una gabbia con davanti la sua più grande ossessione...era impotente davanti le fiamme,avrebbe voluto rimanere lì,sperando di riuscire ad abbracciare finalmente il suo vecchio amico,tuttavia l'aria iniziava a mancare,prese un drappo appeso lungo la parete,lo bagno con una bacin d'acqua,si avvolse in esso ed attraversò le fiamme a gran velocità...la pelle sfrigolava,un odore di carne bruciata iniziava a farsi strada fra la fuligine,ma lui continuò a correre,coprendosi col drappo in fiamme...poi fu' fuori...la bibilioteca era ormai avvolta dalle fiamme,quel sapere da cui lui aveva attinto ora era solo un ricordo...il suo piedi erano sanguinanti,le sue mani ancora ardenti,ma il drappo aveva protetto senza troppi danni il resto...ad attenderlo all'esterno c'era lui...l'eroe,il suo salvatore,il suo migliore amico,quello che doveva essere come un genitore per lui,dopo il fuoco naturalmente...Achak non sapeva il perchè di quel gesto,il nome del suo eroe era Ahanu,"colui che ride",un tipo amichevole,solare,fino a quel giorno pensava che il nome fosse spiegato da quelle semplici caratteristiche,non se n'era mai preoccupato troppo,ma in quel momento,una smorfia simile ma allo stesso tempo totalmente diversa da un sorriso si dipinse sul volto di Ahanu...Era sadico non solare,folle non amichevole...poi parlò,disse più o meno queste parole "Ti ucciderò nelle fiamme da cui ti ho salvato"...non capì il perchè,forse le continue pressioni dei membri della tribù contrari alla presenza di Achak lo avevano convinto a quel gesto...gli anziani non erano tutti d'accordo con la sua permanenza,anzi molti erano contrari,solo il capo tribù era convinto della sua validità...forse era solo pazzo,pazzo d'invidia per essere stato prescelto dal capo tribù,pazzo semplicemente perchè lo era sempre stato...il fatto fu' che Achak in quel momento capì che nessun nome sarebbe stato più azzeccato per il soggetto che gli si parava di fronte che quello che gli era stato attribuito...Ahanu....il suo sorriso sadico distorceva l'atmosfera attorno a lui...Achak passò all'attacco,un colpo all'addome,poi si allontanò...fisicamente lui era molto dotato,rapido e preciso...ma ahanu era potente,imponente nel fisico e nella forza mentale...partì alla carica,Achak non provò alcun sentimento nel fare quello che fece,si sfilò il drappo,lo lanciò contro il suo assalitore,coperta la vista mirò alle ginocchia,un orrendo suono simile a legna spezzata rimbombò,Ahanu si accasciò al suolo col volto coperto...Achak gli tolse il drappo dal volto,ancora quel sorriso,il ragazzo sembrava indifferente,nemmeno una lacrima per il tradimento del suo salvatore,solo il fuoco poteva farlo sciogliere in emozioni umane,si girò ed iniziò a camminare verso il villaggio...alle sue spalle il suo eroe stava per essere inghiottito dalle fiamme...ruppe di nuovo il giuramento parlando,ormai era dannato,la sua situazione non poteva peggiorare..."Tu ci ucciderai tutti..." le parole sgorgarono fuori a stento,ormai era avvolto nelle fiamme...il fuoco avevano concluso il lavoro per lui...ognuno votava il suo silenzio verso una qualche divinità,chi lo rompeva era un disertore,un traditore degli ideali della tribù...Achak aveva giurato verso il fuoco...era consentito parlare solamente nel momento del proprio giuramento,poi silenzio fino all'anzianità,alla morte o alla nomina a capo tribù,tuttavia Achak non aveva mai pronunciato il giuramento,molti credevano fosse muto dalla nascita,solitamente è obbligatorio pronunciare un giuramento,ma per lui fu' fatta un eccezione...lui aveva giurato il giorno in cui era sopravvissuto nelle fiamme...stipulando la sua fedeltà al Dio del fuoco...Quella era la prima volta che il Dio del fuoco uccideva per lui,no sarebbe stata l'ultima...

    "Capitolo 4: Chi ha paura del fuoco?!"

    Il ritorno fu' denso di sentimenti negativi,rabbia,paura delusione lo assalirono al suo ritorno...molti erano armati,tutti credevano nel suo tradimento,aveva bruciato la biblioteca ed ucciso il suo salvatore...nessuno sapeva la verità,o se la sapevano non volevano dirla,Achak non si scompose,rimase impassibile,col suo sguardo vacuo osservò i presenti,il capo tribù si innalzo fra la folla...lo squadro con lo sguardo fiero ma colmo di tristezza...sapeva quello che stava per dire..."Sei esiliato,da oggi sei un nemico della tribù,ti cacceremo com'è da tradizione,come una bestia..."...le usanze della tribù volevano che un tradimento fosse punito con la morte,in una sfida psicologica più che fisica,una fuga in cui il traditore e la preda e il resto della tribù è il cacciatore...il gioco stava iniziando...

    "Capitolo 5: Cenere e Rinascita"

    Dal sorgere del sole fino alla nuova venuta il giorno seguente,Achak non aveva un attimo i tranquillità,di riposo....fuga,sopravvivenza,difendersi dai propri simili,da gente che fino a poco prima viveva in simbiosi con lui come una sorta di famiglia...la caccia non aveva fine e lui era la preda...imparò ben presto cosa significasse essere dall'altra parte della catena alimentare,lui era stato un abile cacciatore,votato allo studio della preda ed alla sua cattura,ora doveva sfruttare le sue capacità per non venir cacciato a sua volta,strano gioco del destino quello che lo attendeva...Ormai non era più parte della tribù,tuttavia avrebbe continuato il suo silenzio,il voto al dio del fuoco prescindeva dalla sua collocazione sociale,lui era benedetto da quel dio distruttore,non avrebbe mai infranto il giuramento,on per rimanere fedele alle sue origini,ma per continuare ad onorare la sua natura,giorno dopo giorno,notte dopo notte,ora dopo ora.
    Il ragazzo ancora 12enne era ormai stato temprato dai suoi primi mesi come preda,l'ultima volta che un suo compagno di tribù ra stato esiliato venne catturato dopo due mesi,lui era già sopravvissuto per quell'arco temporale,ma il suo obbiettivo non era la fuga,il fuoco avrebbe deciso cosa fare del nemico...La fuga tuttavia lo stato temprando nello spirito come nel fisico...correre,schivare,saltare,uccidere,tutto per prolungare la propria esistenza,senza un attimo di sosta,ormai riusciva a non dormire per giorni...Ma mai si allontanò dalla zona di caccia,probabilmente non avrebbe potuto,sicuramente i predatori non aspettavano altro,ma lui non ne sentiva il bisogno,aspettava la sua occasione,fuggiva aspettandola,rincorrendola a sua volta...ci vollero cinque anni prima che riuscì ad afferrarla saldamente...
    Una mattina notò un focolaio di gente riunita nel villaggio,probabilmente erano lì per il discorso del capo tribù,ormai era usurato dal tempo trascorso,la nomina del suo erede era vicina,Achak spiava spesso la tribù dagli alberi nei dintorni,era raccolta d'informazioni di routine,cercava di prelevare indizi su gli eventuali spostamenti della tribù...quella mattina tuttavia sentiva nell'aria una tensione maggiore...il capo tribù parlò di una nomina,era il grande giorno,quello del suo successore...scelse la sera,quella sera si sarebbe svolto il rito...il capo dopo la proclamazione congedò i membri della tribù,proclamando giorno di festa,niente caccia per quel giorno,Achak avrebbe avuto il primo giorno di pausa dopo 5 anni...la giornata scorse rapidamente,Achak la passo fra le creature della foresta e davanti al fuoco,come sempre tendeva ad accendere un piccolo falò nelle ore diurne,per non dare nell'occhio,di notte era troppo rischioso,sarebbe stato facilmente rilevabile,ma quel giorno la fiamma ardette più fragorosa che mai...Forse era solo un impressione di Achak,m aquel fuoco era diverso,poteva esser un segno?...la sera capì tutto,si avvicinò al villaggio come sempre,silenzioso e furtivo,non vie era nessuno di guarda quella sera...spiò dall'alto il villaggio,era in festa,canti,invocazioni agli dei della natura,sacrifici in onore del nuovo capo tribù e della nuova luna che splendeva in cielo quella sera,un focolaio di bestiame arso risplendeva al centro,Achak vide la scena dalla foresta...la fiamma del focolaio iniziò ad alzarsi sempre più,continuamente alimentata,era imponente,prepotente nella sua maestosità...Achak si sentiva inebriato,eccitato ma allo stesso tempo spaventato,non aveva mai avuto timore del fuoco,ma quella volta esitò davanti la sua potenza,una scintilla sfuggì dal focolaio,Achak la notò immediatamente,ma la tribù era troppo presa dai festeggiamenti,la steppaglia di una capanna iniziò ad ardere...Achak rimase impassibile,era un fuoco ancora debole,ma sarebbe cresciuto,presto era questione di tempo,in quel momento Achak capì...era il suo compito,sapeva cosa fare,scese dalle fronde impattando al suolo e si mostrò fra i presenti,la grande fiamma illuminò il suo volto mutato dalla foresta,capelli lunghi,più del solito,carnagione inscurita dal sole battente,fisicamente più delineato che in passato,ma con lo stesso sguardo,vacuo,insensibile,penetrante...i presenti si ridestarono,il vecchio capo tribù rimase perplesso nello sguardo come nell'atteggiamento,una freccia scoccò verso di lui colpendolo alla spalla,poi ripartì la fuga,sangue,sgorgava in abbondanza...Achak spezzò la freccia,lasciandola inforcata nella pelle in parte,tutti i presenti,eccetto done e bambini partirono all'inseguimento,Achak era rapido,il ronzio delle frecce rombava nei suoi timpani...corse per qualche minuto,almeno mezz'ora...poi nell'aria iniziò a sentire un profumo familiare...odore di carne che arde,l'odore più soddisfacente che avesse mai percepito,poi rumori di gente in preda al panico,urla di madri,cacciatori ritornati amorevoli genitori per quella sera,che con le lacrime agli occhi accarezzavano i corpi senza vita dei propri simili,la caccia era finita,col suo aiuto il dio del fuoco aveva svolto il suo compito...il villaggio ardeva,con lui bambini e donne,i deboli del clan,i più indifesi...ecco cosa succedeva a chi si proclamava superiore al Dio del fuoco,lui era un umile servitore,un umile servitore di quella fragorosa potenza,quella notte Achak lasciò NGL per sempre...non sapeva la sua destinazione,il fuoco gli avrebbe indicato la via...
    ASPETTO FISICO
    Fisico asciutto dalla muscolatura nervosa,temprato dalla vita nella natura incontaminata del'NGL,capelli castani,lunghi,con un paio di cuffi a coprirne la fronte,occhi marrone scuro con traccie di riflesso giallo oro,sguardo assonato e stanco,bocca sottile solitamente imbronciata.
    ASPETTO PSICOLOGICO
    Votato al silenzio,caratteristica dovuta alla sua tribù di nascita,la natura tuttavia presenta un abilità di analisi e di concentrazione fuori dalla norma,un intelligenza dettata allo studio dell'ambiente ed all'applicazione delle informazioni acquisite a suo vantaggio.Non prova nulla,freddo e mite,paradossalmente visto il suo attaccamento alla prepotenza bruciante del fuoco,la vista di tale elemento è l'unico stimolo che lo spinge al combattimento,lo eccita,lo muta dal profondo,lascia sfociare la sua mite intolleranza in un raptus di follia celebratoria,incenerendo sacrifici alla sua divinità,senza sporcarsi mai direttamente le mani col loro sangue,forse è solo un capriccio,ma esige che sia sempre il Dio fuoco a prendersi la vita dal nemico che ha di fronte.
    Photobook: X X X X

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    Vietata la copia non autorizzata!



    Edited by gabbo_95 - 1/9/2014, 18:13
     
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  3. Professor Kote
     
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    Voglio farti i complimenti anche io per il BG, veramente particolare e che cattura l'attenzione, però ti consiglierei di levarlo dallo spoiler. A parte che per leggerla ho dovuto citare il tuo messaggio perchè non mi faceva aprire lo spoiler quindi ci deve essere qualche errore nei codici, ma una cosa del genere è sprecata messa in quel modo. Cavolo, mettilo in bella mostra!
    Cmq volevo dire alcune mie impressioni: la descrizione fisica può andare così scarna proprio perchè tutto sommato c'è l'immagine del Pg, tuttavia la descrizione psicologica è troppo abbozzata. A parte che è un intelligentone acculturato e non parla mai che altro si capisce di lui? Ok ama il fuoco, ma poi? Tieni presente che la componente psicologica è una delle parti più importanti nella scheda: da lì i master si potranno ispirare nello stilare le trame dei tuoi eventi, inoltre viene usato come punto di riferimento per vedere se, durante gli eventi, ruoli con coerenza il Pg che tu stesso hai creato.
    Tra l'altro nel Background citi alcuni tratti caratteriali del Pg che non ha inserito nella sua descrizione psicologica, di conseguenza implementali.

    PS: dire che inserire "cacciatore" tra la professione non è proprio corretto. Cioè: lo poteva essere finchè abitavi in quel villaggio, ma hai fatto morire tutti XD. Magari citalo da qualche parte, tipo nei "Segni particolari", che appunto è un abile cacciatore o cose del genere.
     
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  4. gabbo_95
     
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    Ok...sono felice che sia piaciuta la storia... :) per la descrizione psicologica la implementerò che in effetti è abbastanza scarna...;)

    P.S: Ora la storia è in bella mostra...ahah
     
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3 replies since 28/8/2014, 18:57   157 views
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