Ray O'Connell

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    RAY O'CONNELL

    538934dz
    -
    Nome: Ray
    Cognome: O'Connell
    Soprannome: //
    Età: 16 anni; nato il 7 febbraio
    Città di Residenza: Repubblica di Padokia
    Continente: Africano
    Ruolo: Lottatore
    Professione: //
    Segni Particolari: Una cicatrice verticale che dalla parte sinistra del petto fino alla parte destra dell'inguine; prova un immenso amore per il combattimento, adorandone ogni forma ed aspetto dal semplice scambio di pugni al sadico spargimento di sangue.
    Vestiario: E' solito portare due tipi di abbigliamento: uno che indossa normalmente che consiste in una canotta nera senza maniche, un paio di jeans stretti e delle scarpe da ginnastica bianche e nere X; il secondo lo porta quando deve combattere o per allenarsi e consiste in una maglietta gialla anch'essa senza maniche messa dentro un paio di pantaloni blu sorretti da una cintura nera, delle scarpette del medesimo colore e dei polsini verdi X.
    Risparmi: Conto di Ray O'Connell
    Appartamento: Casa di Ray O'Connell
    Statistiche: Statistiche di Ray O'Connell
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    BACKGROUND

    "Semplice X e X amorevole"
    Sono nato un giorno come tanti, in una famiglia come tante altre, in un paese con nulla di speciale. La mia era una semplice famiglia di paese, mio padre aveva una sua agenzia d'informatica e mia madre insegnava, non eravamo né ricchi né poveri, ma io ero felice di vivere con loro, ero felice nella mia semplicità, ma purtroppo nulla dura...tutto finisce...ma prima di raccontarvi come la mia vita sia cambiata improvvisamente dovete sapere ciò che è successo prima, non che sia poi tanto importante, lo dirò tanto per farvi capire com'era prima la mia vita...
    Il mio paese era davvero piccolo, ospitava circa tremila abitanti, si trovava nei pressi della Repubblica di Padokia, c'erano solamente tre scuole, qualche supermercato e altri negozietti per garantire una vita normale e adagiata agli abitanti. Da ciò che ricordo fin da quando ho iniziato a camminare non ho fatto altro che danni, all'inizio non era nulla di grave, qualche vaso rotto, qualche ceffone con i figli dei vicini, e molto spesso mi perdevo per le vie del paese, ma ogni volta, sì mi sgridavano, ma poi mi mostravano quel loro sorriso che riempiva di calore il mio cuore, quel sorriso che tanto mi manca...


    "Problemi X più X complicati"
    All'età di dodici anni iniziai a causare problemi ben più gravi ai miei: per tutto il paese si era sparsa la voce che picchiavo ragazzi più grandi e che rubavo loro i soldi, sì era vero,ma non era vero che lo facevo senza motivo, c'era eccome una ragione! quegli idioti picchiavano e derubavano ogni ragazzino più piccolo di loro, ed io ero l'unico che si ribellava a loro. Un giorno picchiai così forte uno di loro che finì all'ospedale, aveva rischiato di perdere un occhio, tornato a casa la notizia già era diffusa, i miei lo sapevano, ma quando mi videro fecero qualcosa che mi fece più male di quanto me ne avrebbe fatto una sgridata, mi ignorarono completamente, nei loro volti potevo vedere chiaramente la delusione che provavano... Era giusto che lo fossero, gli avevo promesso che avrei smesso di picchiare gli altri, anche se ero nel giusto, ma non potevo e non posso tutt'ora farci niente, non so come spiegarlo ma quando i miei pugni colpiscono la carne dell'avversario, quando sento il loro sangue impregnare le mie mani, le loro ossa rompersi, i loro gemiti di dolore aumentare sempre più di volume...e anche quando sono io prendercele, quando sono io ad urlare....mi sento felice, come se fossi realmente vivo, soltanto così posso provare una forma di piacere tanto elevata, forse sono soltanto un pazzo autolesionista non so, ma ormai è come una droga per me...amavo combattere e lo amo tutt'ora...

    "Tutto X sempre X peggio"
    Dopo quel giorno i miei genitori non mi parlarono per molto tempo, poteva essere passata soltanto una settimana ma per me era un'eternità. Alla fine mi decisi e gli chiesi scusa, giurai sulla mia stessa vita che non avrei più fatto a botte con nessuno, nemmeno se la mia vita o quella di chiunque altro fosse stata in pericolo, non avrei mai più reagito...mai... i miei accettarono le mie scuse, anche se non sembravano ancora convinti delle mie parole, come biasimarli, ne avevo fatte così tante di promesse mai mantenute... I giorni passarono e dopo circa un mese da quell'incidente la mia vita era tornata alla normalità, i miei genitori iniziarono a riparlarmi, ero felicissimo, anche se dentro di me mi sentivo strano, mi mancava qualcosa...e sapevo bene cosa... Un giorno mentre tornavo a casa da scuola vidi il solito gruppetto di bulli, era tornato anche quello che avevo mandato in ospedale, stavano pestando un mio compagno, volevo aiutarlo, pestarli tutti, ma non potevo, anche se ogni singola cellula del mio corpo voleva farlo, non potevo...dovetti passare di fianco a loro per forza, e come temevo loro mi videro e mi accerchiarono. Dire cosa successe dopo mi sembra inutile: iniziarono a prendermi a parole e io non risposi, iniziarono a spingermi e io non risposi, iniziarono a prendermi a pugni e io non reagii, mi buttarono a terra e mi presero a calci, ed io non reagii...non lo feci neppure quando uno di loro sguainò un coltello e mi fece un taglio per il petto...dopo quel taglio non ricordo più nulla, rammentò soltanto che sentivo un forte odore di sangue...per la prima volta non il mio...

    "Disperazione X e X speranza"
    Mi risvegliai in ospedale, avevo dormito per parecchio tempo, ero fasciato in molte parti del corpo, avevo diverse ossa rotte, molte ferite superficiali e una grande ferita sul petto. Appena aprii gli occhi mia mamma mi abbracciò piangendo, era la prima volta che la vidi piangere, mio padre fece come lei, ma lui tratteneva le lacrime. La prima cosa che mi chiesero fu cosa fosse successo, io gli dissi semplicemente che avevo mantenuto la promessa, mi abbracciarono più forte...forse erano fieri di me?
    Pensai che finalmente tutto sarebbe andato per il meglio...ma qualcosa ben peggiore di quelle già avvenute sarebbe accaduta...era soltanto questione di tempo...ma come potevo immaginarlo?
    Passarono quattro anni e non so ancora come ma in questo lasso di tempo non mi ero mai cacciato nei guai, certo non era facile per me reprimere quel mio grande e intenso desiderio, ma per il bene dei miei genitori mi sforzavo di riuscirci. Perlomeno potevo allenarmi, ed infatti passai quei quattro anni a potenziare il mo corpo e nel giro di tre anni avevo raggiunto un tale livello fisico e mentale da non risentire per niente dei pugni di quei bulli, e come risultato loro smisero di picchiarmi.
    Le cose a casa però non erano delle migliori, i mei genitori mi tenevano nascosto qualcosa, anche se io avevo capito bene cosa loro non volevano parlarmene...l'agenzia di mio padre stava per fallire, non guadagnava più abbastanza, con il passare degli anni aprirono altre agenzie come la sua, appartenevano di ricconi provenienti da Padokia, e ormai il guadagno di mio padre era quasi inesistente, mentre quello di mia madre non bastava per mantenere la famiglia...da lì a poco avremmo dovuto vendere la casa...mio padre si sforzava nel trovare una soluzione...e poi avvenne un miracolo...un miracolo che non era altro che un terrificante disastro ben mascherato...
    Mentre il morale della mia famiglia era ormai a pezzi, così, dal nulla, si intravide una piccola speranza: mio padre ricevette un importante affare, con quello avrebbe guadagnato molto, non so ancora di che affare si trattasse, in verità non ho mai ben capito di cosa si occupava mio padre, ma dalla felicità che lo pervase doveva essere qualcosa di incredibile. Doveva andare a Padokia ad incontrare non so chi per parlarne, pensò che fosse una buona occasione per farmi visitare la città, e così tutta la famiglia partì per la città, doveva essere una normale vacanza di famiglia...doveva...
    Appena arrivati dormimmo in un hotel e il giorno dopo visitammo la città, ed è allora che successe...era sera, eravamo di ritorno verso l'hotel...ancora non capisco bene come sia andata...è successo tutto velocemente...troppo velocemente...ricordo che all'improvviso un uomo ci si bloccò di fronte...disse qualcosa e poi afferrò mia madre...poi rammento due spari...c'era una donna a terra in mezzo ad una pozza di sangue...il suo...davanti al suo cadavere quel tizio vestito di nero aveva in mano una pistola...la puntava verso di me...mi urlava qualcosa...io non capivo, rimanevo immobile con gli occhi sbarrati...guardavo quel cadavere...era mia madre...avevo in mano la sua borsa...di fianco a me c'era papà...era ferito ad una gamba...non sapevo cosa fare...l'assassino urlò di nuovo...poco prima che mi sparasse mio padre si mise davanti a me prendendo la pallottola al mio posto...mentre cadeva al suolo girò la testa verso di me...non so se sentii le sue ultime parole o se solo me le immaginai..."V-vivi...vivi una v-vita f-felice...fai ciò c-che ti rende realm-mente felice....n-noi ti v-vogliam.."...in così poco tempo persi tutto ciò che avevo...pensai...pensai alla mia promessa...giurai che non avrei mai più combattuto...giurai che anche se la mia stessa vita fosse stata in pericolo non avrei fatto nulla...ho represso i miei istinti...tutto questo per il loro bene...ma era proprio colpa di quel giuramento se ora loro erano morti...io avrei potuto fermare quel ladro....l'avrei potuto fare prima che tutto degenerasse...ma per colpa di quel di giuramento...non lo feci...
    Prima di morire mio padre mi disse di vivere...non dovevo morire...dovevo vivere non solo per me stesso ma anche per loro...ma come potevo vivere senza combattere? Come potevo sopravvivvere a quella situazione senza combattere? Come potevo sentirmi felice senza combattere? Senza provare quella fantastica senzazione che provo combattendo? Come posso continuare a vivere senza vendicare i miei genitori che tanto ho amato?...è vero che la vendetta non porta a nulla, che non li farà tornare in vita, ma vi giuro che mentre colpivo con immane violenza quel corpo, mentre sentivo a ogni mio singolo colpo un osso rompersi, mentre udivo quelle urla...mi sentii da dio...anni di rabbia repressa sfogati su quel bastardo...quando ebbi finito non sembrava più nemmeno un essere umano...la gente che si trovava in quella strada aveva chiamato la polizia e così io fuggii...in quel momento non divenni altro che un orfano vagabondo in una città sconosciuta...


    "Vivere X per X loro"
    Ormai è passato un mese dalla morte dei miei genitori, sono stati sepolti nel cimitero di questa città, nella città che li ha uccisi...non ne capisco il motivo ma è andata così...odio questo posto, provo soltanto brutti ricordi nel restarci...presto me ne andrò, ho in mente un sacco di cose da fare, seguirò il desiderio di mio padre! farò ciò che mi rende felice, ho ricominciato a fare a botte, ci sono molte più persone desiderose di ricevere una bella lezione in questa città e a me non dispiace impartirgliele. Anche dopo tutto quello che ho passato sono sempre me stesso, un ragazzo come tanti altri, semplice, solare, con molti sogni...e con una voglia matta di combattere contro gente sempre più forte! ed è ciò che farò! combatterò finché avrò fiato in corpo! Questa è l'ultima promessa che farò ai miei e intendo mantenerla! questa volta non posso deluderli!
    ASPETTO FISICO
    Ray è un giovane ragazzo di bell'aspetto dotato di una corporatura prestante che gli concede delle innate capacità atletiche. E' alto 183cm per un peso di 72kg , ha un fisico asciutto e scattante dalla grande forza esplosiva. I suoi capelli sono di colore nero e li porta corti e spettinati con qualche ciuffo che cade sul volto, gli occhi sono d'un castano chiaro, il suo sgardo e serio e profondo.
    ASPETTO PSICOLOGICO
    E' un ragazzo indipendente con un forte carisma, sarebbe un ottimo leader se non fosse per la sua predisposizione al lavoro in solitaria, dovuto dalla paura di poter perdere qualcuno. E' un tipo risoluto fortemente deciso nelle sue convinzioni e da una testardaggine quasi unica, è anche onesto e ha un forte senso dell'onore. All'apparenza può sembrare freddo e serio ma in realtà è un tipo rilassato e solare; è anche un grande sognatore amante dell'avventura. Durante una lotta è sbruffone e impaziente, ma allo stesso tempo riflessivo e strategico. Ama stare in mezzo alla natura, ne apprezza ogni particolare in tutta la sua purezza.
    Ha una passione quasi spaventosa e sadica per il combattimento, non si tira quasi mai indietro a meno che non sia strettamente necessario; questa folle passione deriva dal piacere che prova quando l''adrenalina inizia a fluire nel suo corpo, ne diviene come inebriato e non riesce a trattenere la sua voglia di combattere.
    Photobook: X X X X

    Codes powered by Kotetsu_
    From Hunter X Hunter GDR
    Vietata la copia non autorizzata!



    Edited by O'Connell - 4/9/2014, 14:15
     
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  2. Professor Kote
     
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    Bene, non c'è male. Descrizioni, Storia e tutto il resto sono ok, ricorda solo di mettere il nome ed il cognome in cima alla scheda XD ed i vari link a conto, abitazione (se vuoi) e tutto il resto.
     
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1 replies since 31/8/2014, 17:07   140 views
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